Gesellschaft | L’intervista

“Fuss, persa una grande opportunità”

Parla il docente Piero Cemin, padre del progetto sul software libero. Le colpe di Svp e Lega, la scuola che deve resistere, la Corte dei conti. Intanto si muove il M5s.
Piero Cemin
Foto: Piero Cemin

“Mi spiace molto per gli studenti, che perdono una grande opportunità, e per gli insegnanti che come me ci hanno messo l’anima. Purtroppo, in questa vicenda finita in un modo che non esito a definire squallido vincono l’appiattimento, altro che l’innovazione, e le logiche politiche”. Punta il dito contro i partiti e la politica - Svp, Lega e persino il Pd di Tommasini - Piero Cemin, 40 anni di esperienza nell’insegnamento nelle scuole altoatesine, a lungo in forza allo scientifico Torricelli, ora in pensione. Uno dei “padri” del progetto Fuss, l’iniziativa che ha portato il software libero nelle scuole di lingua italiana e ora è stata interrotta bruscamente dopo 14 anni per una scelta “di allineamento” rispetto all’istruzione tedesca e ladina. Cemin chiama in causa l’intero territorio altoatesino, la sua reale apertura all’innovazione e pone altri interrogativi. Su un tema sul quale anche i M5s vogliono vederci chiaro: “Purtroppo si torna indietro proprio nel luogo in cui si guarda al futuro, la scuola” afferma Diego Nicolini, autore di un’interrogazione in consiglio. “Vogliamo risposte, il progetto fino ad oggi è costato alla Provincia 670.000 euro, mentre mantenere Windows per lo stesso periodo sarebbe costato circa 2 milioni e 500.000 euro”.

salto.bz: Cemin, il progetto Fuss per la sostenibilità digitale nella scuola italiana in Alto Adige, avviato nel 2005 e presentato nel 2006 dall’allora assessora Luisa Gnecchi (Pd), è giunto alla fine. Che cosa ha provato di fronte alla decisione motivata da Giuliano Vettorato e dal sovrintendente Gullotta?

Piero Cemin: Mi spiace molto, a maggior ragione perché io che ho insegnato per circa quarant’anni, inizialmente nelle scuole professionali, poi alle medie con matematica e scienze, infine con matematica e fisica in vari licei, ho avuto la fortuna di partecipare al progetto Fuss sin dalla sua nascita, nel 2005. Come dicevo, dispiace per gli studenti della nostra provincia, privati di una grande opportunità, e per i docenti che ci hanno creduto. Egoisticamente parlando, sono ben felice di aver vissuto questa esperienza meravigliosa e di essere sfuggito, col mio pensionamento, avvenuto tre mesi fa, al dover vivere sul posto di lavoro lo squallore di questa fase.

Mi dispiace per studenti e insegnanti. Egoisticamente sono ben felice di aver vissuto questa esperienza meravigliosa e di essere sfuggito, col mio pensionamento al dover vivere sul posto di lavoro lo squallore di questa fase

Si parla di sostenibilità digitale, di software libero, open source, di GNU/Linux e Debian, tutti elementi che alla fine hanno dovuto “capitolare” di fronte ad un prodotto del mercato, molto diffuso, come il sistema operativo Windows di Microsoft. Ma c’è dell’altro in ballo in questa vicenda secondo lei?

Secondo me c’è solo dell’altro,  perché ogni motivazione riportata dall’assessore e, purtroppo, dal sovrintendente sono capolavori di assenza di trasparenza e chiarezza.  E questo è l’aspetto più triste. Un sovrintendente che afferma “si è deciso di optare per un sistema conosciuto e richiesto dai nostri studenti e futuri lavoratori” affossa il senso stesso della scuola: quello di cercare di trasmettere la passione per la ricerca e per lo studio. E dove sono i risultati del questionario fatto in fretta e in furia sul progetto Fuss, concluso ben più di un mese fa? 

Un sovrintendente che afferma “si è deciso di optare per un sistema conosciuto e richiesto dai nostri studenti e futuri lavoratori” affossa il senso stesso della scuola: quello di cercare di trasmettere la passione per la ricerca e per lo studio

Il vicepresidente della giunta e assessore all’istruzione italiana Giuliano Vettorato ha parlato di “allineamento” ai sistemi adottati nella scuola tedesca e ladina e al resto degli uffici provinciali, che hanno sempre mantenuto Windows. Condivide la valutazione? ​

Utilizzare la parola “allineamento” nella didattica è un approccio perdente in partenza e lesivo del principio di pluralità che la scuola in quanto libera deve garantire. I politici sono molto bravi a utilizzare parole che hanno due risvolti della medaglia: è un allineamento nel senso che l’assessore Vettorato ha decretato che si fa come fanno le scuole in lingua tedesca: punto e basta. Si chieda poi ai dipendenti dell’amministrazione come si trovano con Windows sulle postazioni di lavoro e quanto tempo ci impieghino al mattino, dopo l’accensione dei pc, prima di essere operativi.

Si chieda poi ai dipendenti dell’amministrazione come si trovano con Windows sulle postazioni di lavoro e quanto tempo ci impieghino al mattino, dopo l’accensione dei pc, prima di essere operativi

Le scuole di lingua tedesca e ladina avrebbero potuto avere più coraggio a suo avviso?

