Sull’approvazione dell’Italicum non si addensano soltanto le nubi del dissidio concernente le quote rosa, in ballo c’è anche la percezione che la nuova legge elettorale possa rivelarsi una mannaia per le aspirazioni delle minoranze (etniche ma anche politiche) provinciali. Per questo motivo nei giorni passati Michaela Biancofiore (Forza Italia) aveva attaccato duramente l’onorevole Gianclaudio Bressa (Pd), accusandolo di reggere il gioco della Svp, e proposto l’applicazione dell’Italicum con una soglia regionale simile a quella del 20% mediante la quale la Svp è riuscita ad ottenere ben 5 eletti alla Camera sulla base dello 0,42% dei voti a livello nazionale. Ovviamente l’applicazione della soglia dovrebbe poi tener conto dei diversi soggetti politici presenti in Provincia, senza cioè finire col privilegiare esclusivamente la Svp: “Posto che Matteo Renzi non ha bisogno dei voti SVP alla Camera e nemmeno al Senato per far passare le riforme – come diversamente tende a fargli credere Bressa –, semmai di quelli di Forza Italia, la mia proposta è che vi sia un emendamento del governo in grado di obbligare le coalizioni alle quali dichiarano di collegarsi partiti rappresentanti delle minoranze linguistiche e di riservare uno o piu seggi ai medesimi partiti, superando così il problema delle soglie nazionali che né SVP, né Freiheitlichen, né Ladins , né Süd-Tiroler Freiheit , né Bürger Union –  cioè gli altri partiti della minoranza – potrebbero mai superare . Questo significherebbe rispettare davvero l’articolo 6 della Costituzione”.

Alla Biancofiore fa eco Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia: “La legge elettorale cancellerà di fatto la Democrazia rappresentativa per accontentare un solo partito di maggioranza tedesca e la sua fame di potere, cioè la Svp". Per questo motivo Lillo minaccia che in regione saranno bloccati i tesseramenti se non verranno approvati gli emendamenti proposti da Michaela Biancofiore.