A volte ritornano
Rinasce dalle proprie ceneri, a 635 giorni di distanza da una morte che sembrava definitiva, Il Trentino. Dopo un "si fa-non si fa" durato mesi ne ha dato notizia ieri sera (5 ottobre) l’Agenzia Ansa. Il quotidiano "di approfondimenti" risorge con una testata leggermente diversa e una fogliazione di 12 pagine. Come anticipato più volte si chiamerà “Il nuovo Trentino”, sarà diretto da Paolo Mantovan e sempre edito da SIE Spa, società del gruppo Athesia. Fatto curioso, un dipendente della concessionaria trentina di pubblicità si era lasciato scappare già martedì sera un post su Facebook con la foto della prima pagina e l’annuncio che il giornale sarebbe stato “a breve" in edicola. Quasi obbligata, poi, la conferma ufficiale.
SIE, società che pubblica sia L’Adige che l’Alto Adige e a gennaio del 2021 chiuse dall’oggi al domani il Trentino con la motivazione che non c’era spazio per un secondo quotidiano oltre L'Adige, ha dunque deciso di rendere le cose più difficili a “Il T”, il giornale in edicola a partire dal 3 novembre per iniziativa delle categorie economiche del territorio. Il Nuovo Trentino uscirà, invece, il 18 ottobre. Per la prima edizione si dice che SIE sia pronta a mettere alla prova gli ingranaggi della rotativa e a dare fondo alle riserve di carta ed inchiostro con una tiratura da free press, superiore alle 100.000 copie, tutte distribuite gratuitamente. Dal 19 ottobre il giornale sarà poi in vendita al prezzo di 1 euro.
I preparativi fervono. Dal 28 settembre quattro giornalisti sono al lavoro negli uffici al primo piano del palazzone di via Missioni Africane, sede anche del Corriere del Trentino e de L’Adige. Dopo il no opposto da diversi cronisti il reclutamento è ancora in corso. In un paio di casi ha avuto l'esito sperato dall'azienda - e cioè le dimissioni dalla CIG - il tentativo di mettere con le spalle al muro alcuni giornalisti cassintegrati dal 2021 con comunicazioni di posta certificata inviate il venerdì sera e l'ordine di presentarsi in servizio alla mattina successiva con contratti a termine di qualche mese. In diversi altri casi, invece, negli ultimi 18 mesi l'azienda si è rifiutata di versare le 8-9 mensilità previste dal contratto giornalistico ai giornalisti dimissionari e per questo, attraverso il sindacato, è stata avviata una causa collettiva per la quale è previsto un pronunciamento del giudice del lavoro verso metà gennaio. In ballo ci sono diverse centinaia di migliaia di euro di arretrati.
Nel giro di un anno e mezzo SIE, che è presieduta dall’ex giornalista Orfeo Donatini (vice Pietro Tosolini, amministratore delegato: il leader supremo Michl Ebner in persona) ha dunque cambiato idea sulle dinamiche del mercato trentino. La potente azienda editoriale ritiene che ora ci sia spazio per la sua corazzata L’Adige con le sue 20.000 copie, per un secondo giornale, che, in quanto a copie potrebbe essere Il T (che punta alle 5-6000), ma pure per un terzo di sua proprietà (“Il nuovo Trentino”, appunto). Nel fare i conti bisogna però ricordare che a sud di Salorno da quasi vent’anni esce anche il Corriere del Trentino, inserto del Corriere della Sera, gemello del Corriere dell’Alto Adige. Un dorso corposo, di 16 pagine, che ha un rilevante zoccolo duro di lettori affezionati al giornale di via Solferino e al taglio dato alle pagine locali. Quattro quotidiani cartacei (e un sito online con una marea di contatti come IlDolomiti.it) per una provincia con mezzo milione di abitanti. Un record.
Sembra un po’ la trama di un romanzo distopico scritto da un mediocre epigono orwelliano, ma è tutto vero.
Giusto per capire uno dei motivi che ha spinto le categorie economiche a trovare il coraggio di rubare il fuoco agli dei, va ricordato inoltre che a raccogliere la pubblicità per il Corriere del Trentino e il Corriere dell’Alto Adige è MediaAlpi, società, neanche a dirlo, del gruppo Athesia. E la stessa raccoglie inserzioni pure per Adige, Alto Adige, Radio Dolomiti, e Nuovo Trentino. Soggetti, dunque, che in due-tre casi sono in concorrenza diretta fra loro in termini di copie avranno paradossalmente la stessa concessionaria di pubblicità. Ovvio che questa in futuro avrà un peso determinante nel decretarne la salute economica. Non sarà facile per chi la dirige agire senza dare la sensazione ai dipendenti dell'uno o dell'altro giornale che vi siano figli e figliastri. Bisogna inoltre vedere se la presenza sul mercato della concessionaria de Il T indurrà i vertici di MediaAlpi a rivedere le proprie tariffe, giudicate da molti fuori mercato (ed in effetti la quantità di riempitivi e autopubblicità ha raggiunto livelli mai visti), perché allineate ai prezzi folli applicati in Alto Adige.
Sembra un po’ la trama di un romanzo distopico scritto da un mediocre epigono orwelliano trentino-trirolese, ma è tutto vero. Il lancio serale dell’Ansa ha fugato un ultimo dubbio lasciato dall’immagine pubblicata nella foto di apertura di questo articolo. Nella seconda riga del titolo di apertura, dopo la parola Cagliari c’è il testo “lorem ipsum” che viene usato dai grafici nelle primissime bozze per permettere di osservare il layout senza essere distratti dal contenuto testuale. Ma nella pubblicità di lancio, lorem ipsum non si usa mai, quindi quello uscito in anteprima non può essere il teaser ufficiale. Quello vero, dunque, arriverà presto.
Es braucht dringendst ein
Es braucht dringendst ein Gesetz um die Übermacht der Athesia Medien zu stoppen!