Tanti cantieri, poche opere finite
Più permessi e cantieri che opere finite. I numeri sull’edilizia altoatesina indicano un incremento delle licenze di costruzione emesse, +14,7% nel secondo semestre del 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e +5,4% nell’intero anno sul 2018. Allo stesso tempo però i dati Astat appena diffusi sull’attività edilizia in Alto Adige evidenziano il calo degli interventi ultimati a livello annuo, che perdura dall’anno 2011, con brevi eccezioni. Un fenomeno dettato da cause non ancora tracciate dall’istituto di statistica provinciale, ma che si ricollega ad un’ampia serie di fattori. Se la differenza tra licenze e cantieri avviati è fisiologica - non è detto che a tutti i via libera corrisponda un intervento - si aggiungono altre variabili: l’interruzione dei lavori in corso, le problematiche per le imprese edili coinvolte, a livello economico, di finanziamento e via dicendo, ancora il venir meno delle autorizzazioni degli enti locali per il mancato rispetto delle prescrizioni. Sono tanti i motivi dunque che possono spiegare il dato.
Edilizia, luci e ombre
Guardando ai numeri complessivi, dal bollettino Astat emerge una fotografia in chiaro scuro per uno dei settori che stanno caratterizzando il presente del Sudtirolo e il panorama urbano del capoluogo, ma non solo.
Partendo dai dati semestrali, da luglio a dicembre 2019, precisa l’istituto di statistica provinciale, sono stati rilasciati permessi di costruire dai Comuni per una cubatura totale di 2,197 milioni di metri cubi, valore in aumento rispetto allo stesso periodo del 2018 (+14,7%). Il volume previsto per fabbricati residenziali ammonta a 707mila metri cubi (+12,4%), il corrispettivo per fabbricati non residenziali è invece pari a 1,490 milioni di metri cubi (+15,9%). Complessivamente si tratta del dato semestrale più alto dal 2013, come si vede dalla tabella allegata nel report.
Case ultimate, crollo del 34%
Le opere ultimate segnalano invece una diminuzione. La cubatura realizzata tra luglio e dicembre 2019 è infatti pari a 1,008 milioni di metri cubi, con un calo del 29,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I fabbricati residenziali registrano 433mila metri cubi portati a termine (-34,4%), i non residenziali 576mila metri cubi (-26,0%).
Il 2019 nel settore edile
Seguono i numeri per l’intero 2019. Il totale annuo dei permessi di costruzione rilasciati nel 2019 (3.911 mila metri cubi) evidenzia in base al riepilogo Astat un aumento nei confronti dei valori registrati l’anno precedente, pari al 5,4%. Il valore dei permessi di costruire rilasciati si alza nel 2019, e riprende così il trend positivo evidenziato già a partire dal 2014. Per quanto riguarda le opere ultimate a livello annuo si registra un calo del 26,2%, da 2,704 milioni di metri cubi nel 2018 a 1,995 milioni nel 2019. Prosegue anche nel 2019 il calo che perdura dall’anno 2011, con le brevi eccezioni del 2016 e del 2018.