Referendum il 24 novembre
Il giorno è stato deciso: domenica 24 novembre, l’ultima data utile per stare nei tempi tecnici di preparazione delle schede bilingui e di allestimento delle urne, come spiega il sindaco Renzo Caramaschi. La giunta comunale ha accolto la proposta degli uffici del municipio riguardo al referendum popolare consultivo sul tram richiesto dal Comitato traffico cittadini di Bolzano, che ha raccolto 2.136 firme a sostegno della consultazione. I residenti del capoluogo potranno così pronunciarsi sul sì o no alla linea su rotaia del trasporto pubblico.
Urne aperte dalle 7 alle 22
“Volete voi che sia introdotto nel tessuto urbano della città di Bolzano il mezzo di trasporto pubblico costituito dal tram su rotaia da Ponte Adige a viale Stazione?”. Com’è noto, è questo il quesito che verrà sottoposto alla popolazione, grazie alle firme depositate lo scorso 2 settembre che hanno superato quota 2.000.
Il voto, secondo l’indicazione del servizio demografico comunale avallata dall’esecutivo, avverrà il 24 novembre dalle 7 alle 22, nelle 80 sezioni elettorali cittadine. Affinché il referendum sia valido dovrà recarsi alle urne almeno il 25% degli aventi diritto al voto, ovvero i cittadini di Bolzano che al giorno della votazione abbiano compiuto il sedicesimo anno di età. Gli elettori saranno dunque di più di quelli - circa 70.000 - delle comunali. Simile il costo stimato della consultazione, circa 150-170.000 euro rispetto ai 200.000 euro per le amministrative.
Da qui al giorno del voto si assisterà al dibattito pubblico sull’argomento - anche nelle serate informative - che darà sicuramente spunti per la campagna elettorale per le amministrative del 2020. Andrà rispettata la par condicio: “Le eventuali pubblicazioni che saranno distribuite agli elettori dovranno riportare sia le ragioni del sì che quelle del no” avverte Caramaschi.
Il sindaco chiama la giunta
Per il resto spazio libero alle diverse posizioni. Il primo cittadino si aspetta compattezza da parte della giunta per il sì, anche se mette in conto qualche defezione. “Finora abbiamo votato tutti parere favorevole, ma vedo che mano a mano che si avvicinano le elezioni qualcuno scambia corsia”. Un riferimento magari anche alle posizioni critiche nei suoi confronti, espresse ad esempio da Angelo Gennaccaro su salto. Nel merito Caramaschi resta uno dei più convinti sostenitori della rotaia sulla direttrice viale Druso-stazione: “Se risolveremo il problema della città, che è il traffico, sarà grazie ad un sistema senza filo su una linea sola - visto che non abbiamo i soldi per due - in grado di ridurre i veicoli a motore e portare le 15.000 persone che ogni giorno vanno all’ospedale”. Spazio anche alle modifiche progettuali: “Come detto la linea non passerà in mezzo al nuovo quartiere di Prati di Gries, presenteremo le soluzioni prima del referendum”, conclude il primo cittadino.
Costa: Comitato diviso tra sì e no
Salutano la decisione sulla data i promotori del Comitato. “Siamo ben oltre i 75 giorni concessi da regolamento che regola gli istituti di partecipazione popolare del Comune di Bolzano, ma all’interno comunque della sessione autunnale 2019” afferma Davide Costa, che rivela: “Il clima nel quale abbiamo lavorato in questi mesi non è dei più favorevoli, vista la mancanza da parte nostra di voler politicizzare l’iniziativa. Anche se il fronte politico è diviso su una pratica di democrazia diretta quale l’istituto del referendum, noi siamo sempre dello stesso parere: ‘i cittadini al centro’, soprattutto su temi che li riguardano da vicino e cambiano radicalmente la città. Senza poi dimenticare il fatto che sono (siamo) i finanziatori principali delle opere pubbliche”.
Sull’indicazione di voto lo stesso Comitato non ha una posizione univoca: “I membri - continua Costa - sono divisi tra quelli che voteranno sì e quelli che voteranno no, ma tutti attendiamo che Sta presenti il progetto e il percorso in modo che ognuno possa con trasparenza valutare i vantaggi e gli svantaggi”.
Intanto avanza la progettazione
Una nota infine sulla progettazione: il referendum, precisa Caramaschi, non influirà sull’avanzamento del percorso. L’elaborazione è affidata ai progettisti vincitori del bando di Sta, che supervisiona il lavoro di concerto con Sasa. II costo stimato è di 120 milioni, divisi tra Stato, Provincia e Comune. Per avere i soldi da Roma occorre approvare il Pums-Piano urbano della mobilità sostenibile, in consiglio all’inizio di dicembre.