Di sicuro, ma il problema di fondo è politico e organizzativo. La ripartizione Informatica, sempre in mano alla Svp - perché, mi chiedo? - si occupa di tutto, dagli ospedali alle scuole, agli uffici. Questo porta al paradosso che, essendo da sempre stato utilizzato il sistema operativo di Microsoft, tale debba restare. La scuola è, come sempre, l’ultima ruota del carro. Non c’è stata alcuna indagine su come funzionano i sistemi Windows nelle reti didattiche tedesche. Va da sé che Fuss è solo un problema per la ripartizione. I problemi dell’informatica nella scuola sono altra cosa rispetto a quelli amministrativi. Un vero cambiamento si avrebbe se si decentrasse la gestione delle reti nelle singole sovrintendenze. 

Il problema di fondo è politico e organizzativo. La ripartizione Informatica, sempre in mano alla Svp si occupa di tutto, dagli ospedali alle scuole, agli uffici. Questo porta al paradosso che, essendo da sempre stato utilizzato il sistema operativo di Microsoft, tale debba restare

In questa vicenda lei sospetta una dinamica politica, legata al cambio nella governance degli assessorati alla scuola italiana?​

La chiusura del progetto Fuss è un esempio molto chiaro del principio di conservazione del nulla che guida la politica negli ultimi anni: ciò che una fazione politica crea, l’altra distrugge. Nella scuola italiana, poi, questo principio funziona perfettamente. Il primo colpo al progetto è stato poi dato nel 2015: con una scelta a mio parere scriteriata della quale dovrebbero rispondere la sovrintendenza e il precedente assessorato (guidato da Christian Tommasini, Pd, ndr), il gruppo Fuss è stato gravemente ridimensionato passando la gestione delle reti didattiche alla ripartizione informatica e decidendo la separazione nella scuola tra didattica e informatica. La ripartizione è stata incapace di dare un adeguato servizio nelle scuole italiane per carenza di personale. Così l’assessore ha dato ora il colpo di grazia, distruggendo ciò che è stato creato 15 anni prima e adeguando la scuola italiana a quella tedesca. Evviva l’innovazione.

Ma anche il precedente assessore ha delle colpe: il primo colpo al progetto è stato dato nel 2015, con una decisione scriteriata che ha portato al ridimensionamento del gruppo Fuss

Condivide l’evidenza del paradosso per cui un progetto vincente a livello nazionale proprio per la sostenibilità e il risparmio che ha consentito all’amministrazione è stato interrotto?

Ai fautori di questa decisione non interessa assolutamente nulla risparmiare, l’importante è non avere problemi. Chieda a loro come mai questo progetto che ci è invidiato a livello nazionale e internazionale, menzionato già 14 anni fa a Report tra le Buone Notizie e pluripremiato, sembri l’origine dei principali problemi della scuola italiana.

Il messaggio che esce è molto triste per l’intero Alto Adige: questa provincia è veramente provinciale, nel senso metaforico del termine 

Ne esce un messaggio a livello di Alto Adige da questa vicenda?​

Un messaggio molto triste: che questa provincia è veramente provinciale, nel senso metaforico del termine.

La Provincia ha detto che il software libero rimane accessibile agli studenti dai pc per la didattica attraverso il cloud. È sufficiente?​

Un criterio generale nella didattica dovrebbe essere quello di utilizzare software multipiattaforma, cioè utilizzabile con tutti i sistemi operativi. Purtroppo alcuni dvd o ca funzionano bene solo con Windows o con Mac, ed è uno dei punti che l’assessore porta a motivo del cambiamento e che non viene risolto dal cloud. Inverte solo il problema: gli studenti che a casa utilizzano un pc con Linux non potranno usare le risorse digitali. Inoltre con questa scelta il sovrintendente induce gli insegnanti a essere consumatori, e non consum-attori di prodotti didattici digitali.  La domanda è: sono gli editori che devono adeguarsi agli utenti o viceversa? Una vera innovazione l’assessore poteva farla: introdurre una norma che impedisse l’acquisto di software che non sia multipiattaforma. Il materiale digitale usato per la didattica dev’essere per definizione universale ed utilizzabile su ogni sistema informatico.

Cosa fare ora? Spero che qualche scuola si rifiuti di fare il passaggio e faccia resistenza. E che magari intervenga la Corte dei conti, visto che una seria comparazione tra i costi di Linux/Ubuntu e Microsoft non è stata pubblicata

Cosa si può fare adesso?​

I referenti informatici, che generalmente fanno un lavoro molto valido e pesante nelle scuole,non sono nemmeno stati contattati in un incontro ufficiale per sentire la loro opinione: non sono stati assolutamente considerati dal sovrintendente. Sarebbe utile una loro presa di posizione. Spero che qualche scuola si rifiuti di fare il passaggio e faccia resistenza. In questo caso darò la mia disponibilità a collaborare gratuitamente. Ma c’è dell’altro.

Cosa intende?​

L’altra possibilità è che la Corte dei Conti intervenga a controllare l’operato dei fantomatici esperti che ha  ascoltato l’assessore. Perché non è stata pubblicata l’analisi comparativa delle soluzioni Fuss/Linux rispetto a Windows, come richiesto dal Codice dell’amministrazione digitale, analisi che siano in grado di dimostrare che i prodotti Microsoft siano più vantaggiosi a livello tecnico ed economico rispetto a Fuss? E chi sono i tecnici che hanno fatto le valutazioni?