Politik | Autonomia

Dialogo tra sordi

Fallito il progetto, proposto dai Freiheitlichen, di spedire una delegazione sudtirolese in Scozia ad apprendere l'arte della secessione.

A settembre in Scozia si svolgerà, come noto, un referendum per decidere se la regione britannica più settentrionale abbandonerà definitivamente l'Inghilterra, nella cornice istituzionale definita “Gran Bretagna”, oppure se il legame perdurerà. Per i secessionisti locali si tratta di un “caso di studio” molto interessante e per questo motivo stamani (10 luglio) il gruppo consiliare dei Freiheitlichen ha proposto ufficialmente che una delegazione sudtirolese possa recarsi sul posto per osservare la situazione.

La notizia è riferita in modo critico da Alessandro Urzì (Alto Adige nel Cuore), il quale rappresenta all'interno del Consiglio provinciale l'unico sopravvissuto dei partiti del centrodestra italiano, compagine tradizionalmente ostile ad ogni discussione che tratti il tema del separatismo. “Ho fermamente protestato – scrive Urzì in un comunicato stampa – l'approccio leggero con il quale si affronta il tema dei referendum secessionisti, opponendomi al fatto che la Provincia di Bolzano si confonda con simili eventi”.

Secondo Urzì chi mostra interesse per quanto sta avvenendo in Scozia (o altrove siano all'opera movimenti secessionisti) peccherebbe di ambiguità, non volendo rinunciare ai “privilegi” dell'autonomia ma parallelamente lavorando per eroderne i principi. La proposta, messa a votazione, non è comunque stata approvata (ed è mancata l'unanimità anche sulla proposta, avanzata dalla Svp, di organizzare a Bolzano un convegno sul tema). Ecco la conclusione di Urzì: “Ma che autonomisti siete se continuate a sognare un modello fuori dall'Italia? Abbiate almeno il coraggio di dire che se siete per l'indipendenza rinunciate ai benefici che vi offre l'autonomia”.

In attesa che decolli la tanto sospirata Convenzione utile ad affrontare in una appropriata cornice istituzionale le ipotesi di riforma dell'autonomia, il dialogo tra sordi, intanto, è destinato a proseguire.