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Il ponte di Aldino, in grande ritardo

Sarà ultimato nel 2024 - se tutto va bene - il risanamento della più lunga infrastruttura dell’Alto Adige: 159 metri. Ha l’età del Ponte Morandi. L’annuncio nel 2016.
Ponte Aldino
Foto: USP

La ristrutturazione era stata annunciata nel 2016, dall’allora assessore alla mobilità Florian Mussner. Nel 2020, l’asticella viene spostata spostata di altri quattro anni: al 2024. Sempre se tutto procede senza ulteriori intoppi. Il ponte di Aldino, il più scenografico dell’Alto Adige, oltre che il più lungo - con i suoi 158,7 metri e una campata di 120, sopra la forra del rio Nero - sta conoscendo un ritardo consistente riguardo alla sua riqualificazione da 5,58 milioni di euro. A riconoscerlo è lo stesso Daniel Alfreider, nuovo assessore alla mobilità, nella risposta all’interrogazione consiliare di Myriam Atz Tammerle e Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit).

 

Opera pioneristica, nel 1963

 

Al centro dell’attenzione l’opera che fu “pioneristica” per l’epoca. Il manufatto risale al 1963 quando, spiega la Provincia, venne realizzato sfruttando un impianto a fune per il trasporto degli elementi necessari. Con il passare del tempo divenne sempre più un collegamento cruciale per la viabilità fra la val d’Ega e la Bassa Atesina. “Ma ora - si legge nel comunicato del 30 agosto 2016 - ha bisogno di interventi di manutenzione piuttosto importanti”. D’altra parte la sua riqualificazione, assieme al “monitoraggio costante” di tutti i 1.662 ponti presenti in Alto Adige, è stata ribadita nel settembre 2018 a seguito della tragedia del Ponte Morandi di Genova (per la cronaca costruito fra il 63 e il 67). Il check up periodico è stato invece riconfermato nel corso del 2019.

Il più lungo ponte dell’Alto Adige fu pioneristico per l’epoca. Ma ora ha bisogno di una manutenzione piuttosto importante (Provincia di Bolzano, 2016)

Per questo nel 2016 la giunta provinciale aveva approvato le caratteristiche tecniche dell’intervento, avviando così la fase di progettazione alla luce della lista delle priorità elaborata dalla Ripartizione provinciale infrastrutture. Per i lavori è stato previsto un investimento di 5,58 milioni di euro, allo scopo di risanare il manufatto in cemento armato e dotarlo di una carreggiata più ampia, con tre metri a disposizione per ogni senso di marcia e, in aggiunta, un marciapiede di mezzo metro sia a destra che a sinistra. Il tutto anche per rendere più agevole le operazioni in caso di lavori di manutenzione ordinaria della struttura.

 

A che punto siamo?

 

Ma cos’è successo in questi ultimi quattro anni? Lo spiega Alfreider rispondendo ai quesiti posti dai due consiglieri di STF: qual è lo stato attuale della pianificazione, quando è previsto l’inizio dei lavori, quanto tempo ci vorrà, infine quali sono i motivi del ritardo.

L’assessore precisa che non si è rimasti con le mani in mano. “Attualmente - chiarisce - sono in corso i sopralluoghi a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto per la progettazione, la direzione lavori, il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, il rilievo del terreno, la redazione della perizia geologica per i lavori di ripristino del ponte”. Con un esito positivo delle verifiche l’appalto potrà essere convalidato e “si prevede che il contratto sarà firmato entro luglio 2020”. 

Il nostro programma prevede la gara d’appalto per i lavori nel 2022. Il cantiere durerà 2 anni (Daniel Alfreider)

Con quali date potrà avanzare il progetto? Il programma triennale 2020-2022 - continua Alfreider - del Dipartimento di ingegneria civile per la realizzazione dei lavori di costruzione di strade statali e strade di interesse provinciale è stato approvato dalla giunta il 3 marzo 2020 e prevede nel 2022 la gara d’appalto dei lavori per la ristrutturazione del Ponte di Aldino. Il completamento dei lavori dovrebbe richiedere circa 2 anni.

 

Il ritardo: troppa burocrazia

 

Riguardo infine al ritardo che ha già interessato la progettazione, i motivi sono da ricondurre alle “difficoltà amministrative (modifica della procedura di nomina dei commissari tecnici e introduzione di un registro unico dei commissari) che hanno rallentato la nomina della commissione tecnica”. Organismo che a sua volta “nella seconda metà del 2019 - conclude l’assessore - ha valutato le offerte tecniche presentate dagli operatori economici”: “All’inizio del 2020, l’ente appaltante ha proposto l’aggiudicazione del contratto”.