3 settimane per i neopapà

Un congedo facoltativo di tre settimane per i papà nell’accompagnamento della nascita, per dare una mano alle mamme aiutando così a prevenire la depressione post parto ma anche per stabilire subito un rapporto con il figlio appena nato (e lo stesso vale nel caso in cui la madre sia legata da un’unione civile con un’altra donna). Questa la proposta dei Verdi sudtirolesi accolta oggi (7 marzo) dal consiglio provinciale con 19 voti favorevoli e 6 astensioni. Prima firmataria del documento Brigitte Foppa, che intende sollecitare Parlamento e Governo a creare i presupposti per le tre settimane di congedo in questione.
Nella sua risposta l’assessora Waltraud Deeg ha sottolineato che lo Stato italiano non è uno stato modello in quanto a politica per le famiglie, “e i nostri parlamentari si impegneranno a Roma in questo senso”. L’assessora ritiene comunque innovativa la legge 151/2001, che prevede anche il congedo parentale, e che permette a un genitore di restare al massimo 6 mesi a casa, ottenendo mesi bonus nel caso in cui l’altro genitore chieda anche lui mesi di congedo, cosa che consente di assistere i figli fino al 18esimo mese. Ma sono pochi i padri che approfittano di questa opzione (8-9%), per ragioni culturali ma anche economiche, dato che viene garantito il 30% dello stipendio lordo.
“La Provincia - ricorda Deeg - ha lanciato quindi l’assegno famiglia plus, che offre un sostegno nel caso che i padri usufruiscano di questa possibilità. La riforma Fornero del 2012 ha inserito la giornata di congedo obbligatoria per i padri, con due giornate facoltative: ora si è arrivati a 4 giorni obbligatori e 1 facoltativo; il problema è che questi giorni vengono detratti alle madri”. E ancora: “Non basta però creare misure, ci vuole la disponibilità a sostenerle, anche nel privato, e soprattutto da parte degli uomini; bisogna evitare il populismo, e dire cosa è veramente fattibile”.
Per Foppa tuttavia le madri hanno da subito la possibilità di instaurare un rapporto con il nascituro già in ospedale, vantaggio che ai padri non è concesso, motivo per cui “è tanto più importante la misura proposta. Un aspetto da considerare attentamente è quello economico, così come il fatto che ci sia ancora chi deride i padri che fanno richiesta dei congedi”. La consigliera provinciale ambientalista aggiunge infine, nel testo, la richiesta che i giorni di congedo fruiti non siano detratti dal congedo di maternità o parentale.