Politik | Bolzano 2016

Verso il ballottaggio Caramaschi - Tagnin

Il risultato parziale conferma i timori: la governabilità resta un vero e proprio rebus. PD e SVP si contendono la palma di primo partito. Exploit Casapound.

Il voto a Bolzano in gran parte ha rispettato le aspettative, cementando il sostanziale equilibrio tra le forze principali in campo e i veti contrapposti tra alcune di loro. Per quanto riguarda le analogie con il 2015 la corsa per la carica di sindaco finisce con il ballottaggio più prevedibile tra Renzo Caramaschi e Mario Tagnin, così come la gara tra i partiti più votati si è confermata un gioco a due tra PD e SVP

Non sfonda il Movimento 5 Stelle che riesce a crescere leggermente rispetto al 2015, non riusciendo comunque a conquistare il ballottaggio. La Lega Nord che che invece al ballottaggio ci va in coalizione con Tagnin, perde però 2 punti percentuali pagando probabilmente proprio la scelta di perdere la ‘purezza’ attraverso l’alleanza con la ‘destra storica’ di Bolzano. Uniti per Bolzano invece sostanzialmente conferma i voti conseguiti l’anno scorso da Alto Adige nel Cuore (confermano la scomparsa dalla scena di Forza Italia), vincendo di misura il duello il casa con l’Alleanza per Bolzano di Giorgio Holzmann. 
Entrambe le formazioni politiche di centrodestra comunque sentono il fiato sul collo di Casapound, in grado di più che raddoppiare i suoi voti rispetto al 2015. L’affermazione del partito di estrema destra ha un che di clamoroso. 

Mentre i Verdi riescono leggermente ad incrementare il dato del 2015 mostrando di aver saputo recuperare il consenso con la loro scelta ‘d’opposizione’, vi è poi una ristretta lista di formazioni politiche che riescono a galleggiare al di sopra delle nuove soglie inserite dall’ultima legge elettorale. Stiamo parlando della Lista Civica per Caramaschi e di Io sto con Bolzano di Angelo Gennaccaro. 
Poi ci sono gli esclusi. E qui la lista è lunga e presenta diversi nomi illustri. Nel prossimo consiglio comunale non troveranno spazio i Pensionati di Murano, I Love My Town di Vanja Zappetti, Südtiroler Freiheit. Ma restano escluse anche Anna Pitarelli ed Elena Artioli. Insieme alla Sinistra di Guido Margheri e Rifondazione alleata con i Verdi.
Dunque sinistra e centro vengono sfoltiti non di poco. Conseguenza dei disastri dell’anno scorso oltre che della mannaia della nuova legge elettorale.

Come andrà a finire?
Male, a detta di (quasi) tutti. Ed il perché è presto detto. 
Al di là della competizione del ballottaggio, l’eterno tema di una possibile alleanza tra SVP e PD dovrà fare i conti (visti i numeri) con l’unica alternativa del supporto da parte di quello che resta della sinistra e cioè i Verdi. Che però sono riusciti a sopravvivere politicamente proprio perché hanno fatto una scelta ‘altra’, rispetto alle alleanze al centro del recente passato. 
Un Caramaschi vincente al ballottaggio potrebbe tentare anche la carta Holzmann da affiancare a Gennaccaro. In una sorta di grosse Koalition che a destra verrebbe vissuta come un tradimento di dimensioni epocali.
Sullo sfondo resta una scenografia a 5 Stelle con il Movimento guidato da Caterina Pifano a leccarsi le ferite per il mancato ballottaggio e a domandarsi se esista un’alternativa all’opposizione dura e pura. Nell’interesse della città. 

Insomma: Michele Penta probabilmente ha già preparato le valigie. Ma gli consiglieremo senz’altro di attendere qualche settimana prima di tornarsene a casa. Potrebbe esserci ancora bisogno di lui in futuro a Bolzano.