"Alle Olimpiadi possiamo fare bene"
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E' in corso alla Sparkasse Arena di Bolzano il raduno della Nazionale italiana femminile, intenta a preparare i due test match previsti contro Norvegia (venerdì 7 novembre alle 20) e Austria (domenica 9 novembre alle 13). A guidare le azzurre c’è il nuovo head coach Eric Bouchard, 33enne canadese che da tempo conosce l’hockey femminile e ha avuto modo di lavorare anche con diverse delle giocatrici azzurre in alcuni camp estivi ospitati in Canada.
"So di prendere una squadra in corsa - ha detto, parlando con la Fisg - e che siamo praticamente a tre mesi dall’inizio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 (primo match Italia-Francia, giovedì 5 febbraio alle 14.40 ndr). Il mio compito sarà quello di dare nel minor tempo possibile alla squadra un DNA preciso che parta dal poter dominare i dettagli e controllare il nostro gioco. Serve settare subito degli standard alti in allenamento e portare tutte le giocatrici sulla stessa pagina. L’etica del lavoro non manca a questo gruppo, ne sono sicuro”.
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Sul tipo di gioco che intende adottare, Bouchard afferma: "Da quando sono stato nominato capo allenatore ho visto tutte le partite recenti della Nazionale e alcune dei club in cui militano le ragazze. Mi ha molto colpito la velocità del pattinaggio e il fatto che non hanno paura di giocare in maniera fisica. Dobbiamo arrivare a poter controllare tutte le situazioni possibili, così da poter prendere i vantaggi che ci sapranno dare talento e tecnica”.
Dopo queste due amichevoli con Norvegia e Austria (durante le quali Bouchard non sarà in panchina, guideranno la squadra i vice-allenatori Stefano Daprà, Alex Treamblay e Francis Parè) le azzurre si sposteranno per un camp di sei settimane a Montreal. “Innanzitutto tengo a dire che sarà un periodo in cui potrò essere presente quotidianamente. Con gli Shawinigan Cataractes, squadra della QMJHL (lega giovanile canadese ndr) che alleno resterò impegnato solo al mattino, poi potrò supervisionare il lavoro con la Nazionale italiana. Comunicazione, movimento in pista, capacità di scannerizzare le opzioni a disposizione: questi sono alcuni dei dettagli sui quali punteremo. Voglio creare una struttura solida puntando ad avere un gruppo nella miglior forma fisica possibile. Durante il periodo in Canada disputeremo diverse amichevoli contro formazioni universitarie di Montreal e dintorni, così da creare situazioni che ci possano mettere in difficoltà come alle Olimpiadi”.
Tornate dal Nordamerica a gennaio per le giocatrici sarà tempo di Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. “Come può affrontarle questa squadra? Prima di tutto - conclude Bouchard - credendo in noi. Siamo considerate underdogs? Va bene, non possiamo né dobbiamo avere paura di nulla. Affronteremo avversarie forti (Francia, Svezia, Giappone e Germania nell’ordine, ndr) ma dovremo competere cambio dopo cambio. Le Olimpiadi non sono una serie al meglio delle sette partite ma un evento breve, dove conterà il giusto approccio sin dal debutto. Non sono preoccupato della pressione che circonderà l’ambiente della Nazionale: sappiamo che sarà una sfida, dovremo accettarla a mente libera. Ho molta fiducia sul fatto che le leader del gruppo possano dare a tutte le compagne il giusto mindset”.
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