Gesellschaft | corea del sud

“Un allarmismo esagerato”

Il CNGEI di Bolzano smorza le polemiche sul raduno internazionale degli scout in Corea del sud: “Organizzazione impeccabile. I nostri ragazzi si stanno divertendo”.
Raduno scout corea del sud cngei

In questi giorni in Corea del Sud si sta concludendo il 25esimo World Scout Jamboree, il raduno internazionale di scout provenienti da oltre 150 paesi e che quest’anno ha visto una partecipazione di quasi 45 mila giovani, la maggior parte tra i 14 e 18 anni, di cui 1200 provenienti dall’Italia. Il campo è stato allestito su un’area a Saemangeum, nella regione di Buan, una città a sud ovest di Seul.

Negli ultimi giorni la stampa italiana e internazionale ha parlato di numerosi malori e disagi a causa di un’ondata di caldo umido che sta attraversando la regione. Il governo sud coreano è stato preso di mira per l’organizzazione: l’area individuata non sarebbe stata adatta in quanto era priva di spazi all’ombra e quindi sfuggire dal caldo sarebbe stata un’impresa impossibile.

Il Ministero dell’Interno coreano si è mobilitato di conseguenza attraverso una serie di misure, come l’aumento del numero delle ambulanze disponibili e dei container climatizzati. 
Nonostante questo, i gruppi scout del Regno Unito e degli Stati Uniti hanno deciso di andarsene.

Lunedì 6 agosto è stata annunciata l’evacuazione di tutti i partecipanti come misura preventiva all’imminente arrivo del tifone Khanun. Le operazioni di trasferimento sono iniziate nella giornata di ieri. Tutti i partecipanti sono stati trasferiti in oltre 340 luoghi del paese adatti a ospitare grandi numeri, come campus e caserme. 

Non si sono neanche accorti di questo caldo che nei fatti non è molto diverso da una qualsiasi estate bolzanina

Tra i partecipanti ci sono anche una decina di giovani scout della sezione bolzanina del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (C.N.G.E.I.). Sono proprio loro a smorzare le polemiche sull’organizzazione, definendole esagerate: Il contingente italiano era preparato. Tutti i 1200 partecipanti sono stati bene, eccetto forse per un paio di svenimenti, Nessuno ha ben capito il perché americani ed inglesi abbiano deciso di andarsene – ha spiegato la responsabile educativa Claudia Rossin –. I ragazzi ci scrivevano dicendo che si stavano divertendo come pazzi, non si sono neanche accorti di questo caldo che nei fatti non è molto diverso da una qualsiasi estate bolzanina”.

 

Nessun allarmismo, dunque tra i giovani partecipanti bolzanini e nemmeno una nota di biasimo nei confronti dell’organizzazione: “Tutti gli occhi sono puntati sul governo coreano che non avrebbe organizzato bene ma tutto il contingente italiano ha rassicurato i dirigenti. Non hanno percepito il disastro di cui parlano gli americani. C’è stato un allarmismo esagerato – afferma la responsabile –. Sono sempre state disponibili bottiglie d’acqua con i sali minerali, c’erano tunnel da dove usciva l’acqua fredda per rinfrescarsi. I coreani si sono organizzati bene e hanno mobilitato l’esercito che hanno montato numerose strutture e messo a disposizione camion con l'aria condizionata. Una volta completate le operazioni di trasferimento a Seul, avvenute in piena sicurezza, verrà studiato un programma alternativo, "Jamboree on the road". L’umore dei nostri ragazzi – conclude Rossin – resta molto alto”: