Wirtschaft | Occupazione

La Würth conferma gli esuberi, delusi i sindacati

La categoria del commercio della Cgil/Agb si dice estremamente delusa e preoccupata dall’atteggiamento della Würth che non ha dato segni di apertura nell’incontro tenutosi oggi a Bolzano sulla situazione occupazionale dell’azienda.

“La Würth ci ha confermato i 96 esuberi – racconta il segretario Filcams/Cgil Maurizio Surian in seguito all'incontro avvenuto oggi (10 febbraio) con i responsabili dell'azienda di Egna - e le organizzazioni sindacali Cgil/Agb, SgbCisl, Uil/Sgk e Asgb hanno chiesto di attivare la cassa integrazione per un anno al fine di valutare l’impatto del nuovo piano industriale, presentato tre settimane fa, e per verificare alla fine del percorso seriamente gli esuberi da loro dichiarati. Inoltre le organizzazioni sindacali hanno chiesto di accorciare di un anno la durata dell’accordo delle riduzione del 10% della retribuzione, firmato un anno fa. L’azienda è rimasta ferma sulle proprie posizioni, facendo solo minime aperture su un’eventuale riduzione di tale accordo, legata però al raggiungimento di utili e fatturati molto lontani dalla realtà, e nessuna apertura sull’utilizzo della cassa integrazione. La Würth ha inoltre chiesto di intervenire su altri costi, legati al personale, richiedendo quindi ulteriori sacrifici ai propri dipendenti”. Per Surian, “è incettabile che, dopo cinque anni di gestione della crisi di questa azienda,la Würth veda come unica via d’uscita risanare i conti attraverso la riduzione del personale”.

Per questo motivo i sindacati hanno chiesto il ritiro della procedura di mobilità strutturale e si sono resti disponibili ad avviare un processo di mobilità volontaria, incentivata e collegata alla cassa integrazione di eventuali dipendenti vicini alla pensione. Al momento non sono previsti ulteriori incontri e la Filcams/Cgil esprime grosse perplessità per il quadro delineatosi con l’azienda.