Kultur | grandi interpreti

“...fin dal giorno della mia nascita”

Narek Hakhnazaryan, straordinario virtuoso, alle Settimane mahleriane: violoncello solo, da Bach a Sollima.
Narek Hakhnazaryan è nato il 23 ottobre 1988 a Yerevan. Primo premio per violoncello e  medaglia d'oro al XIV Concorso Internazionale Tchaikovsky, si è esibito con le principali orchestre, in recital solistici e gruppi da camera in molti dei festival più prestigiosi in tutto il mondo. Il 17 luglio suonerà a Dobbiaco. Lo abbiamo intervistato.
 
Salto.bz: ricorda la sua prima lezione con il violoncello?

Narek Hakhnazaryan: miei genitori sono entrambi musicisti, così come i miei fratelli. Non ricordo la prima lezione, posso dire di essere stato introdotto alla musica classica fin dal giorno della mia nascita.

Che strumento suona?

Suono su un violoncello moderno realizzato appositamente per me da Gabriel Jebran Yakoub, un liutaio fantastico. Adoro il mio nuovo violoncello.

A Dobbiaco suonerà un programma bellissimo, da Bach a Sollima, con Ligeti, Cassadò, Casals, e due brani di due autori della sua terra, l’Armenia.
Il primo è  Komitas, monaco, compositore, cantore, maestro di coro e pioniere dell’etnomusicologia, la cui vita sintetizzo così: nato nel 1869 e scomparso nel 1935,  ebbe una brillante carriera internazionale di musicista e musicologo. Fu testimone del genocidio subito dal popolo armeno, e il dolore lo condusse alla malattia mentale, al silenzio.  Il conservatorio di Yerevan porta oggi il suo nome, e il suo volto compare sulle banconote da 10000 Dram. Quindi le chiedo: Komitas è ancora oggi, per lei  e le giovani generazioni armene, una figura esemplare?


Komitas è stato e sarà sempre una delle persone più iconiche e influenti per la cultura folk e classica armena.  Ovunque mi esibisca cerco sempre di promuovere la sua eredità. Oltretutto, sono nato e cresciuto nella strada che porta il suo nome. Komitas ha sempre un posto importante nel mio cuore.
 
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Narek Hakhnazaryan: in passato ha suonato anche  su un Giovanni Guarneri del 1707 (Foto: Evgeny Evtyukhov)

Ci presenta la musica di Adam Khudoyan?

Adam Khudoyan è stato uno dei brillanti compositori armeni sovietici, i cui lavori non sono così noti come, ad esempio, quelli di Khachaturian o Babajanian. Per me la sua Sonata per violoncello solo è un'opera assolutamente geniale, un capolavoro, cerco di includerla in tutti i miei concerti per violoncello solo.

Come trascorre i momenti prima di salire sul palco, preferisce concentrarsi in solitudine, oppure riposare, o chiacchierare con chi le è vicino?

Non ho un rituale particolare. Mi sono allenato ad adattarmi a qualsiasi circostanza. A volte, quando suono musica da camera, chiacchiero con i miei colleghi dietro le quinte. Ma non permetto mai che questo mi distragga dall'esibizione e dalla musica.
 
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Narek Hakhnazaryan: nel 2017  “Honored Artist of Armenia” (Foto di Marco Borggreve)
 
Concorda con  Dostoevsky  che "la Bellezza salverà il mondo"?

Sono d'accordo con Dostoevskij, purché gli standard di bellezza rimangano puri e non influenzati da movimenti politici o sociali, che cambiano nel tempo. Per me l’elemento fondamentale della bellezza risiede nella sua purezza.

Ha conservato il suo primo violoncello? 

Sì, l'ho guardato di recente ed è così piccolo che potrei suonarlo come un violino o una viola. :)