Europa: andata senza ritorno
Sta crescendo giorno per giorno un nuovo popolo europeo, un popolo di persone che gode dei vantaggi della dimensione europea e che non tornerebbe mai indietro rispetto alle conquiste raggiunte. Non si tratta di un nuovo movimento politico, tantomeno lo si può classificare nelle categorie dei progressisti o dei conservatori, della destra o della sinistra. Di chi si tratta? Si tratta degli utenti dei nuovi servizi privati transnazionali, servizi che svolgono una immensa funzione pubblica e di rilancio delle opporunità economiche per tutti. Mi riferisco ad esempio a RYanair, che con le sue tariffe e le sue destinazioni ha aperto gli sportelli degli aerei a milioni di persone che altrimenti non avrebbero potuto volare, a Airbnb che consente di mettere sul mercato dell’affitto temporaneo milioni di alloggi altrimenti inutilizzati, a Flixbus che aumenta ogni giorno la sua rete di collegamenti a basso costo con centinaia di città europee. O la fine del Roaming nazionale per diventare roaming europeo. O, ancora, la possibilità degli studenti universitari di frequentare un anno all’estero tramite Erasmus.
Nessuno di questi milioni di utenti vorrebbe tornare alle costosissime compagnie aeree di bandiera, monopolistiche ognuna nel suo Paese, pochi potrebbero permettersi di utilizzare con facilità alberghi costosi, pochi potrebbero pagare i costosi tickets delle ferrovie statali europee. A nessuno verrebbe in mente di rimanere connesso all’estero per non correre il rischio di bollette da incubo com’era capitava fini a pochi giorni fa. E agli universitari non si potrebbe negare il diritto di esperienze di studio all’estero.
Della vecchia Europa (la “non Europa) non c’è nostalgia in questo nuovo popolo di cittadini-utenti. Essi non rinuncerebbero per nessun motivo a quello che si è conquistato negli ultimi 10 anni, anche al di fuori delle sedi istituzionali, anche con l’iniziativa intelligente di nuovi imprenditori privati.
La nuova Europa c’è e continua a crescere. A non accorgersene sono soprattutto le Istituzioni Pubbliche .
(www.albertostenico.it)