Musica, genio e note meccaniche
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La musica di Chopin, di Liszt o di Bach, nelle interpretazioni originali di Ferruccio Busoni (1866-1924), risuona nella sala della mostra Busoni 100 allestita alla Galleria civica di Bolzano. L'esposizione celebra, nell'ambito del Bolzano Festival Bozen 2024, la figura del grande pianista, compositore e teorico della musica, nell'anniversario della morte avvenuta 100 anni fa, il 27 luglio del 1924 a Berlino.
Il pianoforte automatico a rulli Steinway-Welte con una tecnica che risale agli inizi del secolo scorso, legge i rulli di carta perforata, su cui è conservata la traccia di alcune delle straordinarie esecuzioni pianistiche di Ferruccio Busoni e le riproduce meccanicamente.
Seppure quella che il visitatore della mostra può ascoltare sia solo l’eco dell’esecuzione originale, fedele nella velocità e negli accordi, senza il tocco personale del pianista, la testimonianza sonora, arricchisce il ritratto della eccezionale personalità artistica di (Dante Michelangelo Benvenuto) Ferruccio Busoni, nato nel 1866 da madre triestina e padre di Empoli, che gli altri documenti esposti contribuiscono a comporre.
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La mostra è nata in collaborazione con la Staatsbibliothek di Berlino, dove nel 2016, in occasione dei 150 anni dalla nascita del compositore era stato realizzato un allestimento sulla sua vita e le sue opere, basato soprattutto sul grande lascito di documenti rimasti in possesso della biblioteca, che comprendono non solo partiture annotate e raccolte fotografiche ma anche più di 9000 lettere che Busoni scambiò con importanti protagonisti e mecenati del mondo musicale e culturale del suo tempo.
Le riproduzioni di scritti e fotografie, spartiti, quadri, annotazioni, disegni, estratti di lettere, sono ora raccolti in versione ridotta nella mostra di Bolzano, in pannelli esplicativi suddivisi in capitoli e temi, dall'enfant prodige, all'insegnamento, agli anni dell'esilio a Zurigo, le trascrizioni, le tournée, la residenza a Berlino, l'editore storico Breitkopf & Härtel, e la teoria musicale visionaria.
La mostra inaugurata il 31 luglio e aperta fino al prossimo 25 agosto, è un invito a ricordare e conoscere meglio la figura del pianista e geniale compositore Ferruccio Busoni, a cui la città di Bolzano è legata attraverso il prestigioso concorso pianistico internazionale fondato nel 1949 che porta il suo nome.
Altri eventi correlati hanno celebrato Busoni con un simposio dei maggiori esperti internazionali: Alfred Brendel, Lorenzo Ancillotti, Thomas Ertelt, Anthony Beaumont e Jacopo Pellegrini, moderato da Peter Paul Kainrath al Palazzo Mercantile; un concerto sold out del pianista Grigory Sokolov, considerato una leggenda vivente del piano, all'Auditorium. Una densa Piano Marathon ha visto inoltre i sei vincitori di edizioni del Concorso pianistico Busoni degli ultimi 15 anni: Michael Lifits, Ivan Krpan, Jae Hong Park, Arsenii Moon, Emanuil Ivanov e Chloe Jiyeong Mun, interpretare le impegnative partiture e trascrizioni di Busoni, in un doppio concerto nella sala del Palazzo Mercantile, alternate a letture dell'attrice Edith Clever dal diario dell'allievo di Busoni Gottfried Galston, che ha accompagnato il maestro fino agli ultimi giorni di vita.
Da qualche anno il concorso Busoni ha una cadenza biennale: un anno è dedicato alle preselezioni, che dal 2021 si svolgono in modalità Glocal Piano Project, con i concerti dei candidati distribuiti nelle sedi di dodici città nel mondo, e il secondo anno alla competizione vera e propria, con i finalisti che nelle giornate del concorso si esibiscono a Bolzano nella storica Sala Michelangeli del Conservatorio Monteverdi.
In attesa della fase finale della 65esima edizione, che cade nel 2025, l'evento della maratona pianistica ha permesso di accogliere nuovamente in città, anche nell'anno di mezzo per così dire, i sei giovani talenti premiati a Bolzano e di ascoltare in un'unica lunga serata l'eccellenza pianistica mondiale esprimersi e interpretare la genialità della musica di Busoni. Il commento unanime, insieme al ricordo della città di Bolzano, dei sei giovani virtuosi è di come la vittoria al concorso abbia cambiato la loro vita e accelerato la loro carriera pianistica.
Michael Lifits, premio Busoni 2009, nella serata ha suonato sei dei 24 Préludes Op. 37 BV 181 di Busoni e confessato l'emozione di eseguire i brani composti dall'autore in giovanissima età, nella sala del Palazzo Mercantile in cui lo stesso Busoni non ancora tredicenne, nell'inverno 1879 aveva tenuto dei concerti, incantando già allora il pubblico bolzanino.
Una sezione della mostra alla Galleria civica illustra la storia del concorso pianistico, nato nel 1949 per onorare Ferruccio Busoni nel 25esimo anniversario della scomparsa, da un'iniziativa dell'allora direttore del conservatorio di Bolzano Cesare Nordio che coinvolse Arturo Benedetti Michelangeli. Tra i 32 pianisti, vincitori del concorso dal 1949 al 2024, spicca sempre il nome di Martha Argerich, che, appena sedicenne, vinse il primo premio nel 1957.
Alla Galleria civica, sempre intorno a Busoni 100 si terranno anche alcuni Recital & Talk del pianista Filippo Gorini (il 21 e 22 agosto alle ore 18), come parte del programma bolzanino Prelude to Sonata for 7 Cities, del giovane affermato artista, ovvero il preludio al suo ambizioso progetto divulgativo che prevede a partire dal 2025 residenze di Gorini a Hong Kong, Vienna, Portland, Città del Capo, Santa Fe e Milano, con la permanenza di un mese in ciascuna città e impegni didattici e sociali che vanno oltre al rituale concerto.
Il confronto con la musica di Bach, così importante anche nelle trascrizioni per pianoforte di Busoni, ha portato Filippo Gorini, non solo ad eseguire al pianoforte in particolare la serie dei singoli Contrappunti dall'opera incompiuta di Johann Sebastian Bach Arte della fuga, ma anche a un'indagine filosofica sul tema, condotta in dialogo con diverse personalità di rilievo del mondo contemporaneo, dall'architetto Frank Gehry alla matematica turca Betül Tanbay, dal regista Peter Sellars al compositore Geoge Benjamin o alla neurobiologa Alice Mado Proverbio, per fare qualche nome. La mostra alla Galleria civica ospita nel piano ipogeo i video completi di Filippo Gorini in dialogo con artistə, registə, musicistə e scienziatə, nella sua vasta Ricerca sull'arte della fuga, suddivisa in quattordici episodi.
Bolzano Festival BozenTutto il programma del Bolzano Festival Bozen sul sito linkato qui.