“Nomine pubbliche, tutto in regola”
I consiglieri di amministrazione nominati dalla Provincia di Bolzano nelle società partecipate hanno la fedina penale immacolata. Ci mancherebbe. Arnold Schuler, in veste di vicepresidente della giunta, rassicura in ogni caso Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) sul rispetto delle norme circa i casi di “inconferibilità e incompatibilità” sanzionati dalla legge. Non risultano, spiega l’assessore, persone condannate anche in via definitiva per reati attinenti alla pubblica amministrazione. Tuttavia, non ci sono precisazioni riguardo ad eventuali indagini in corso, altro interrogativo posto dal consigliere di opposizione.
“All’atto della nomina negli organi amministrativi delle società in controllo pubblico - spiega Schuler - il soggetto nominato dalla Provincia presenta ai competenti uffici provinciali una dichiarazione di insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità ai sensi del decreto legislativo 39 del 2013”. Si tratta del testo che vieta gli incarichi ai condannati per reati contro la pubblica amministrazione, contemplati dal titolo II del codice penale: accuse che includono peculato, malversazione, concussione e corruzione e via dicendo.
Nessuno dei membri degli organi di amministrazione nominati dalla Provincia risulta trovarsi in una situazione di inconferibilità dovuta a condanna, anche con sentenza non definitiva, per reati contro la pubblica amministrazione (Arnold Schuler)
Nella dichiarazione presentata dagli interessati, prosegue il vicepresidente, “deve essere dichiarata, tra l’altro, l’assenza di condanne, anche con sentenza non passata in giudicato, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale”. Sono appunto i reati contro la pubblica amministrazione imputabili ai pubblici ufficiali. Tali atti, aggiunge Schuler, sono accessibili sul sito internet della Provincia, nella sezione Amministrazione trasparente.
Urzì chiede se vi siano nominati o amministratori nelle società già condannati o coinvolti in indagini concluse per prescrizione per truffa, bancarotta o reati connessi alla gestione di interessi economici collettivi”. Risposta negativa: “Dalle dichiarazioni acquisite in atti - conclude l’assessore -, nessuno dei membri degli organi di amministrazione nominati dalla Provincia risulta trovarsi in una situazione di inconferibilità dovuta a condanna, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dal capo I del titolo II del libro secondo del codice penale”. Lo stesso vale per i patteggiamenti.