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Chi pagherà il conto delle multe Raiffeisen?

L'ala economica dell'Svp critica il Ctcu, autore dell'esposto: "cattivo servizio ai consumatori". Andreaus si difende: "non avevamo altra scelta".

Presentando un esposto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro la politica dei tassi di interesse praticata dal circuito Raiffeisen, “il Centro tutela consumatori ha reso un cattivo servizio ai consumatori altoatesini” che dovranno pagare il conto delle multe inflitte dall'authority. A sostenerlo è l'ala economica della Svp, che paventa “conseguenze negative” sul mercato dei mutui ai privati e alle imprese. A conti fatti, le sanzioni ricadranno sulle spalle dei consumatori sotto forma di tassi di interesse crescenti o tagli ai budget per le attività di sponsorizzazione, rileva Josef Tschöll, responsabile dell'ala economica della Volkspartei, aggiungendo ironico: “I clienti Raiffeisen e le associazioni hanno di che ringraziare il Ctcu.”


Josef Tschöll, portavoce Svp per l'economia

Multe salate

Le sanzioni a carico della Federazione Raiffeisen, della Cassa centrale Raiffeisen e di 13 Casse Raiffeisen della provincia di Bolzano, per un valore complessivo di oltre 26 milioni, sono state irrogate per intese anti-concorrenziali nel mercato degli impieghi alle famiglie“. Nell'esposto che ha originato l'inchiesta, il Ctcu aveva contestato la pratica di molte Casse Raiffeisen di inserire un tasso d'interesse minimo del 3 per cento nei contratti dei mutui ai privati.

La risposta di Andreaus

“Il cattivo servizio le banche lo hanno reso a se stesse. Le violazioni rilevate dall'Autorità garante sono molto gravi”, dichiara il direttore del Ctcu Walther Andreaus. “Bisogna prendersi la briga di leggere le 95 pagine della sentenza. Cito testualmente da pagina 19: >>L'attività istruttoria ha consentito di accertare il coordinamento delle politiche commerciali di alcune Casse Raiffeisen, anche tramite la Federazione Raiffeisen, avvenuto attraverso un costante e strutturato scambio di informazioni sensibili che non si è limitato alla concertazione sul tasso floor (il tasso d'interesse minimo, n. d. r.), come prospettato in avvio, ma ha avuto ad oggetto le principali variabili economiche concorrenzialmente sensibili. È il classico schema applicato dai cartelli economici. La Svp vuole realmente difendere pratiche di questo tipo?”


Walther Andreaus, direttore del Centro tutela consumatori utenti di Bolzano

“Se siamo arrivati all'esposto, è perché erano naufragati tutti i tentativi di instaurare un dialogo con la Federazione Raiffeisen”, spiega Andreaus. Il Ctcu, riferisce, a più riprese aveva fatto notare non solo l'uniformità con cui trovava applicazione il tasso d'interesse minimo al 3 per cento ma anche l'inammissibilità dei contratti per mutui a tasso variabile che fissano un tasso minimo sotto il quale gli interessi del mutuo non possono scendere ma non tetto massimo oltre il quale gli interessi non possono aumentare. Per il Ctcu si tratta di una clausola vessatoria ovvero una clausola che produce uno squilibrio a danno del consumatore. “Abbiamo invitato il circuito Raiffeisen a introdurre anche un tasso massimo ma ci è stato risposto che i contratti erano in regola. A questo punto, non potevamo fare altro che rivolgerci all'Autorità garante della concorrenza e del mercato.”

Chi pagherà?

Ma non saranno i consumatori a fare le spese delle sanzioni comminate alle banche? “Dubito che le Casse Raiffeisen abbiano a diposizione un margine molto grande per aumentare i costi dei loro servizi, visto che la loro posizione sul mercato è peggiorata sensibilmente”, risponde Andreaus. “26 milioni sembrano tanti ma se consideriamo gli importi a carico delle singole banche, non sembrano cifre che ne mettono seriamente in discussione la sopravvivenza o che ne modificano in modo sostanziale il conto economico.”