Tas, respinto il ricorso di Schwazer
Niente da fare. Dopo il rifiuto da parte dell’Agenzia mondiale antidoping (Wada) e l’organizzazione che si occupa dell’atletica leggera a livello mondiale (World Athletics) si accoda anche il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna che ha respinto la richiesta, presentata da Alex Schwazer e dai suoi legali, di una sospensione provvisoria degli 8 anni di squalifica comminati dallo stesso Tas nell’agosto 2016 durante le Olimpiadi di Rio. La carta decisiva resta quella della Corte federale svizzera, unico organo di giustizia ordinaria dinanzi al quale sono appellabili le decisioni del Tribunale arbitrale dello Sport.
Lo scorso febbraio il gip di Bolzano, Walter Pelino, aveva disposto, nella sua ordinanza, l'archiviazione del procedimento penale a carico di Schwazer, stabilendo che nel 2016 il marciatore non si era dopato e sottolineando l’alta probabilità di manipolazione del campione di urina prelevato il 1° gennaio 2016, nonché invitando la Procura dello Stato a voler procedere nei confronti di Wada e World Athletics. A fine marzo, inoltre, era stata votata nella Commissione Cultura, istruzione e sport alla Camera dei Deputati una risoluzione congiunta volta a chiedere la riammissione dell’atleta di Racines ai prossimi Giochi olimpici di Tokyo in programma dal 23 luglio all’8 agosto prossimo.
Sul caso Schwazer c’è ora dunque fibrillazione per la sentenza finale della Corte federale svizzera, se la risposta sarà negativa rimane l’eventuale ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, ma con tempi lunghi che non consentirebbero la partecipazione dell’azzurro a Tokyo 2021. “Il ricorso respinto dal Tas è uno scenario non importante, noi stiamo aspettando la decisione del Tribunale Federale svizzero che arriverà a ore - dice all’Adnkronos l’avvocato del marciatore Gerhard Brandstätter -. Abbiamo anche ricevuto una lettera della Wada, che ha ribadito che non ammetterà Alex alle gare, ma l'unica cosa che può sbloccare davvero la situazione è il Tribunale federale svizzero”.