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Parcines, la serie D si può sognare

La formazione guidata da Luca Lomi ha chiuso il girone d'andata di Eccellenza al secondo posto. E fino a maggio tutto potrà succedere. Il tecnico: "Ragazzi legati al paese e con tanta voglia di migliorare"
Luca Lomi
Foto: SV Partschins
  • La sorpresa più lieta del girone di andata del campionato di Eccellenza, concluso al secondo posto, si chiama il Parcines. Una squadra partita per salvarsi e che si trova a 7 punti dalla vetta, con una partita ancora da recuperare (a fine gennaio contro lo Stegona). Con l’allenatore Luca Lomi, abbiamo analizzato l’exploit della sua squadra, affrontando però tanti altri temi, su tutti la situazione del Südtirol, di cui è stato storico capitano.

    SALTO Mister, domenica scorsa è terminato il girone d’andata: il secondo posto è un traguardo, seppur intermedio, piuttosto inaspettato, per usare un eufemismo

    Luca Lomi: Sicuramente è così, anche se abbiamo continuato a mantenere il ritmo del girone dell’anno scorso dove abbiamo fatto 26 punti e ora 29. Credo sia il coronamento del lavoro di questi 3 anni fatti da tutti gli interpreti, dalla società, ai giocatori al sottoscritto

    C’è un segreto particolare per questo risultato?

    Nessun segreto. C’è una società che ti far star bene, ci sono i ragazzi, quasi tutti del posto, molto legati alla comunità e con voglia di imparare. Da parte mia l’entusiasmo che metto in tutte le squadre in cui lavoro

    Al suo presidente cosa ha chiesto per il mercato dicembrino?

    Niente di che, ci muoveremo per prendere due ragazzi, non tanto per rinforzarci ma perché numericamente siamo pochi soprattutto dopo che Capobianco ha lasciato la squadra per questioni di lavoro

    Ha in rosa anche qualche giovane proveniente dal vivaio?

    Noi gli allievi e la Juniores non li abbiamo, facciamo parte di un pool con il Naturno e il Plaus e non possiamo pescare giocatori da queste categorie. Abbiamo in rosa però Stecher, classe 2007, che finora ha fatto 5 gol, purtroppo adesso è fermo per infortunio

  • Maia Alta davanti a tutti meritatamente?

    Sì. Hanno costruito una squadra super competitiva, per vincere il campionato. Giocatori e allenatore sono di grande qualità.

     

    La squalifica? Abbiamo fatto ricorso perchè vorrei  ripulire la mia immagine che è stata un po’ rovinata da questa vicenda

     

    La Virtus Bolzano invece, quarta a -10 dalla vetta, ha reso meno rispetto alle attese.

    E’ una quadra molto giovane, gioca bene, manca di un qualcosa in avanti: un bomber che fa la differenza e ti fa vincere le partite

    Fino al 4 marzo non potrà sedersi in panchina perché squalificato per comportamento irrispettoso nei confronti dell’arbitro.

    Abbiamo fatto ricorso, non tanto per il doppio giallo che ci stava, ma per quanto scritto dal direttore di gara sul referto e che non è assolutamente successo. Io certe parole non le ho mai dette e non le direi mai a nessun arbitro al mondo, non fa parte del mio modo di essere. Abbiamo mandato un video a chi dovrà giudicare, dove si sente tutto quello che succede sul terreno di gioco e in tribuna, ma nulla di quello che si legge nel referto. Non so se ne terranno conto: quello che vorrei io è ripulire la mia immagine che è stata un po’ rovinata da questa vicenda

    Parcines in serie D: sogno o possibile realtà?

    Penso sia un sogno perché la D economicamente rappresenta un grande passo, anche a livello di campionato.  Dopo una grande andata non è detto che al ritorno riusciremo a fare le stesse cose. Comunque siamo lì, ci stiamo divertendo, far parlare di noi ci piace, cerchiamo di proseguire su questa strada e sognare…non costa nulla.

     

    Il calcio è cambiato tantissimo da quando giocavo io. Adesso quando mi chiedono informazioni sui ragazzini vogliono sapere prima di tutto l'anno di nascita e quanto sono alti

     

    A chi si rifà Luca Lomi come allenatore?

    Cerco di imparare dai vecchi allenatori le cose positive e gli errori che ho notato. Di sicuro Sannino è stato un po’ un mentore perché sono stato con lui prima da calciatore e poi da collaboratore ed è forse quello da cui ho preso un po’ di più rispetto ad altri

    Il momento più bello finora della sua carriera in panchina?

    La promozione in Eccellenza del Parcines due anni fa: traguardo completamente inaspettato, dove volevamo crescere, e alla fine abbiamo vinto il campionato in modo meritato

    E quello da calciatore?

    Le promozioni che ho conquistato con la Spal, il Lecco e la Pergocrema sono state delle belle pagine, ma il momento che più mi rimane impresso sono le due partite di finale playoff con il Südtirol contro il Novara: due 0-0 e non salimmo in C1, ma giocammo due grandi partite

    Come è cambiato il calcio dai suoi tempi ad oggi?

    Tantissimo, soprattutto dal punto di vista tecnico e fisico. Prima quel che veniva privilegiato erano la tattica e la tecnica. Adesso quando qualcuno mi chiede informazioni sui ragazzini vogliono sapere prima di tutto di che anno sono e quanto sono alti, dopodichè se sanno a giocare a calcio: la differenza è qui.

     

    Tranquillità e calma sono gli elementi che servono ora al Südtirol. Anche perchè i punti di distanza dall'undicesimo posto sono quattro. Mi preoccupa di più la differenza reti che ha accumulato

     

    C’è del rammarico per qualcosa che avrebbe potuto fare nella sua carriera?

    Quando sono stato in serie A con Sannino (come collaboratore tecnico a Siena e Palermo nda), avrei voluto continuare quel tipo di esperienza, in un mondo completamente diverso da questo ma, per un motivo o l’altro non c’è stata possibilità. Va bene comunque così.

    Venendo al Südtirol, come si esce da una situazione pesante come quella dei biancorossi?

    Difficile dirlo perché non li vedo lavorare durante la settimana. Una cosa importante è quella di restare tranquilli e calmi. La classifica è brutta perché sei in fondo, ma hai solo quattro punti di distanza, due partite, dall’undicesimo posto, . Quello che più mi preoccupa invece è la differenza reti che ha accumulato

    Tantissimi tifosi sostengono che la squadra in estate non è stata rinforzata e che il cambio di allenatore non è stata la scelta più opportuna?

    Sono tre anni che il Südtirol sta giocando con una squadra costruita con budget ridotto: d’altronde con la politica dei piccoli passi ha dimostrato di essere arrivata ad alti livelli. Certo, così facendo, i giocatori, devono rendere al massimo, quest’anno magari sono solo al 60% ma niente è compromesso. Riguardo il cambio di allenatore la scossa non è arrivata per il momento, c’è da dire che Zaffaroni è subentrato in un momento difficile con tre partite complicate da affrontare

    Adesso però il calendario diventa un po’ più soft.

    Credo invece che queste che arriveranno siano le partite più difficili, perché sei in una condizione dove non puoi sbagliare. Se giochi con la Cremonese e perdi non succede niente, se affronti il Cittadella per esempio, i punti contano doppio e la paura e la tensione possono crearti dei problemi

    Dal direttore sportivo Bravo cosa si aspetta a gennaio?

    In generale una quadratura, che la squadra ha un po’ perso. Poi per gli acquisti dato che le disponibilità non sono elevate, punterà su dei giovani o su delle scommesse che possono rivelarsi valide o meno.