Politik | la consulta

Integrazione, Merano al voto

Domani (domenica 12) le elezioni della Consulta Immigrazione riservate a 4.100 persone non ancora residenti. Le maggiori difficoltà? “Intercettare le opportunità offerte"
dhurata tusha merano
Foto: Comune di Merano

Partono in salita (nonostante gli sforzi di tanti per comunicarle e far votare) ma almeno con nuove regole chiare le elezioni per il rinnovo della Consulta per l'integrazione e la migrazione che si svolgeranno domenica 12 marzo a Merano, nei locali dell’Anagrafe dalle 8 alle 20. La vicepresidente del Consiglio comunale Dhurata Tusha, meranese e albanese di nascita, invita "tutti/e gli/le aventi diritto a presentarsi alle urne per esprimere il loro voto". Ne hanno diritto solo i cittadini e le cittadine extra Ue e apolidi residenti a Merano.

Complessivamente risiedono a Merano 5.410 i cittadini e le cittadine provenienti da Paesi extraeuropei. Tra loro, 4.100 avranno diritto di voto alle elezioni per il rinnovo della Consulta per l'integrazione e la migrazione che si svolgeranno domani (domenica 12). Già, ma perché elezioni in salita?  Lo abbiamo chiesto proprio a Dhurata Tusha. Ma prima registriamo la posizione del sindaco Dario Dal Medico. “Dhurata Tusha sta facendo un gran lavoro – dice a Salto.bz - noi abbiamo di recente cambiato il regolamento per allargare le possibilità sia di eleggere che di venire eletti. Desideriamo favorire la partecipazione più ampia con la regola, attenzione, che queste elezioni sono riservate a cittadini stranieri e anche a coloro che nel frattempo sono diventati cittadini italiani. Poi, mi permetto una battuta, come sempre nel rispetto di tutte e tutti. Tra i candidati ci sono un uomo e cinque donne. Dovremo allora introdurre le quote azzurre?...”.

Per la verità un altro freno verso queste elezioni è di carattere pratico e, lontano da ogni ipocrisia, consiste nella gratuità del lavoro all’interno della Consulta. Neanche un gettone. La possibilità di iniziare ad incidere nella Politica meranese non appare scontata. Ma torniamo alle elezioni. Per poter esprimere il loro voto gli elettori e le elettrici dovranno esibire un documento di riconoscimento (carta d'identità o passaporto) valido. 

I/le candidati/e sono: Fatima Chlibakh (Marocco), Samiha El Abriki (Marocco), Arseola Mullameti (Albania), Nataliia Ravliv (Ucraina), Marlen Romero Perez De Las Mercedes (Cuba) e Mohammad Ali Salik (Afghanistan). Cinque verranno eletti nella Consulta, gli altri quattro membri verranno nominati dalla giunta comunale su indicazione delle associazioni del territorio che si occupano di immigrazione e integrazione.

E allora quando la nuova Consulta sarà operativa? Qui entra in campo Dhurata Tusha: “Non posso indicare una data precisa e anche questo non aiuta. Ma questa Consulta è importante, molto importante. Per noi e, se ci pensate, anche per la stessa Merano”. Dhurata è un po’ stanca. All’impegno di mediatrice culturale e di insegnante di doposcuola ha affiancato quello di vicepresidente del consiglio comunale meranese. “Stiamo ancora informando e sollecitando ad andare a votare – confida a Salto.bz – anche perché abbiamo registrato in passato una presenza ridotta. Questa volta abbiamo organizzato una serata per informare tutti. E poi, grazie soprattutto ad Urania ma anche ad altre associazioni, abbiamo tradotto in sette lingue le informazioni più importanti per la giornata di domenica. Anche in alcune occasioni legate all’8 marzo abbiamo sottolineato l’importanza di queste elezioni”.

“Noi vogliamo avere una Consulta che funzioni davvero e mi pare che candidate e candidati siano di esempio e anche di buon auspicio – insiste Dhurata – ma per questo più persone voteranno e meglio sarà”. La cosa più importante che dovrà fare la Consulta quando si insedierà? “Informarsi bene sulle reali necessità dei cittadini. Scuola e Sanità sono importanti e molto: ma avere più velocemente i documenti che servono a chi non è ancora residente a Merano è la priorità. Ora si aspetta anche un anno e mezzo”.

E, a proposito di convivenza, quale è la “cosa” più bella di Merano e la cosa invece più brutta? Dhurata abbasso lo sguardo. “La cosa bella è che la città offre tante opportunità ed è anche bello viverci. La difficoltà più grande è, ancora oggi, intercettare queste opportunità, farle nostre”.