Benko resta in carcere

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René Benko resta in custodia cautelare. È quanto ha deciso oggi, mercoledì 6 agosto, il Tribunale penale di Vienna secondo quanto riportano i media austriaci. Il fondatore dell'impero immobiliare SIGNA, detenuto dallo scorso gennaio presso il carcere di Josefstadt, nella capitale austriaca, aveva presentato un ricorso per la scarcerazione, che tuttavia è stato respinto. Secondo il Tribunale viennese, sussiste ancora il pericolo di reiterazione del reato e la misura rimane perciò proporzionata. Secondo l’avvocato di Benko, Norbert Wess, il lungo periodo di detenzione aveva invece già rappresentato per il proprio assistito una punizione “significativa e incisiva” e non vi sarebbe più il rischio di reiterazione dei reati in virtù della “copertura mediatica ormai eccessiva, talvolta estremamente offensiva”. Per Wess la difesa di Benko sarebbe perciò “gravemente compromesse”, nonostante la sua collaborazione con gli inquirenti.
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Processo a Innsbruck
Nel frattempo, la Suprema Corte di Giustizia dell'Austria (OGH) ha stabilito che il processo penale contro Rene Benko si svolgerà a Innsbruck. La decisione è stata comunicata riportata già stamane dal quotidiano austriaco "Der Standard". Benko aveva chiesto tramite il suo avvocato Wess che il procedimento venisse trasferito a Vienna. La motivazione era legata alla competenza della Procura anti-corruzione (WKStA) e alla presenza di un reparto specializzato in reati economici presso il Tribunale penale di Vienna. Tuttavia, la Corte Suprema ha avuto un'opinione diversa: il procedimento è stato classificato come un "procedimento economico di media entità" e non sono state ritenute soddisfatte le condizioni per un trasferimento a Vienna.
Secondo la Corte Suprema, il procedimento per bancarotta fraudolenta non sarebbe abbastanza complesso da giustificare il passaggio a Vienna. La prima imputazione riguarda infatti solo uno dei tanti filoni d'indagine degli inquirenti: la competenza territoriale è nel territorio dove sarebbe stato commesso il reato, e poiché i fatti sarebbero avvenuti in Tirolo il Tribunale regionale di Innsbruck rimane la sede del processo, che dovrebbe iniziare in autunno. Benko è stato rinviato a giudizio con l'accusa di aver ostacolato le richieste dei creditori nell'ambito della sua insolvenza, presumibilmente sottraendo beni. Nello specifico, si tratterebbe del pagamento anticipato di affitto e costi di gestione per un totale di circa 360mila euro, "economicamente e oggettivamente ingiustificabile", e un regalo di 300mila euro a suoi parenti. Entrambi sarebbero stati compiuti nell'ambito di crescenti difficoltà di pagamento e della prevedibile apertura della procedura fallimentare. L'ammontare del danno in questione ammonterebbe a circa 660mila euro e la pena prevista va da uno a dieci anni di reclusione. -
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