Chronik | IL PROCESSO

Twenty, assolto l'ex sindaco Spagnolli

Arrivata la sentenza del processo Twenty. Assolto "perchè il fatto non costituisce reato" l'ex sindaco Luigi Spagnolli. Probabile l'appello.
Gigi Spagnolli 2005
Foto: Othmar Seehauser

La prima udienza si tenne il 23 maggio 2016. Ora dopo cinque anni, poche settimane prima della caduta in prescrizione del reato, l’ex sindaco di Bolzano, Luigi Spagnolli, difeso dall'avvocato Marco Mayr, è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato”. La sentenza è stata pronunciata poco dopo le 14 (9 luglio) dal presidente del collegio Stefan Tappeiner. Spagnolli era accusato di abuso d'ufficio per aver autorizzato l'ampliamento del centro commerciale Twenty contro il parere della commissione edilizia. La nuova ala del megastore di via Galilei, infatti, rientra nella zona di rischio dello scalo bolzanino.

 

Secondo l'accusa, consentendo la costruzione del centro commerciale andando contro il parere dei tecnici, Spagnolli aveva indebitamente favorito la famiglia Podini proprietaria della struttura. Il pm lunedì scorso aveva chiesto una pena di 9 mesi di reclusione. Secondo i giudici, invece, l’iter amministrativo seguito da Spagnolli è quindi corretto. (aggiornamento delle 19.00 del 9 luglio) Si può supporre che i giudici abbiano valutato la firma di Spagnolli come "naturale conseguenza" della delibera approvata dalla Giunta provinciale che indicava il Twenty come sede migliore per la dislocazione dell'unico centro commerciale della Provincia, e che agli atti non siano risultate email o altri documenti in cui l'ex sindaco chiedesse ai dirigenti delle forzature o li spingesse a scegliere la strada del via libera alla concessione. Inoltre, dal punto di vista urbanistico e delle restrizioni per il "cono di atterraggio" dell'aeroporto, la presenza di centri commerciali non è comunque esclusa per la normativa provinciale. Bisognerà però attendere le motivazioni della sentenza per conoscere le ragioni del pronunciamento da parte del collegio giudicante. Ad attenderle è soprattutto l'avvocato del Gruppo Tosolini, Igor Janes, che aveva chiesto un risarcimento di 38 milioni di euro: "Aspettiamo il deposito delle motivazioni, con riserva di appello da parte del Gruppo Tosolini" ha detto a salto.bz.
Nel processo si erano costituiti parte civile il Comune di Bolzano (per un possibile danno di immagine), il gruppo Tosolini (che sosteneva che l'area ideale per la realizzazione di un centro commerciale fosse quella della Metro di via Volta, di sua proprietà) e il gruppo Aspiag, proprietario dell'ipermercato Interspar di via Buozzi. Complessivamente, nei confronti dell'imputato Spagnolli, le parti civili lamentavano danni per una cinquantina di milioni di euro.