Politik | Urbanistica

Via Similaun, in arrivo 66 alloggi

Dopo quasi 25 anni si sblocca il contenzioso tra il Comune e la Habitat di Tosolini: 40 alloggi riservati all'edilizia convenzionata. Ci sarà un parco di 2.000 mq.
vai similaun area tosolini
Foto: Google Maps
  • Da non credere, dopo 24 anni sembra sia stata trovata una soluzione per l'area all'angolo tra via Similaun e via Ortles di proprietà della Habitat di Tosolini oggetto di uno dei contenziosi più lunghi di sempre: ieri la Giunta la giunta sembra abbia approvato un accordo che consentirà di costruire sul sito 66 appartamenti, di cui 40 riservati all'edilizia convenzionata. I restanti 26 andranno all'edilizia privata e Habitat creerà un parco pubblico di 2000 metri quadrati a proprie spese. La formula dubitativa è dovuta al fatto che ieri (3 aprile) c’era conferenza stampa di Giunta comunale e della cosa il sindaco Renzo Caramaschi non ha parlato. Ma il vicensindaco Konder ha annunciato oggi sul Dolomiten che la decisione è stata presa. Quindi è altamente probabile che sia stata approvata una delibera molto importante di cui non si è parlato in conferenza stampa e nemmeno nel dettagliato comunicato stampa che riporta una quindicina di decisioni molto meno importanti di questa. 

  • Una domanda

    Nulla di grave, eh, ma viene da chiedersi, con un sorriso, che senso abbia convocare una conferenza stampa di Giunta comunale, se poi la delibera più importante non viene comunicata? Forse Caramaschi se ne è dimenticato, forse non ha voluto far torto a Konder, assente perché in commissione edilizia, non lo sapremo mai. Poi nessuno vuole mettere in discussione il "diritto acquisito" (proprio così!) di tutti gli assessori comunali e provinciali di dare esclusive a qualunque medium. E' nelle cose, è una prassi che rende il panorama informativo più vivace e vario. Ma, per dire, almeno in Giunta provinciale, con buona pace di Kompatscher, vengono date notizie in esclusiva il giorno precedente, in modo che il medium di turno possa averla il giorno stesso della conferenza stampa e gli altri debbano mestamente scriverle, con la coda fra le gambe, il giorno dopo. Non dare la notizia di un organismo istituzionale in conferenza stampa ma vederla commentata il giorno dopo su un giornale, va oltre il concetto di scoop, suona invece come una colossale presa in giro. Ma ripetiamo: nulla di grave, eh, sono sicuramente tutti in buona fede e sarà stata una dimenticanza. Davvero felici che Habitat possa costruire un altro palazzo invece di riempire quelli che tiene vuoti e il rione avere 2.000 mq di verde in più.

    L’area è di 5.600 metri quadrati, che sono praticamente inutilizzati da decenni, e che un tempo Habitat utilizzava come deposito per una vecchia gru, alcune cisterne e componenti di cantiere edile ferroso. Le richieste della cittadinanza, così come le intenzioni dell’Amministrazione, erano di dedicare l’area posta a ridosso del palazzo Telecom a parco pubblico.

    Nel 2008 dopo dieci anni di contenziosi e cinque ricorsi, una sentenza del Consiglio di Stato sembrava aver definitivamente chiuse le cause che vedevano il Comune di Bolzano opposto all'imprenditore Pietro Tosolini e alla Provincia. La sentenza dava ragione al Comune e per gli abitanti di via Resia, via Ortles e via Similaun, sembrava imminente la possibilità di vedere il vecchio deposito di materiale edile trasformato in area verde. Dopo relativa deliberazione consiliare del 2010, e successive osservazioni della controparte respinte nel 2012, sembrava giunto il momento affinché l’area potesse essere definitivamente trasformata in area giochi. Sono seguiti però nel 2013 ulteriori due contenziosi, uno avanti la Corte d’Appello, respinto nel 2015, verso il quale pendeva appello in Cassazione, ed uno avanti al Tar di Bolzano che nel 2022 risultava rinviato in attesa dell’esito del giudizio in Cassazione. Nel 2022, riassunse bene all’epoca il consigliere Claudio Della Ratta, arrivò una nuova sentenza del Consiglio di Stato (nr.8805 del 17.10.22, che tra l’altro condanna il Comune a corrispondere le spese legali di 8.270,60) determina va che la “destinazione a verde pubblico-parco giochi per bambini fosse di natura “espropriativa” anziché “conformativa”, quindi di durata limitata nel tempo, obbligando perciò il Comune a ripianificare la destinazione dell’area considerato che la sua trasformazione automatica in verde agricolo dopo la scadenza “ha anch’essa natura temporanea” (in questi casi, spiegò Della Ratta, viene presa in considerazione la situazione vigente al momento in cui sorge il contenzioso – “ratione temporis”), nonostante il TAR avesse sostenuto il contrario.

    Quindi ora, dopo lunga trattativa, si taglia la testa al toro: l’area diventa edificabile, Habitat riduce i propri profitti per il numero di alloggi destinati ad edilizia convenzionata e realizza una area verde aperta al pubblico. 

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Simonetta Nardin Do., 04.04.2024 - 14:16

Prima di parlare di Ponte Roma ..... La vicenda conferma che, molto prima di avviare una trattativa con la Habitat (e Hager) sul progetto di Ponte Roma, occorre risolvere qualsiasi contenzioso (non sapevo di questo - ce ne sono forse altri?) e fare in modo che la famiglia Tosolini riempia, converta, utilizzi i palazzi che giacciono vuoti o sottoutilizzati in città. (E magari che metta anche a posto il portico sotto la Biblioteca Civica, che è semplicemente indecente - non importa quali siano i progetti futuri). Ben venga la discussione su come utilizzare al meglio la zona produttiva, ma non sotto la spinta di un progetto di speculazione edilizia ma parte di una visione della città, della quale dovranno far parte molte soluzioni abitative, diverse fra loro : ma prima di tutto esortiamo i nostri costruttori a non lasciare nulla di vuoto, di non utilizzato, di terminare i progetti avviati, pensando al bene della città. Ottima la domanda sul mancato annuncio in conferenza stampa, vediamo cosa salta fuori....

Do., 04.04.2024 - 14:16 Permalink