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“Urbanistica, la nuova legge è fallita”

I Verdi sul testo che dovrebbe entrare in vigore a luglio, ma su cui crescono le opposizioni. “Ora una riforma virtuosa”. Diversità di vedute con il Team K.
Urbanistica, paesaggio, edilizia
Foto: Suedtirolfoto/Helmuth Rier

“Questa legge è fallita e bisogna prenderne atto”. I consiglieri provinciali dei Verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hanspeter Staffler danno dai banchi delle minoranze un giudizio senza appello riguardo alla nuova normativa “Territorio e paesaggio”, approvata nel 2018 ma mai veramente decollata, almeno fino ad ora. L’entrata in vigore, già posticipata al primo luglio 2020, non sarebbe più così sicura secondo il gruppo consiliare, che cita “l’opposizione dilagante”, anche fra gli amministratori nei Comuni, e ricorda la lettera aperta di oltre 400 professionisti. La proposta è quella di “uscire dall’accanimento terapeutico e accantonare definitivamente” il testo. Avendo così più tempo per elaborare “una riforma organica” della legge urbanistica provinciale 13 del 1997, “attualmente ancora in vigore, dando priorità al bene comune, al risparmio di suolo, alla protezione del clima”.

 

Mozione Team K, i distinguo

 

La presa di posizione delinea la prossima azione dei Verdi in consiglio provinciale. Tra oggi e domani fra l’altro sarà esaminata la mozione del Team K che propone di rinviare l’entrata in vigore della legge il primo luglio - fino a fine anno. Proprio riguardo a quest’ultimo dispositivo, Dello Sbarba annuncia la posizione del gruppo. Voto a favore solo per le prime righe del punto 1, “che votate separatamente - spiega il consigliere - diventano praticamente non il rinvio ma l’accantonamento definitivo della legge”. Voto contrario invece alle restanti parti della mozione, che se approvate secondo i Verdi permetterebbero “di mantenere contemporaneamente in vigore sia la vecchia che la nuova legge, così da consentire ai privati possano scegliere quale usare”. Un punto ritenuto non accoglibile.

 

Oltre la legge “nata vecchia”

 

A parte la differenza di vedute tra le due forze di minoranza, i Verdi insistono sull’obiettivo principale, l’accantonamento della legge “Territorio e paesaggio”. Una normativa “nata vecchia”, precisano i tre consiglieri, “imposta a forza nel 2018 dall’assessore Theiner, ma che non dispone del necessario sostegno, non migliora l’urbanistica e coinvolge nel caos dell’urbanistica anche il paesaggio”.

I Verdi elencando le voci di opposizione al testo ricordano “l’ultimo documento firmato da quasi 500 professioniste e professionisti dell’urbanistica, del paesaggio e dell’architettura - tra cui oltre 50 nominate/i dalla stessa Provincia nelle commissioni edilizie”. E quello inviato “poche settimane fa è stato alla giunta provinciale da parte di amministratori e amministratrici di ben 53 comuni, dalla Venosta alla Pusteria, dalla val d’Isarco alla Bassa Atesina fino alle valli ladine - con le firme di 17 sindache e sindaci - che contiene un forte atto d’accusa verso la legge”. 

Vengono additate come carenze “la mancanza di un’adeguata formazione del personale dei Comuni, l’assenza di 17 norme di attuazione su 27, i portali informatici per la prevista digitalizzazione non realizzati” il fatto che “solo uno dei 7 ‘comuni pilota’ della nuova pianificazione è riuscito a concludere il lavoro”.

La nota dolente per il gruppo consiliare investe infine la parte sull’edilizia agevolata: “Un cantiere disastrosamente aperto: Roma ha impugnato una parte della legge, la stessa legge ha subito già una vasta modifica ancor prima di entrare in vigore e molte altre sono prevedibili”.

Seguono le proposte: per il paesaggio lasciare in vigore la legge 16 del 1970 “Tutela del paesaggio”, “che è buona e sperimentata” e per l’urbanistica “utilizzare tutti gli atti raccolti in questi anni di lavoro” per “una riforma organica della disciplina”.