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Storia di un'infiltrata tra i fascisti

Mercoledì 11 Massimo Mastrogregori racconterà l'incredibile vicenda umana di Emma Cantimori, spia del Partito comunista nel Regime e poi traduttrice di Marx.
Emma Cantinori
Foto: Archivio
  • Continuano le iniziative per l'80° dell'inizio della Resistenza a cura dell’ANPI Alto Adige. Mercoledì 11 ottobre alle ore 17.30 presso la Nuova Libreria Cappelli di Corso Libertà a Bolzano è in programma un dialogo sul libro di Massimo Mastrogregori "L'infiltrata. Vita e opere di Emma Cantimori". Si confronteranno l'autore e lo storico Hannes Obermair.

    Massimo Mastrogregori dirige la rivista internazionale «Storiografia» (Pisa-Roma), la «International bibliography of historical sciences» (Berlino) e il «Gramsci centre for the humanities» (Scuola superiore di studi storici, San Marino). Ha pubblicato, oltre alla più recente biografia di Aldo Moro (2016), numerosi volumi e saggi sulla storia culturale e politica del Novecento. Tra questi: Introduzione a Marc Bloch (2001), I due prigionieri. Gramsci, Moro e la storia del Novecento italiano (2008), Breve storia dell’ideologia occidentale (2011).; l’ultimo libro pubblicato è “L’infiltrata. Vita e opere di Emma Cantimori” (il Mulino, 2022).

    Il nome di Emma Cantimori (nata Mezzomonti) suona familiare a quanti ne hanno apprezzato le qualità di traduttrice della classica e fortunata edizione italiana del Manifesto di Marx e Engels, pubblicata nel 1948 e tuttora in circolazione. Poco nota è invece la sua storia precedente a quell'impresa editoriale, al tempo del Ventennio e sotto l'occupazione tedesca a Roma. In quegli anni Emma ebbe una doppia vita, fu un'infiltrata del Partito comunista fra gli intellettuali fascisti, all'Enciclopedia italiana e all'Istituto di studi germanici, dove venne a contatto con personaggi come Giovanni Gentile e, soprattutto, Delio Cantimori, che sposò nel 1936. Nella vita di Emma e del marito il lavoro sull'edizione del Manifesto, tra il 1944 e il 1948, coincise con l'uscita allo scoperto dopo un lungo periodo di clandestinità. Il libro racconta per la prima volta la sua attività segreta protetta dalle rigide regole cospirative, ricostruendo così uno spaccato di storia della resistenza all'oppressione del regime fascista.