BrennerLEC, un progetto... per cosa?
Sono andato a leggere la scheda ufficiale del progetto LIFE BrennerLEC e il comunicato di A22 e trovo essenzialmente molte dichiarazioni di principio ma sulle finalità di “riduzione delle emissioni” ho i miei seri dubbi. C’è, infatti, un conflitto d’interessi (me ne ero già occupato qui su salto.bz recentemente in un silenzio - imbarazzato? - pressoché assordante) poiché l’interesse primario di A22 e dei suoi azionisti pubblici è quello di incassare quanto più possibile e quindi più transiti si hanno e meglio è.
Sulla questione dei limiti di velocità, visto che si parla di introdurre quelli variabili, qualcuno è forse... sceso solo di recente da Marte? La domanda è provocatoria perché appare, almeno per me, incredibile leggere solo ora di riduzione dei limiti di velocità quando da tempo si sa che i veicoli soprattutto diesel sono quelli che emettono più inquinanti ad alta velocità, in particolare ossidi di azoto, fra cui il biossido d’azoto. Il tutto di fronte agli attuali limiti di velocità che, però, sono solo virtuali per la scarsità di controlli e perché non si vuole introduttore il sistema tutor, con richieste in tal senso bocciate in passato in consiglio regionale come quella del gruppo verde il 23.9.2015. Si sa che a molti, soprattutto possessori di vetture tedesche, che si attaccanno al paraurti sulla corsia di sorpasso, parlare di limiti è come un pugno nello stomaco. E che motore hanno queste vetture? Al 95% diesel. Guarda caso.
È un fatto notorio che in A22 i limiti di velocità, da sempre, non siano rispettati, italiani o forestieri non fa differenza. Come si pensa poi di far rispettare in futuro limiti di velocità ancor più stringenti di quelli oggi in vigore? Ho l’impressione che il tutto sia un po’ una foglia di fico per evitare eventuali sanzioni da Bruxelles, che in passato aveva già evidenziato gli sforamenti dei limiti degli inquinanti sull’asse del Brennero.
Il punto: abbassare le emissioni inquinanti con mezzi più puliti e carburanti alternativi
Torno poi su temi che da anni continuo ad evidenziare. Se si parla di mobilità ecologica, è dal 2007 che si sta attendendo la realizzazione del “green corridor” della rete di distributori di metano. Solo uno è stato realizzato e il secondo lo si sta realizzando, ambedue a Nogaredo. Dell’altra decina se ne sono perse le tracce nonostante siano stati effettuati da tempo gli allacciamenti al metanodotto. Tutti i cronoprogrammi di apertura degli impianti previsti negli anni scorsi sono saltati, sarà anche per la questione del rinnovo della concessione ma ho un po’ l’impressione che A22 abbia destinato tali fondi alla costruzione della centrale d’idrogeno di Bolzano Sud. Le somme sono quelle, circa 5 milioni di Euro, mentre il “green corridor” a idrogeno, pure questo annunciato pomposamente da anni, finora s’è visto solo sulla carta, dovuto anche al fatto che la mobilità H2 è da anni ferma al palo nonostante tanti insistenti annunci e proclami rivelatisi ad oggi però del tutto privi di fondamento.
Non solo ma non s’è fatto nulla per la mobilità pesante a metano, del tutto ignorata dai vertici di A22. D’altronde di recente l’attuale a.d. aveva dichiarato che i camion a metano non esistono, ma la realtà era ed è giusto un po’ diversa, bastava informarsi un pochino. Infatti, in altre parti d’Europa la pensano diversamente e si è pure perso il treno dei “blue corridors” finanziati dalla Ue.
Si dovrebbe quindi parlare di cose più concrete e comunque avere un approccio più ad ampio raggio della questione. La riduzione degli inquinanti va soprattutto attraverso mezzi più puliti, in particolare dopo che ci si è accorti di recente che il “diesel pulito ed ecologico” è solo una favoletta. Con un grande problema nato in seno all'Unione Europea: da una parte limiti restrittivi per gli inquinanti nell'aria che respiriamo, dall'altra mezzi che nel (ridicolo e obsoleto) ciclo di prova NEDC sono pulitissmi ed economicissimi, ma poi su strada la realtà è tutt'altra, come il dieselgate e annesse tematiche hanno messo allo scoperto, compresi i mezzi tanto favoleggiati come ecologici della normativa Euro 6 (auto) e Euro VI (camion e bus).
Problema NO2
Che la situazione sia seria, lo dimostrano le ultime medie del biossido di azoto (NO2) registrate nei due punti di rilevamento dell'A22.
Bisogna pensare che la media annuale prevista è di 40 µg/m3 per gli uomini e 30 µg/m3 per la vegetazione (qui un approfondimento dell'Umweltbundesamt tedesco). Si può già capire come saranno i dati riepilogativi 2016...
Si sono persi ben dieci anni, spesso a rincorrere e declamare fatui corridoi d’idrogeno e ignorando, purtroppo, le soluzioni oggi disponibili con obiettive responsabilità della politica e dei decisori amministrativi. Posso solo dire che l’avevo previsto e scritto negli anni scorsi ma è una ben magra consolazione.
Il progetto europeo BrennerLEC insomma appare come un qualcosa di vacuo e non convincente perché altro si poteva e si doveva fare e si dovrà fare. Ma lo si farà? Ho i miei seri dubbi.