"Con il Pd, oltre il Pd"
salto.bz: lei è vicesindaco a Egna e voce “sul territorio” del Pd altoatesino, come valuta l’uscita di Diego Zanella che sembra aver rintuzzato il malessere fuori dal fortino di Bolzano per le esclusioni dai posti che contano nella lista delle provinciali?
Alex Pocher: Io non credo che nessuno sia stato escluso dal Pd al momento. Sono andato a tutte le assemblee degli ultimi mesi e nessuno è stato dichiarato incandidabile. Credo invece che qualcuno non abbia condiviso la direzione in cui la maggioranza del partito sta andando o è andata. La difficoltà a livello nazionale è evidente e inevitabilmente si ripercuote a livello locale. È più facile quindi chiamarsi fuori quando non si condividono alcune scelte. Anche perché diversamente dal solito questa volta le conseguenze del voto provinciale rischiano di essere importanti.
Zanella forse si aspettava un quarto posto, ipotizzano alcuni.
Io credo che il quarto posto gli verrà dato se lui vorrà candidarsi nel Pd. Ma non è questo il problema. Diego è una grandissima risorsa per il partito democratico e un amico privatamente, sicuramente merita il quarto posto e darebbe un tocco di freschezza e diversità alla testa di lista. Il suo però è un ragionamento di natura diversa.
Nessuno dal Pd è stato escluso finora. Zanella è un amico e una grandissima risorsa per il partito e merita la testa di lista. Piuttosto, il suo ragionamento è un altro. Noi governiamo bene in molti Comuni con l'Svp, ma a ottobre gli scenari potrebbero cambiare. C'è quindi la tentazione di pensare a come salvare queste esperienze senza buttare il lavoro fatto
Esiste un disagio delle periferie?
Più che altro esiste un timore delle periferie. Noi governiamo in molti Comuni in un patto con l’Svp che funziona bene a livello territoriale. È chiaro però che a ottobre gli assetti consolidati potrebbero cambiare e la paura riguarda le possibili ripercussioni. Facile che a livello locale ci sia la tentazione, visto che i rapporti con gli alleati funzionano bene, di fare un ragionamento territoriale e non partitico. Anche se poi l’area di riferimento di tutti questi progetti sia quello non dico di centrosinistra ma almeno di un’idea di governo e non di antipolitica, diciamo per semplificare.
Sono quindi movimenti attuati per mantenere le esperienze di governo nonostante la temuta ascesa della Lega e un calo del vostro partito?
Direi per non buttare via un lavoro che è stato fatto da molti sui territori anche in maniera egregia. Io sono molto contento di come stiamo governando Egna in questi ultimi anni. Se però un cambio di assetto provinciale dovesse portare delle modifiche, un ragionamento per non disperdere il lavoro svolto andrà fatto. Dopodiché io sono del Pd e prima di lasciare il partito ci penso non una ma cinquanta volte.
C’è la possibilità che queste energie escano fuori dal Pd rimanendo sul territorio?
Esatto. Io credo che ci sia un problema di rappresentatività delle altre aree. È evidente che per il Pd che ha il bacino d’utenza principale nel capoluogo sia impensabile non dare il secondo posto a Sandro Repetto, però è anche impensabile che il territorio dove stiamo governando in tanti non riesca ad avere una rappresentanza. Quindi la tentazione di costruire qualcosa esterno, o funzionale al Pd può essere interessante. Il meranese si sente da sempre un pochino defilato. E nel Burgraviato è evidente che nella proposta si parli di persone in maggioranza, di due assessori, e per giunta il gruppo di Casolari è di natura governativa.
Esiste un problema di rappresentatività di tante aree. La possibilità di costruire qualcosa di esterno, o funzionale al Pd è interessante. L'unica critica che faccio è sui tempi. Effettivamente sono stretti: si rischia di frantumarsi a un mese e mezzo dal voto
Il progetto è solido?
I progetti si infrangono sui personalismi e sulla possibilità di avere attuazione. Se devo fare un acritica è sui tempi, che sono brevi. Con l’estate in mezzo e le elezioni a ottobre rischia di diventare un pochino tutto stretto. Se non si individua quale è la lista e quali sono le prospettive il processo è rischioso, rischia di frantumarsi a un mese e mezzo dal voto.
Lei c’è?
Io ragiono sulle comunali, nel 2020, per capire se a livello di Bassa Atesina per le prossime comunali ci sia spazio per un contenitore diverso. Nei comuni piccoli è difficile avere un’appartenenza partitica. Egna è un po’ una soglia, sotto i 5.000 abitanti si fa fatica a raccogliere elettorato per costruire una proposta. Bisogna individuare qualche formula che consenta di rappresentare una fetta più ampia di quella che si riconosce esclusivamente nel Pd.
