Permettersi di essere ridicoli
Esiste una realtà dove il ridicolo diventa piacevole e riesce a strappare un sorriso, il diverso assume l’aspetto dello straordinario, i trucchi si trasformano in magia e gli oggetti rivelano inaspettate capacità. “Il circo è una realtà che ci permette di ridere di noi stessi. È un’occasione per stare insieme agli altri e sperimentare cose mai viste o vissute, superando le barriere del diverso e imparando a rispettare gli altri e le loro culture”, Mauro Astolfi, Presidente della cooperativa sociale Arteviva di Bolzano, presenta con grande entusiasmo l’arte che da anni riempie le sue giornate. Una passione che è diventata anche la sua professione, ora che come socio della cooperativa quotidianamente allena gruppi di bambini e adulti che vogliono imparare i trucchi del mestiere.
In un’intervista Mauro ci racconta di come è nata l’idea di offrire corsi di circomotricità a Bolzano, ci spiega le particolarità delle diverse discipline circensi e ci svela ciò che sta dietro alla figura del clown, che ieri come oggi riesce ad appassionare bambini e adulti.
Da dove nasce l’idea dell’arte circense a Bolzano?
L’associazione Arteviva nasce nel 2001 per fare piccoli spettacoli di teatro e strada. Piano piano, grazie agli apprezzamenti di genitori ed educatori, abbiamo capito quanto quest’arte possa anche essere utilizzata anche come veicolo per l’educazione attraverso il gioco. Nel 2006 nasce così l’idea del piccolo circo pedagogico con progetti destinati a bambini. Abbiamo quindi iniziato ad offrire corsi pomeridiani sia durante l’anno, che settimane di piccolo circo durante il periodo estivo. Inoltre siamo entrati anche nelle scuole elementari e medie, proponendo progetti di piccolo circo durante l’orario scolastico. Da gennaio 2013 l’associazione diventa Cooperativa sociale onlus, contando quasi 300 bambini che frequentano i laboratori di circomotricità o le nostre settimane estive.
Quali sono le discipline che si sviluppano in un corso di arte circense?
Innanzitutto la giocoleria, un’abilità che permette di sviluppare la velocità dei riflessi e la coordinazione motoria, oltre ad esercitare la concentrazione e la perseveranza. Ma anche l'acrobatica a terra – un insieme di discipline che utilizzano esclusivamente il corpo umano come strumento – e l'equilibrismo, uno dei migliori allenamenti per migliorare l’autocontrollo. E poi, non può di certo mancare la figura del clown, fondamentale sulla pista del circo. Spesso tra i ragazzi è, infatti, presente la paura di mettersi in ridicolo di fronte agli altri: i maschi non vogliono fare brutta figura di fronte alle ragazze o ai loro compagni. È anche vero che in alcune culture l'uomo non può concedersi di mostrarsi ridicolo, altrimenti verrebbe meno il suo potere e il suo carisma. Solitamente è il bullo a mettere in ridicolo il più debole. Attraverso la figura del clown, invece, ognuno può permettersi di mettersi in gioco e di essere ridicolo davanti agli altri, che lo accettano, perché provoca la risata.
Gli esercizi circensi fanno dunque divertire, ma allo stesso tempo crescere i ragazzi.
Sicuramente. In questo contesto mi permetto di citare una frase tratta da una tesi di laurea: “Il circo dà l’opportunità di esprimere se stessi, di essere più creativi, di cambiare attitudine da vittima a protagonista e di avvicinarsi alla cultura. […] All'interno del circo c'è posto per tutti, tutti vengono accettati e rispettati con le proprie qualità e i propri limiti, ciò che solitamente viene ritenuto un difetto viene valorizzato e trasformato in qualità”
(Facoltà di Medicina – Udine; “Progetto di recupero in comunità per giovani tossicodipendenti.”; Relatore: Dott.ssa Prof. Flavia Virgilio; Tesista: Elisa Conedera)
Per informazioni e iscrizioni a corsi e laboratori: [email protected]; Tel. 333/8596111