Gesellschaft | La protesta

2mila in piazza per il punto nascita

Ieri a Cavalese è stato chiuso il reparto di ostetricia dell’ospedale. Massiccia la mobilitazione di sindaci, sanitari e famiglie.
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Foto: ladige.it

Circa 2mila persone hanno preso parte ieri ad una manifestazione di protesta contro la chiusura del punto nascite dell’ospedale di Cavalese, scattata ieri. Alla manifestazione hanno partecipato politici e sanitari ma soprattutto moltissima gente comune giunta dalle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra.
La protesta è stata organizzata nel giro di poche ore ed è iniziata alle ore 18. 
Tra i manifestanti hanno preso la parola sindaci, amministratori delle comunità di valle, consiglieri provinciali e naturalmente moltissimi rappresentanti delle realtà associative nate negli ultimi mesi per difendere il punto nascita di Cavalese, chiuso ieri dalla ASL trentina dopo la relativa decisione irrevocabile del Ministero della Salute

In un ultimo disperato tentativo di rinviare la decisione gli amministratori delle valli dell’Avisio ieri avevano incontrato l’assessore trentino alla salute Luca Zeni. Chiedendo che la Provincia di Trento tornasse a fare pressione su Roma affinché possano essere applicati diversi criteri di sicurezza per poter terene aperti gli ospedali di montagna. A prescindere - questo - dalla cronica mancanza di pediatri

Sul palco allestito in piazza per la manifestazione si sono alternate ieri a Cavalese anche le testimonianze di donne che hanno rischiato di non arrivare a Trento in tempo per partorire. Un prospettiva che getta nell'ansia, ora, l'intera comunità delle Valli dell'Avisio.