Politik | Prospettive

Lo schiacciasassi

Nel PD altoatesino la candidatura di Durnwalder a sindaco di Bolzano suscita sentimenti contrastanti, disorientamento e disincanto. Ecco alcune voci.

I principali quotidiani locali in questi giorni concentrano la loro attenzione, etnicamente ‘incrociata’, sul presunto sgarbo di Francesco Palermo alla Minoranza (Dolomiten) e sull’altrettanto presunta candidatura di Luis Durnwalder alla carica di sindaco di Bolzano
L’uso (doppio) della parola ‘presunto’ rende già di per sé l’idea del fatto che il dibattito si concentra su di un qualcosa di evanescente. Ma, sì sa, molto spesso i ‘si dice’ contribuiscono più dei fatti nella formazione della pubblica opinione.

Certo è che la seconda ‘notizia’, e cioè quella dell’ipotesi di Durnwalder candidato sindaco a Bolzano rischia di fare soprattutto ‘male’ al PD, protagonista negativo del harakiri della terza giunta Spagnolli. Per questo abbiamo cercato di sondare il terreno sentendo qualche esponente del partito e qualche militante, per verificare se quella che tira non è solo ‘aria fritta’. 

Il più duro è forse Sandro Repetto: “penso che si tratti di un’operazione mediatica in un momento di confusione politica, un'operazione devastante per la comunità italiana che si sta spaccando in virtù della mancanza di riferimenti”. 

A Repetto fa eco Chiara Pasquali che - per così dire - approfondisce il discorso. 

“Il giornale l’idea Durnwalder indaco l’ha lanciata per vendere e l’ex Landeshauptmann gode nell’avere ancora un po' di gloria. La tristezza è il silenzio della politica e il perenne tatticismo fine a se stesso. La SVP in crisi profonda non riesce a proporre niente di meglio che un ripescaggio dal passato che sembrava ormai superato? Spero che nel PD almeno con l'iniziativa ‘leopoldina’ si cominci a fare politica."

All’obiezione che la Leopoldina rischia fin d’ora d’essere lontana dalla gente la Pasquali replica: “i profughi e la sicurezza sono temi da affrontare, ma se il PD  va al Premstaller favorisce la facile propaganda mistificatoria di Casapound”. L’ex assessora all’urbanistica crede che il modo di “essere presenti nei quartieri per chi ha governato non possa essere quello di farsi vedere ai mercati” mentre tema irrisolto per il suo partito resta il “come comunicare, ascoltare e proporre”. 
Il PD soffre perché - come ricorda Pasquali - “ha investito per 10 anni principalmente sul quartiere di don Bosco, ma il lavorano non viene minimamente riconosciuto”. 
Per Pasquali l’errore di fondo negli ultimi mesi è stato quello di “governare per governare”, un principio definito dall’esponente del PD “sbagliatissimo”.  

“Credo che invece senza gli inutili tatticismi il PD debba dire le quattro cose fondamentali in cui crede per governare la città... poi con chi ci sta si confronta... altrimenti anche stare all'opposizione non fa male.”

Sul tema prende posizione anche il coordinatore cittadino del Partito Democratico Sergio Bonagura: “è del tutto evidente che Quella di Durnwalder sindaco sia una boutade, ma capisco che in assenza di dibattito lo si debba creare ad arte”. 
Bonagura si dice comunque più preoccupato del “giochetto della Dolomiten con Francesco Palermo”.  “Il gioco degli Ebner è uno degli aspetti problematici di questa terra, ma ho la sensazione che il loro obiettivo sia Kompatscher”, aggiunge Bonagura in maniera sibillina. 

Nel PD però non tutti vedono la candidatura di Durnwalder come uno spauracchio. Ne è un esempio l’ex assessora meranese Daniela Rossi Saretto

“Visti i risultati dei partiti, compreso il Pd, io voto la persona. Perciò dico che bisogna vedere chi sono i candidati: vorrei un sindaco capace di amministrare. Durnwalder ha dimostrato di saper governare.”

Intanto tra i militanti prevalgono disorientamento e disincanto. Come conferma, uno su tutti, Alessandro Visintini

“La vicenda di Durnwalder sindaco di Bolzano la vivo con distacco ma molta incazzatura. Nessuno dice che l'idea della Artioli è quella di distruggere PD ed SVP che la hanno rifiutata? Luis sindaco sarebbe lo schiacciasassi che distruggerebbe definitivamente gli ultimi partiti veri rimasti. Ma se a loro va bene così…”