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Poste Italiane sotto esame

Consegne anche il sabato, nessuna chiusura, 20 assunzioni: le richieste della Provincia che proroga l’accordo di un solo anno. Per 7,1 milioni. Kompatscher: “Vigiliamo”.
Poste
Foto: Asp

Consegna della posta e dei giornali da lunedì a sabato - entro le 13 - in tutti i 116 Comuni altoatesini. Mantenimento in servizio degli attuali 130 uffici postali presenti nel territorio, senza nessuna chiusura. Ancora, il recapito dei pacchi urgenti sei giorni su sette e gli investimenti nel personale, con 20 nuovi assunzioni agli sportelli e l’aumento del 10% dell’organico per i postini. Sono le condizioni che Poste Italiane dovrà soddisfare se vorrà vedersi rinnovata, alla fine della proroga concessa per un solo anno, l’intesa stretta nel 2017 con la Provincia di Bolzano.

 

Obiettivi da rispettare 

 

È stato Arno Kompatscher, al termine della riunione della giunta provinciale in cui è stata approvata la delibera, a spiegare le ragioni del rinnovo “risicato”. Poste Italiane dovrà garantire condizioni stringenti, fra cui consegne puntuali e distribuite anche sul sabato, un punto peculiare per le spedizioni dei quotidiani in abbonamento (leggi Dolomiten). “Dobbiamo verificare se saranno raggiunti gli obiettivi di qualità prefissati” intima il governatore che ha sottolineato come la società avesse chiesto un rinnovo pluriennale, trovando però l’esecutivo di parere diverso. 

La società insomma è “sotto esame”. Beneficia di una concessione a tempo, che vale comunque 7,1 milioni di euro per dodici mesi, utile a detta di Palazzo Widmann per verificare la soddisfazione degli obiettivi di qualità richiesti. Si mantiene quindi in vigore il patto triennale siglato tre anni dal 5 aprile 2017, data in cui il Landeshauptmann firmò, assieme all’allora amministratore delegato Francesco Caio, un accordo di cooperazione.

La ricerca del personale deve avvenire in loco, e la consegna della posta e dei giornali in tutti i 116 comuni altoatesini deve avvenire dal lunedì al sabato entro le 13 (Arno Kompatscher)

 

No ad un ok pluriennale 

 

“Poste italiane avrebbe voluto rinnovare l’intesa pluriennale, ma la giunta ha per ora deciso di prolungare l’accordo solo per un anno - precisa Kompatscher -. La proposta prevede un aumento dell’organico per quanto riguarda la distribuzione della posta, ma anche negli uffici postali. La ricerca del personale deve avvenire in loco, e la consegna della posta e dei giornali in tutti i 116 comuni altoatesini deve avvenire dal lunedì al sabato entro le 13”. 

Anche la consegna dei pacchi urgenti deve essere garantita sei giorni su sette, mentre la consegna delle spedizioni “Posta 1” dal lunedì al venerdì. A questo scopo le poste si impegnano a fare 20 nuove assunzioni negli sportelli e ad aumentare del 10% l’organico dei postini. La direttrice del personale Ester Demetz, continua l’amministrazione, coordinerà le misure necessarie. Sulla base dell’accordo con le Poste del 2017 doveva essere garantito il mantenimento in servizio di tutti 130 gli uffici postali presenti nel territorio altoatesino, così come l’apertura del centro smistamento e distribuzione di Bolzano. Sono gli stessi obiettivi confermati nella proroga.

 

I sindacati: incentivi per le assunzioni 

 

Alla finestra ci sono i sindacati che promettono di vigilare sulla tutela dell’occupazione. “Auspichiamo un confronto serrato con le parti sociali per le necessarie verifiche sul rispetto dell’accordo” dice il segretario della categoria Slc/Cgil, Josef Lazzari. La categoria ritiene necessario il confronto “anche in considerazione della situazione negativa verificatasi nel settore del recapito di Poste Italiane nell’ultimo triennio”. Segue un appello a favore di incentivi per le assunzioni, per ovviare alla scarsità di aspiranti impiegati e postini: “Forse la politica - continua Lazzari - dovrebbe predisporre degli incentivi in modo da rendere più appetibile questo lavoro. Ricordiamo che da quasi due decenni i nuovi assunti non ricevono l’indennità di bilinguismo”.