Wirtschaft | La replica

“Ai giovani serve fare esperienza”

L’Assessore Philipp Achammer replica all’articolo di salto.bz: “Dobbiamo preservare il nostro sistema, al Sud c’è tanta disoccupazione giovanile perché scelgono il liceo”
Achammer, Philipp
Foto: Othmar Seehauser

salto.bz: Assessore Achammer, lei ha chiesto di replicare all’articolo "Spremere tutto, spremerli tutti" a proposito di aprire alla possibilità dei 14enni ad essere introdotti al mondo del lavoro. Quali sono le sue obiezioni in merito?

Philipp Achammer: Devo dire che è un’interpretazione assurda. Questa iniziativa non è nata da un’associazione imprenditoriale ma dal sottoscritto. L’HDS ha semplice reagito positivamente. Questo lo avevamo in mente da tanti anni, abbiamo chiesto diverse volte a Roma di introdurre tirocini di orientamento già dai 14 anni per diversi motivi. Dobbiamo dare la possibilità di fornire un orientamento pratico ai giovani che stanno scegliendo la loro via di formazione. Perché raccontare il lavoro del falegname quando posso farlo sperimentare direttamente?

Le premesse non sono comunque rassicuranti e le dichiarazioni dell’Unione commercio turismo servizi non lasciano spazio all’interpretazione.

Questa norma non va ad incidere sulla carenza di personale perché non sto garantendo un anno in più di manodopera. La normativa europea prevede già la possibilità di esperienze lavorative minime e le norme per le tutela del minore valgono sempre.

A questi giovani fa bene, è nel loro interesse avere una visione del mondo del lavoro

Resta il fatto che i 14enni dovranno andare a lavorare per delle aziende rappresentate da un’organizzazione che parla di “sfruttare tutto l’esistente” per far fronte al calo di manodopera. 

Non è l’obiettivo politico. Lo scopo è dare la possibilità ai 14enni di fare esperienze pratiche per favorire l'orientamento pratico e professionale, soprattutto d’estate. A questi giovani fa bene, è nel loro interesse avere una visione del mondo del lavoro. Tutte le norme minime vengono rispettate.

Lei punta anche a permettere lo svolgimento di lavori cosiddetti “leggeri” da parte dei 14enni, quindi andiamo oltre la mera esperienza pratica in ambito formativo. Ne abbiamo davvero bisogno?

Se sono informato bene la Germania lo prevede e il principio è lo stesso: non stiamo facendo assumere un 14enne per farlo lavorare 40 ore.

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Philipp Achammer: "È un’assurdità pensare di abolire l’alternanza scuola-lavoro" (Foto: Othmar Seehauser)

 

E ci mancherebbe. In ogni caso sono molti in Alto Adige gli infortuni che coinvolgono i minori, anche al di sotto dei 14 anni, quindi impiegati illegalmente. Secondo un’indagine di Save The Children In Italia, il 27,8% degli studenti di 14-15 anni, circa 58.000 minorenni, che hanno lavorato nell’anno precedente, ha svolto lavori dannosi per il loro percorso di crescita. Situazioni che si presentano puntualmente anche all’interno di ambiti cosiddetti formativi, come tirocini o alternanze scuola-lavoro. Il tema dello sfruttamento minorile in Italia, così come in Alto Adige, esiste ed è confermato a più ripartite. Cosa ha da dire a riguardo?

Il mio indirizzo è sempre quello di controllare al massimo per rispettare le regole ma non si può fare quello che propongono ogni volta che succede una tragedia: un giovane si infortuna e si vogliono proibire questi percorsi. È un’assurdità pensare di abolire l’alternanza scuola-lavoro perché laddove le regole vengono rispettate ci sono esperienze positive che fanno bene ai nostri giovani. Al Sud abbiamo un alto abbandono scolastico e una disoccupazione giovanile di quasi il 30% perché frequentano tutti il liceo fino ai 18 anni. Questo non va bene, l’esperienza pratica esiste solo nelle aziende. La mano pubblica in altre regioni non fa niente in questa direzione perché non c'è un sistema adatto, come nella cultura tedesca. Noi questo sistema lo abbiamo e dobbiamo preservarlo. Il rispetto delle regole è fondamentale. Bisogna ovviamente controllare e sensibilizzare i datori di lavoro.

Se un albergo assume una persona per l’accompagnamento dei bambini senza chiedere i precedenti penali prende una multa che può arrivare fino ai 15 mila euro. In questo caso è meglio preferire la mediazione

Il suo partito è stato molto criticato in tal senso da parte dei sindacati perché recentemente ha fatto approvare in sede di Consiglio provinciale un documento di voto per declassare la funzione dell’Ispettorato del lavoro, preferendo le attività di consulenza a quelle sanzionatorie.

Non è che l’Ispettorato del lavora non debba fare le multe ma ci sono dei casi in cui è meglio preferire la consulenza, ovvero quando non c’è un immediato pericolo del lavoratore. Le faccio un esempio che ho sollevato alcune settimane fa. Se un albergo assume una persona per l’accompagnamento dei bambini senza chiedere i precedenti penali prende una multa che può arrivare fino ai 15 mila euro. In questo caso è meglio preferire la mediazione e concordare i tempi con il datore di lavoro per procurare il casellario giudiziario della persona assunta, senza applicare subito la sanzione, che ci sarà in caso di comportamento reiterato.

Lei parla di favorire le attività di controllo ma l’Alto Adige soffre di una conclamata carenza di Ispettori del lavoro. Cosa fare dunque?

A più ripartite ci chiedono di aumentare la pianta organica ma come abbiamo una carenza di manodopera nel settore privato l’abbiamo anche nel pubblico. L’ispettore del lavoro non è un lavoro facile, cerchiamo intanto di coprire i posti già previsti laddove non siamo in grado di farlo.