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David Medalla. Una retrospettiva

Museion ospita in collaborazione con il Bonner Kunstverein la prima mostra internazionale dedicata all’opera dell’artista David Medalla.
David Medalla
Foto: Archivio

Il Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano inaugura l’8 aprile due ambiziose retrospettive, la prima dedicata alla vita e all’arte dell’artista filippino David Medalla, la seconda all’austriaca Erika Giovanna Klien, una delle esponenti del movimento del Cinetismo, fondato a Vienna da Franz Cizek dopo la Prima Guerra Mondiale. 

Ha un peso particolare la retrospettiva su Medalla dal titolo David Medalla. Parables of Friendship, trattandosi della prima grande mostra internazionale dedicata all’opera dell’artista, poeta e attivista filippino, scomparso nel dicembre 2020. Il progetto, concepito prima della sua morte, ha una notevole rilevanza internazionale ed è stato allestito insieme al Bonner Kunstverein e in stretta collaborazione con il David Medalla Archive di Berlino, con la curatela di Steven Cairns e Fatima Hellberg, in collaborazione con Bart van der Heide.

 

 

Ma chi è David Medalla? Nel suo necrologio The Guardian lo descrive come una figura dai lineamenti delicati e dolci occhi castani, intento a distribuire crisantemi presso il cimitero di Cypress Hill, a Brooklyn, dov’è sepolto Piet Mondrian, nell’ambito di un progetto performativo dal titolo “The Secret History of the Mondrian Fan Club”. Un evento collaborativo, collettivo, come tante delle sue azioni. Perché gran parte dell’arte di Medalla è radicata nella ricerca di un’intersezione tra arte e vita, l’idea che la pratica artistica e quella politica non siano estranee, e che ogni tema dell’esistenza umana debba riguardare l’arte, dall’ecologia, alla sessualità, all’identità culturale, senza limiti o compartimentazioni.

In questi esperimenti l’artista filippino un po’ sparisce, diluendosi nell’aspetto partecipativo della sua arte, apparentemente estraneo al divismo, portando avanti un’attività pionieristica ricca di conseguenze. Negli anni Sessanta la sua storia personale si era intrecciata profondamente a quella di altre grandi personalità del Novecento portando per un certo periodo la sua figura alla ribalta, grazie alle sue sperimentazioni pionieristiche con la scultura cinetica, mostrate per la prima volta a Parigi e poi a Londra nel 1963.

 

 

 

Nato a Manila tra il 1938 e il 1942 Medalla era giunto in Europa poco più che ventenne dopo un brillante percorso di studi che lo aveva portato fino negli Stati Uniti, alla Columbia University. Nell’estate del 1960 a Parigi conobbe alcuni tra i più grandi artisti dell’epoca tra cui Yves Klein e Man Ray, a cui mostrò la sua prima scultura cinetica di bolle di sapone. Con questi esperimenti l’artista filippino si guadagnò il favore del mondo dell’arte diventando in breve tempo una figura cruciale della scena londinese, con la sua Signals Gallery, fondata con l’artista Paul Keeler. L’esperienza della galleria fu breve ma ricca di conseguenze per l’arte londinese degli anni a venire, costituendo per due anni un vero e proprio polo dell’avanguardia.

La grande mostra retrospettiva a Museion ripercorre queste tappe e quelle successive, rendendo conto delle numerose sfaccettature dell’arte di Medalla, dalle sculture cinetiche di schiuma ai quadri, ai neon, fino alle fragili ed effimere testimonianze delle sue performance partecipative.

La mostra, che inaugura l’8 aprile alle ore 18.30, sarà visitabile fino al 14 settembre.