"Per vincere devono prima fare la pace"
“Candidarmi io a Bolzano? Non nascondo il fatto che molti cittadini in questi giorni me l’hanno chiesto. Ma è giusto che io vada avanti con il mio lavoro. L’esempio di Laives in termini di clima positivo e collaborazione con la SVP può invece essere molto utile, se vorranno potranno avvalersi della mia consulenza.”
Bolzano - Laives andata e ritorno. Basta percorrere 10 km e politicamente si incontra un altro mondo. Il comune di Laives con le elezioni di maggio ha avviato infatti un’esperienza che ha dell’inaudito, vista con occhi bolzanini. Su tutti sono sostanzialmente tre gli elementi di grandissima novità: 1) un centrodestra unito e coalizzato con la Lega, 2) la SVP al governo col centrodestra, 3) l’appoggio esterno del Movimento 5 Stelle.
Ma perché la situazione tra Bolzano e Laives è così diversa? Qual è l’alchimia scattata a pochi chilometri dalla quale invece il capoluogo sembra essere lontano anni luce? Per cercare di capire ci siamo rivolti direttamente al sindaco di Laives Christian Bianchi, che in molti in questi giorni stanno tirando per la giacchetta, tentando di investirlo del ruolo di uomo simbolo della rinascita del centrodestra altoatesino ‘di governo’.
Sindaco Bianchi, come come giudica il comportamento del sindaco Spagnolli? La sua terza candidatura? La telenovela del rapporto con gli ecosociali? Il successo solo parziale della sua Civica? E - dulcis in fundo - lo stretto rapporto del sindaco con la SVP che però alla lunga a Bolzano ha portato ad un fallimento?
Christian Bianchi - Per capire le cose secondo me bisogna ripercorrere all’indietro non solo gli ultimi mesi ma tutti i 10 anni di governo della città da parte di Spagnolli. I suoi tre mandati l’ex sindaco in sostanza è riuscito ad ottenerli solo a causa della debolezza del centrodestra. Il suo successo è stato una conseguenza diretta dei litigi personali che per anni e anni hanno contrapposto gli esponenti politici che potevano essere suoi concorrenti credibili.
A Bolzano in questi ultimi giorni il centrodestra sta compiendo i primi timidi passi per una possibile rinascita dalle sue macerie. Com’è possibile che gli stessi individui che a Laives si sono messi d’accordo a Bolzano invece litigano da anni?
Insisto sul concetto espresso prima. In termini di credibilità nei confronti dell’elettorato oggi sono estremamente importanti due cose: il clima che si respira all’interno delle aggregazioni politiche e l’atteggiamento costruttivo e non distruttivo. A Laives come centrodestra siamo riusciti a prevalere perché da sempre abbiamo buoni rapporti tra di noi e in molti casi siamo addirittura amici. Poi senz’altro ci ha dato una grossa mano l’ex sindaca Di Fede che ha sbagliato tutto, rovesciato in qualche misura anche i ruoli. In campagna elettorale era sempre lei che denigrava, mentre noi cercavano di avere un atteggiamento costruttivo. La gente lo ha visto e ci ha premiato.
A proposito: cosa ne pensa del fatto che l’ex sindaca di Laives Di Fede sia rimasta in sella al suo partito?
È solo una questione di tempo. A breve senz’altro il PD dovrà trovare una soluzione alternativa.
A Bolzano l’opposizione più dura finora è stata rappresentata da Lega e M5S. Che voi però siete riusciti a portare al governo e, ancor più sorprendentemente, assieme.
Ripeto: è il frutto di un approccio costruttivo, basato sulle soluzioni concrete ai problemi concreti.
E le Civiche? A Bolzano già si sente parlare di due Civiche di centrodestra, una a sostegno del candidato sindaco della Lega e l’altra del centrodestra ‘storico’. Non rischia di essere una nuova contrapposizione?
Penso di no. Anche a Laives abbiamo avuto più civiche, la cosa importante è che le proposte vengano percepite dai cittadini come convergenti verso un progetto preciso e costruttivo.
Che idea si è fatto dell’affaire Benko? Lei cosa avrebbe fatto?
Non ho mai nascosto di essere sempre stato favorevole al PRU di vai Alto Adige. La proposta di Benko di investire cifre così significative nello sviluppo di Bolzano era ed è senz’altro un’occasione da non perdere. Se fossi stato al posto di Spagnolli però non mi sarei mosso come ha fatto lui, operando un colpo di mano. Secondo me ci sarebbero stati i margini per abbadonare la strada degli accordi con la sinistra e offrire invece un prospettiva a termine (1 anno) a quelle forze del consiglio comunale (Lega, Forza Italia, ecc.) che sarebbero state favorevoli al progetto.
In molti in questi giorni stanno pensando a lei come possibile candidato sindaco a Bolzano. In termini di rilancio del centrodestra e nell’ottica di governo insieme alla SVP a questo punto la sua esperienza a Laives potrebbe essere trapiantata anche nel capoluogo, non crede?
Non nascondo che molti cittadini in questi giorni mi hanno chiesto mi hanno chiesto questa cosa. Ebbene: io a Laives sono stato all’opposizione per 20 anni. Poi come sappiamo le cose sono radicalmente cambiate ma personalmente penso che la mia priorità deve continuare ad essere quella di portare a termine il mandato e fare bene il lavoro che mi è stato affidato. Certo l’esperienza maturata a Laives nei prossimi mesi potrà essere molto utile. Per questo posso dire che la microcredibilità che mi sono guadagnato sul campo può fin d’ora essere messa a disposizione in qualità di consulenza.
E il futuro più lontano? Anche il consiglio provinciale soffre di una grave emorragia di rappresentanza di madrelingua italiana e nello specifico del centrodestra…
Di questo è davvero troppo presto per parlarne.