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“Noi i veri italiani autonomisti”

Il capogruppo leghista in Comune a Bolzano Luigi Nevola conferma l’alleanza con Urzì. Criticando la giunta Caramaschi (“è immobile”) e la SVP ("tutto si decide a Roma").
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Foto: Il Giorno dell'Alto Adige

salto.bz : Come giudicate il quadro del centrodestra in consiglio comunale? Ci sono sinergie con le altre forze dell’area? In questi giorni ci sono movimenti in corso, che coinvolgono tra gli altri anche Marco Galateo che era stato eletto con voi in Consiglio comunale l’anno scorso. 
Luigi Nevola - Su Galateo non do nessun giudizio. La decisione di espellerlo è stata presa a suo tempo dal commissario Fugatti ed è stata ampiamente spiegata. Per noi il fatto che ora Galateo aderisca a Fratelli d’Italia è una notizia di poco conto. 
In ogni caso voglio sottolineare che noi non siamo né di destra né di sinistra. E’ vero che la Lega è un partito che viene annoverato nel centrodestra perché a livello nazionale abbiamo sempre dato appoggio a forze di quell’area lì. Ma noi siamo abbastanza autonomi rispetto alle etichette e quindi soprattutto territoriali e autonomisti. 
In ogni caso auspico che il centrodestra o, meglio, l’elettorato italiano, riesca ad unirsi ed a trovare una figura di riferimento, anche nuova rispetto al passato. La nostra alleanza in comune con Uniti per Bolzano ha dato buoni risultati per cui proseguiamo, sempre nel rispetto delle sfumature degli uni e degli altri. 

“Stimo Alessandro Urzì e penso che, appunto al di là delle differenze, saprà nuovamente imporsi alla guida di questo centrodestra. Questo nell’ottica delle prossime elezioni provinciali.”

In un anno il vostro gruppo appunto però ha perso il consigliere più votato, Marco Galateo. E ora capogruppo e vice siete lei e Kurt Pancheri, mentre in origine i più votati insieme a Galateo furono Filippo Maturi e Carlo Vettori. Cos’è successo? I rapporti di forza al vostro interno si sono ribaltati?
Nella Lega non si dà tanta importanza a quanti voti uno prende, ma piuttosto al rispetto delle regole e ad una certa gerarchia. La Lega è molto severa, d’altronde forse proprio per questo è l’unico partito della Prima Repubblica ancora in piedi. Gli incarichi vengono dunque assegnati a persone di cui si ha fiducia e che hanno capacità. 
Un’altra cosa va specificata: a Bolzano a prendere voti di fatto è stata una persona sola, e cioè Matteo Salvini. Questo va riconosciuto: all’epoca delle elezioni eravamo quasi tutti novizi in politica. E parlare di numero di preferenze con il primo che ne ha prese mi sembra un po’ ridicolo. L’elettore leghista medio normalmente non esprime la preferenza. Lo si è visto anche a livello nazionale. 

Nel vicino Trentino nel recente passato la Lega ha anche promosso iniziative all’insegna dell’autodeterminazione. Questa è una prospettiva che condividete, singolarmente o come gruppo? Il consiglio comunale di Bolzano trarrebbe giovamento dall’avere nel proprio interno anche esponenti di Südtiroler Freiheit e Freiheitlichen?
Personalmente penso che l’autoderminazione sia stata raggiunta con la nostra autonomia. Un’autonomia che però deve essere difesa con i denti ed anche potenziata. Se il PD avesse vinto il referendum costituzionale del dicembre scorso il centralismo avrebbe prevalso e l’autonomia sarebbe stata privata di competenze. Per quanto riguarda invece la presenza di cittadini di lingua tedesca nel consiglio comunale del capoluogo penso che rappresentano sempre una ricchezza. Personalmente per natura non amo molto gli estremismi, come persona sono democratico e cristiano anche se faccio parte di un partito che spesso esprime i concetti anche in maniera categorica. Considero la politica una cosa seria e il contributo di Südtiroler Freiheit secondo non porterebbe grandi vantaggi, abbiamo già Casapound. I Freiheitlichen sono senz’altro persone più serie con cui vi sono alcuni punti di dialogo, come ad esempio su autonomia ed immigrazione.  

Che tipo di rapporto avete con la SVP? E’ al governo con il centrosinistra ma so per certo che qualche consigliere comunale vedrebbe bene prima o poi una collaborazione con voi.
Con la SVP al momento non collaboriamo. Loro hanno scelto ancora una volta la via più semplice che è quella di essere alleati con la sinistra ecosociale e il PD. Il potere romano pesa molto con i suoi accordi presi a livello nazionale, insomma. 
I risultati della scelta della SVP a livello locale comunque si vedono già e coincidono con un cambiamento nullo. A un anno dall’elezione di Caramaschi non abbiamo visto grandi movimenti. Né dal punto di vista degli interventi per riqualificare i quartieri, che della gestione di un’immigrazione disordinata, con annessi problemi di sicurezza e degrado. Si tratta di punti della nostra campagna elettorale ed anche della loro, ma che al momento appaiono disattesi. 

“Una cosa è certa. Siamo noi in realtà l’unico vero partito autonomista di lingua italiana”

Il prossimo anno ci saranno le elezioni provinciali. Pensate che, anche sulla scia del consenso di Salvini, la Lega possa pensare di portare un proprio rappresentante in quel contesto?
Io sono sicuro che nel 2018 la Lega potrà esprimere almeno un consigliere, specie se continuiamo a lavorare come stiamo facendo. Ad oggi siamo l’unico partito che sta in strada. La nostra peculiarità è proprio questa. Su certi punti potremmo sembrare davvero assillanti e ripetitivi, ma noi abbiamo veramente a cuore il bene dei cittadini. Noi nei quartieri non ci andiamo solo per fare la campagna elettorale perché noi nei quartieri realmente ci viviamo. Tutti i giorni.