Chronik | Il governo e la scuola

Agli insegnanti 150 euro in meno in busta paga

Il ministero dell'Economia chiede la restituzione degli scatti stipendiali già percepiti nel 2013 con una trattenuta di 150 euro mensili a partire da gennaio. Il ministro dell’Istruzione chiede però che il provvedimento venga sospeso, unendosi alla protesta dei sindacati.

“Ho chiesto al ministro Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli scatti stipendiali per il 2013”. Chi parla – o meglio, scrive su twitter – è Maria Chiara Carrozza, ministro dell’Istruzione. Ma la risposta di Fabrizio Saccomanni non si fa attendere: “Il recupero delle somme relative agli scatti degli stipendi del personale della scuola è un atto dovuto da parte dell’amministrazione”. Il ministro dell’Economia si riferirebbe qui a un provvedimento legislativo in atto che ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013, quindi – a suo avviso – attualizzabile anche retroattivamente mediante trattenute sugli stipendi del 2014. La storia di questi soldi dati e tolti – anzi: prima tolti, poi ridati, quindi ritolti – la potete leggere in un acceso commento di Piergiorgio Odifreddi, pubblicato sul sito di Repubblica. Queste le sue parole introduttive: “Il ministro Saccomanni avrà anche tutte le motivazioni tecniche per imporre ai sottopagati insegnanti del nostro paese una restituzione di 150 euro al mese, pari a circa il 10% del loro misero stipendio medio. Ma che sia un privilegiato ex banchiere della Banca d’Italia a voler scippare una delle categorie più disincentivate della nostra pubblica amministrazione, invece di dimettersi per dignità e orgoglio, è semplicemente l’ennesima riprova che la classe politica merita di essere gettata nel cestino dei rifiuti della storia, come disse a suo tempo Trotski”.  I sindacati, intanto, annunciano battaglia. E ovunque, a cominciare dai social network, anche gli insegnanti stanno facendo sentire la loro voce.

Aggiornamento (08.01.14): Il governo ritira il provvedimento