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Gesellschaft | Il cappuccino

Il pianoforte di Olga

Sarebbe bello se nei prossimi giorni anche dalle nostre parti qualcuno suonasse il piano come qualunque altro strumento per abbracciare chi vive e combatte in Ucraina.

In un giorno di riflessioni, pensieri e, speriamo, soprattutto vicinanza concreta verso il popolo ucraino (come verso il popolo russo che è lontano dal potere e dai corrotti), questa rubrichina voleva offrirvi un piccolo baedeker delle iniziative che stanno adottando i musicisti un po’ in tutto il mondo. Vi proporremo presto questa panoramica ma intanto ci vogliamo fermare a Leopoli, città dell’Ucraina occidentale, relativamente vicina ai confini con la Polonia, un Paese (e una comunità) esemplari e commoventi per come stanno assistendo i profughi ucraini.

Ebbene, domenica scorsa 6 marzo, Olga si è seduta al suo pianoforte per suonare lungo un lato d’ingresso della stazione di Leopoli affollata di gente impaurita e in fuga.

Piumino grigio, maglione e sciarpa viola, cappello di lana bianco, Olga ha suonato What a Wonderful World, brano portato al successo da un certo Louis Armstrong. Lo ha fatto molto bene e chissà dove ha preso lo spartito per questa versione strumentale raffinata e struggente allo stesso modo. Potrebbe aver fatto tutto da sola, a giudicare dalla tecnica con cui suona.

Ecco, sarebbe bello se nei prossimi giorni anche dalle nostre parti, in qualche sala da concerto, qualcuno suonasse il piano come qualunque altro strumento per abbracciare, da lontano ma neanche poi tantissimo, chi vive e combatte in Ucraina e chi ne sta fuggendo.

Insomma, precedenza ad aiuti in medicinali, vestiti e cibo, per carità. Ma senza dimenticare che la patria del Maestro Vladimir Horowitz, nato a Kiev nel 1903 e scomparso 33 anni fa, ha bisogno anche di suonare e ascoltare musica. Importante quanto l’aria e la libertà, da sempre.