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Il ‘buco’ conteso

Dopo le 4 offerte per la cubatura relativa alla ‘torre mancante’ in via Alto Adige, spunta ora una lettera che fa tornare in gioco anche la Camera di Commercio.
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Foto: Salto.bz

Un colpo di scena nei giorni scorsi ha rianimato la procedura con la quale il Comune di Bolzano nello scorso gennaio ha rimesso in moto la procedura per vendere finalmente la cubatura adiacente alla Camera di Commercio, comunemente nota come 'il buco di via Alto Adige’. 
In municipio infatti è pervenuta una lettera firmata dal presidente Michl Ebner con la quale la Camera di Commercio rinnova il suo interesse per l’acquisto dello spazio. Un interesse già manifestato in passato, ma poi accantonato. Ed ora evidentemente rinnovato, visto il bando (o meglio, tecnicamente, la ‘manifestazione d’interesse’) lanciato dal Comune all’inizio dell’anno. Questa volta non andato deserto ed anzi onorato da ben 4 offerte, tra cui quella - pare - di René Benko (oltre che dell’imprenditore locale Dalle Nogare).

Davvero la Camera di Commercio torna in corsa in extremis per l’acquisizione della cubatura? Oppure si tratta solo di un diversivo per fare uno sgambetto a Benko?
E’ presto per dirlo ma una cosa è certa: la lettera di Ebner ha prodotto un bel po’ di scompiglio quando è comparsa in giunta comunale lunedì scorso 4 ottobre, come ci ha confermato l’assessore Angelo Gennaccaro, in passato tra i più convinti sostenitori del PRU di via Alto Adige. 


Gennaccaro ha subito precisato che sul ‘buco di via Alto Adige’ in questa legislatura ancora non è stata fatta una relazione completa, ma che la lettera di Ebner di fatto è giunta “nella fase in cui i tecnici del Comune stanno valutando gli aspetti tecnici delle proposte pervenute”. 
Gennaccaro ha quindi osservato che l’amministrazione di Bolzano non dovrà fare altro che “valutare e quindi identificare la proposta più vantaggiosa, sia dal punto di vista economico che urbanistico”. Dicendosi anche convinto che “il vero errore in passato è stato quello di non inserire il ‘buco’ nel PRU di via Alto Adige divenendone in qualche modo il fulcro e rilanciando il ruolo di Bolzano protagonista nell’operazione”. 
Di quel buco ho sentito parlare già quando ero piccolo” ha quindi concluso ironicamente Gennaccaro, classe 1983, facendo riferimento alla lunga vicenda della torre mancante. Dei tira e molla tra Comune e Provincia sulla sua proprietà, della precedente asta andata deserta perché il Comune aveva chiesto troppo (23 milioni), della richiesta di permuta da parte dei proprietari dei terreni del Virgolo, ed infine dell’accelerazione data dal Commissario Penta nello scorso gennaio per poter finalmente sbloccare la situazione e realizzare l’edificio ad opera di privati con destinazione terziario-commerciale.
L’ultima tappa della telenovela si era avuta solo un mese fa, l’8 settembre, quando il consiglio comunale di Bolzano aveva respinto una mozione del M5S volta a stoppare la cessione della cubatura (“per meglio valorizzarla in senso residenziale o turistico alberghiero”).

Se Gennaccaro sta seguendo la vicenda da osservatore e membro della giunta comunale, ben più addentro alla materia è l’assessore al patrimonio Sandro Repetto tra l’altro di mestire è proprio operatore immobiliare. In effetti Repetto definisce meglio il quadro della situazione. 

“La lettera della Camera di Commercio chiedeva lumi sulla situazione con l’intento di manifestare nuovamente il suo interesse alla cubatura. Volevamo rispondere ma ci siamo subito bloccati perché volevamo innanzitutto capire come stanno davvero le cose. Occorreva prestare attenzione perché in queste situazioni è facile dire cose che possono essere usate contro di te. In sostanza abbiamo voluto verificare se la procedura della ‘manifestazione d’interesse’ da parte del Comune è vincolante oppure no.” 

Repetto si dice convinto che l’interesse rinnovato da parte della Camera di Commercio è arrivato fuori tempo massimo, ma che lo stato delle cose andava comunque verificato. Un altro punto della questione è però se la lettera di Ebner potrà avere in qualche modo l’effetto di bloccare la procedura della ‘gara, prolungando ulteriormente l’agonia del ‘buco’. 
Repetto parla di una situazione ‘fluida’, ma si dice del parere che il Comune riuscirà a mantenere le sue promesse. Rimettendo in moto il meccanismo inceppato per 10 anni e più. 

“Resto estremamente ottimista. Abbiamo avuto ben 4 offerte. Il mercato oggi è in una fase interessante. Ci siamo posti l’obiettivo di chiudere la fase tecnica della valutazione delle proposte entro pochi giorni e di aprire le buste con le offerte economiche entro ottobre.”  

Dunque il tempo stringe. E sembra quasi assurdo visto il pregresso. 
Ma in merito al novero dei ‘pretendenti’ come vede l’assessore la presenza di Benko tra gli interessati all’acquisto del buco?
Repetto in merito si fa più guardingo. Anche perché conosce quali sono i rapporti (non idilliaci) esistenti tra il presidente della Camera di Commercio e il tycoon austriaco. 

“Che ci siano Benko e dalle Nogare tra coloro che hanno manifestato interesse per l’acquisto l’hanno detto i giornali, non noi. Io i nominativi non li conosco e non voglio saperli fino al momento dell’apertura delle buste delle offerte.”

Intanto in giro si mormora che il Comune avrebbe ridotto di molto le sue pretese, scendendo anche se di poco al di sotto dei 20 milioni di euro. Repetto in parte conferma (“non siamo lontani come cifra”), ma non nasconde il sogno di riuscire ad ottenere di più. 

Occorrerà però vedere se la Camera di Commercio, dopo essersi risvegliata, resterà davvero solo a guardare. 

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paolo zucconi Mi., 05.10.2016 - 13:48

Interessante, dal punto di vista urbanistico e da uno sguardo attento allo spazio urbano, sarebbe considerare il vuoto un pieno, ossia farlo diventare una piazza, magari alberata come dopo anni si è deciso di fare in piazza università. In alternativa la piccola torre potrebbe essere leggermente arretrata rispetto al filo stradale di via Alto Adige, una citazione al progetto del Seagram Building che Mies van der Rohe progetto e realizzò sulla 5th Avenue a New York. Talvolta rinunciare a qualche metro cubo può essere una saggia decisione.

Mi., 05.10.2016 - 13:48 Permalink