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La Procura di Taranto rinvia a giudizio Nichi Vendola

Duro colpo per Nichi Vendola, leader di Sel. La Procura di Taranto ha deciso di rinviarlo a giudizio con l'acusa di concussione aggravata.

Non sono bastate oltre sette ore di interrogatorio per convincere la Procura di Taranto dell’innocenza del governatore di Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione al termine dell’inchiesta “ambiente svenduto” sull’Ilva di Taranto. Un interrogatorio caratterizzato da “troppi non ricordo”, che secondo fonti investigative oggi si sono tradotti per il leader di Sinistra ecologia e libertà nella richiesta di rinvio a giudizio che gli inquirenti hanno depositato poche ore fa. Per il pool di magistrati guidati dal procuratore Franco Sebastio, infatti, Vendola in accordo con Fabio Riva, proprietario della fabbrica, e l’ex potente responsabile delle relazioni istituzionali Girolamo Archinà ha abusato “della sua qualita di Presidente della Regione Puglia” e “mediante minaccia implicita della mancata riconferma nell’incarico” di direttore dell’Arpa Puglia, ha costretto Giorgio Assennato ad “ammorbidire” la posizione della’agenzia regionale di protezione ambientale “nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’impianto siderurgico dell’Ilva s.p.a. ed a dare quindi utilità a quest’ultima, consistente nella possibilità di proseguire l’attività produttiva ai massimi livelli, come sino ad allora avvenuto, senza perciò dover subire le auspicate riduzioni o rimodulazioni”.

 

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