Io penso alle comunali nel 2020, a come mettere assieme a Egna, assieme ai vertici del partito, un contenitore diverso perché nei piccoli Comuni solo con l'appartenenza alle sigle si fa fatica
Fuori dai dem quindi?
Non all’insaputa ma con i vertici del partito. Con loro mi sto confrontando se sia possibile ragionare su formule diverse di governo, perché è opportuno e ce n’è di bisogno.
Ma il Pd stesso è superato?
Il Pd rappresenta la mia area ideale e anche emotivo. Io non posso pensare che sia superato, poi se si chiamerà qualcos’altro è irrilevante. In Italia e in Europa c’è bisogno di forze che sappiano costruire un progetto politico di Europa e non lo possono fare le forze ora al governo.
Il Pd non è superato, è la mia area ideale e emotiva. Ma oggi chi si chiede se si possa ancora salvare il sistema appare un reazionario. Köllensperger, che è una persona intelligente, fa bene a gettare un amo, per confrontarsi a livello civico. Servono nuove piattaforme per chi crede che l'Alto Adige tutto sommato è stato governato bene
È una fase di transizione.
Sì. Faccio un’analisi politica un po’ diversa e penso che in qualche maniera il Pd e certe fette di Forza Italia e del centrodestra siano in realtà dei reazionari. Stiamo cercando di riformare un sistema che sta dimostrando delle crepe che ha portato la popolazione a una fase di grande difficoltà e incertezza. Quindi queste persone che ragionano in modo reazionario devono trovare un comune denominatore per capire se si può salvare la baracca o se questa salta definitivamente per aria. Lo stesso Köllensperger (consigliere del M5s, ndr) sembra gettare quasi un amo dicendo calma, governare è una cosa diversa, proviamo a ragionare a livello civico con amministratori o con persone che hanno capacità. Non è un caso che una persona intelligente come lui faccia questo tipo di ragionamento. Parlo della lista con Beati, ex sindaco di Vadena. Il problema non è uscire dai partiti tradizionali ma trovare nuove piattaforme per chi crede ancora nel sistema, nel fatto che l’Alto Adige tutto sommato sia stato governato bene.
Il partito democratico fa ancora in tempo per non lasciare andare tutte queste energie per ottobre?
Io credo di sì. Queste sono settimane delicate. La lista si va formando e Zanella ha lanciato un monito del meranese e sulla rappresentanza e io non sono così sicuro che lui non si candiderà con il Pd.
La lista non è ancora formata e Zanella non è escluso che si candidi. Quanto a me, potrei esserci, dentro o per assurdo fuori dal Pd, se il progetto mi convince. Per una presenza di sostegno
La questione delle periferie per i democratici si può risolvere?
È un tema che riguarda la rappresentanza del territorio e andrà chiarita, nel partito o fuori se qualcuno avrà le energie per farlo.
Lei si candiderà?
In politica mai dire mai. Me l’hanno chiesto più persone ma ho sempre detto di no. Abbiamo una situazione particolare a Egna e sono al primo mandato. Inoltre, ci si candida per non entrare. Può essere che faccia una candidatura di sostegno, senza nessun tipo di velleità, nel caso ci sia all’interno del Pd o per assurdo anche fuori un progetto che mi convince.
Pur parlando in politichese
Pur parlando in politichese il ragionamento del sig. Pocher mi piace già di più rispetto a quanto asserito dal sig. Zanella. A comnciare dal suo DNA attaccato al PD, ma anche e soprattutto alla consapevolezza che non si può e non si deve parlare in termini prettamente politici in una realtà autonomista e fatta da 5000 anime (quindi 4 gatti) come Egna Neumarkt.
Il punto rimane comunque sempre lo stesso. Invece di parlare di persone, di strutture e logiche partitiche che non interessano nessuno si deve partire dal punto fondamentale: chi vuoi rappresnetare? Della voce e dei problemi di chi vuoi farti carico?
E lì la risposta non può essere equivoca. Noi siamo coloro che credono nell'autonomia e nella convivenza senza se e senza ma. Nella difesa e nella dignità di ogni essere umano, indipendentemente dalla propria storia. Noi crediamo nella comunità intesa come famiglia che si fa carico e difenda la dignità di tutti coloro che si comportano in modo onesto e rispettoso. Ecco chi siamo! Da questo ne consegue tutto il resto.