Permesso di soggiorno
Da 17.956 nel 2008 a 29.133 nel 2016. I dati di Astat, basati su un’elaborazione dell’archivio del ministero dell’interno, fotografano l’incremento negli anni dei “permessi di soggiorno per stranieri extracomunitari” rilasciati in Alto Adige.
Le nazioni di provenienza
A fine 2016 i titoli validi concessi erano il 4,9% in più rispetto all’anno precedente. La maggior parte dei titolari proviene da paesi europei non appartenenti all’Unione europea (46,7%), un quarto proviene dall’Asia (26,4%) e il 19,5% dall’Africa. Le nazioni più rappresentate sono l’Albania (4.700), il Marocco (2.963), il Pakistan (2.869) e il Kosovo (2.082). Seguono la Macedonia (1.976), l’Ucraina (1.630) e a una certa distanza l’India (1.210) e la Cina (1.063). Le rimanenti nazionalità contano ciascuna meno di 1.000 cittadini. Sono 33 i Paesi con almeno un’ottantina di cittadini che godono del titolo.
L’aumento delle richieste di asilo
Le cause principali della presenza in provincia di Bolzano di chi richiede e ottiene il permesso sono motivi familiari (50,9%) e l’esercizio di un’attività lavorativa (40,8%). I motivi familiari sono la causa principale per l’emissione di un permesso di soggiorno – fino al 2014 lo era ancora il lavoro. “Negli ultimi anni – nota Astat – si è registrato un forte incremento dei permessi di soggiorno per motivi di asilo o umanitari”.
Mentre il numero di rifugiati che già godono di asilo politico rimane contenuto (377), a essere più che raddoppiato in confronto all’anno precedente è invece il numero di persone che hanno presentato domanda di asilo: a fine dicembre 2016 se ne contavano 1.053. Altre 477 persone sono sotto protezione internazionale e 273 sono state accolte in provincia per motivi umanitari.
Da un’analisi per macro-aree di provenienza, prosegue Astat, “risulta che i richiedenti asilo e i rifugiati riconosciuti provengono in prevalenza dall’area asiatica ed africana e le forze di lavoro, coloro che sono arrivati per motivi familiari e altri motivi provengono soprattutto dalla zona europea”.
Minori e equilibrio di genere
La quota di minori tra i cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti alla fine del 2016 è quasi un quarto (24,5%).
"Il 52,1% dei titolari dei permessi di soggiorno – si legge nel rapporto – è di sesso maschile ed il 47,9% femminile; complessivamente abbiamo quindi una distribuzione piuttosto equilibrata". Analizzando però i dati nel dettaglio "emergono differenze notevoli": "Gli stati di provenienza con eccedenza di maschi sono Afghanistan, Senegal, Algeria, Nigeria, India e Tunisia; quelli con più donne sono Thailandia, Brasile, Russia, Ucraina, Moldavia e Cuba".
Emergono notevoli differenze tra i sessi guardando ai permessi di soggiorno per motivi familiari (50,9%) e per lavoro (40,8%): "Molti più maschi che femmine richiedono un permesso di soggiorno per motivi di lavoro (54,4% contro 26,0%), mentre sono molte più femmine che lo richiedono per motivi familiari (70,7% contro 32,7%). Il fatto che molte donne immigrate richiedano il permesso di soggiorno per motivi familiari non esclude però che anche parte di loro svolga un’attività lavorativa".
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