Politik | Verso il voto

Bagno di selfie per "Matteo"

L'orario mattutino della visita di Salvini a Bolzano non ha favorito l'afflusso di massa visto la volta precedente. Presenti persone di tutte le età.
Matteo Salvini anziana
Foto: @salto.bz

Vista l’ora mattutina non è stato un bagno di folla come l’altra volta, ma per Matteo Salvini la mattinata altoatesina tra Laives e piazza Matteotti a Bolzano è stata una buona occasione per divulgare l’efficace nuovo tormentone sul caro-bollette e concedere il proprio sorriso per diverse decine di selfie. Nel poco tempo trascorso nel capoluogo il segretario della Lega ha dato comunque dimostrazione - come del resto confermano i sondaggi - di essere riuscito a far rimuovere a milioni di elettori che il governo Draghi fino al 19 luglio aveva tre ministri del Carroccio e che egli stesso, ad esempio, aveva fatto parte in prima persona del governo Conte I.

 

Osservando laicamente il leader leghista in azione non si può non rimanere impressionati dalla pazzesca capacità di rapportarsi empaticamente con chiunque: nel percorso tra il Teatro Cristallo – sede della conferenza stampa – e il Bar Romagnolo, sede dell’aperitivo-comizio, il Capitano ha fatto selfie con anziane in carrozzina, signori attempati col cappellino, donne di mezza età, ragazze quindici-sedicenni urlanti come se avessero visto Justin Bieber, ragazzini 12enni con la maglia dell’Inter (mentre lui, come noto, è milanista). In piazza e tra i richiedenti-selfie si sono visti anche giovani e uomini con background migratorio. Ai candidati leghisti alle Politiche del 25 settembre è stato concesso di sedere al tavolo durante la conferenza stampa, ma per il resto neppure una parola, un cenno, un saluto. Hanno potuto fare solo “sì sì” con la testa. Vero che i tempi erano stretti, che Matteo a pranzo sarebbe stato a Rovereto, nel pomeriggio a Treviso e in serata a Udine – sempre accompagnato dalla fidanzata Francesca Verdini -  ma almeno mezza parola  forse loro stessi l'avrebbero gradita. Ma può darsi anche che il messaggio che si voleva dare è: i nomi dei candidati non sono importanti, il voto va al centrodestra di Meloni-Salvini-Berlusconi e tutto il resto non conta.

 

Durante la conferenza stampa l’argomento più interessante è venuto fuori grazie alla domanda di un cronista sul rapporto con Fratelli d’Italia in riferimento all’autonomia. Una domanda molto sensata visto che negli ultimi 4 anni gli assessori leghisti Vettorato e Bessone sono stati il principale bersaglio del futuro alleato di governo Alessandro Urzì e che non più tardi di due giorni fa vi è stato un  battibecco a distanza. “Noi siamo al governo a Bolzano e a Trento – ha detto Salvini - per garantire buon governo. A Bolzano governiamo con l'Svp, a Trento con il centrodestra. L’autonomia è buongoverno, nessuno può permettersi di mettere veti e pregiudiziali. Grazie a noi il programma nazionale del centrodestra è stato contaminato con il tema dell’autonomismo ed è stato firmato dai leader politici. Noi siamo per difendere l’autonomia dove c’è e concederla a chi la chiede. Svp e Pd sono preoccupati, ed hanno ragione ad essere preoccupati, perché si sente girando che la gente è dalla nostra parte”.

 

Nel presentare il capo politico l’assessore Giuliano Vettorato ha detto che la scelta della data del 5 settembre per la visita dell’ex ministro non è stata casuale per due motivi. “Oggi - ha spiegato lo stesso Salvini - è il giorno dell’autonomia che per noi è un valore importante. Ed oggi in Alto Adige comincia la scuola e pure la scuola per noi è centrale. La sinistra vorrebbe chiudere le scuole per risparmiare energia, ma noi siamo del tutto contrari. I ragazzi hanno diritto di andare a scuola in presenza”. Poi Salvini, come detto, ha dedicato parecchie riflessioni all’unica “vera emergenza e cioè quella della bolletta della luce e del gas". "Visto che è frutto delle sanzioni volute dall’Europa - ha detto -  è l’Europa a dover trovare una soluzione. Servono soldi, subito, da Bruxelles. Se Bruxelles non li mette? Meglio aumentare il debito mettendoci trenta miliardi ora che 100 miliardi a Natale per le decine di imprese che dovranno ricorrere alla cassa integrazione”.