Tram, l’esempio di Bergamo
Come Bergamo. I sostenitori del tram bolzanino, di cui fanno parte i giovani di diversi partiti, vorrebbero una risposta del governo del tutto simile a quella ricevuta dalla città lombarda. La ministra alle infrastrutture e ai trasporti Paola De Micheli ha infatti annunciato il sì dello Stato al finanziamento per 125 milioni - sui 178,5 totali - per la linea tramviaria T2 fino a Villa d’Alme. La notizia è stata ripresa sui social dall’assessora dei Verdi Maria Laura Lorenzini, che ha rilanciato il post di Pascal Vullo. Il sindaco Renzo Caramaschi ha invece fatto un parallelo con l’iter che deve affrontare il capoluogo altoatesino, sempre se ci sarà l’ok dei cittadini, per approvare il progetto e quindi fare domanda al ministero entro la scadenza. Intanto, è corsa contro il tempo per stampare i volantini informativi in vista del referendum consultivo del 24 novembre.
La “città dei Mille” indica la strada
Il progetto della “città dei Mille”, governata dal sindaco Pd Giorgio Gori, assomiglia al “sogno” su rotaia del capoluogo altoatesino. Ma è anche un’opera in avanzato stadio di elaborazione. La linea T2 Bergamo-Villa d’Alme lungo il sedime della ferrovia della val Brembana si sviluppa per 11,5 chilometri e 17 fermate (7,5 i km e altrettante le fermate del tracciato bolzanino), attraversa 5 comuni e interessa una popolazione di oltre 240.000 abitanti, con un’utenza stimata tra i 4,1 e i 4,5 milioni di passeggeri annui. È stata selezionata assieme alle altre 18 opere a fronte di un totale di 33 progetti presentati al ministero. La domanda risale al dicembre 2018. Riguardo al finanziamento, i 125 milioni coprono i 70% del costo totale (178,5 milioni), mentre il resto viene da Regione Lombardia (40 milioni), Provincia di Bergamo e i Comuni interessati (13,5 milioni).
Il sindaco Caramaschi ha fatto un parallelo sui tempi. Bergamo ha fatto domanda a dicembre e ha avuto l’ok a novembre dell’anno successivo. Lo stesso potrebbe accadere per Bolzano. “È la stessa cosa” precisa il primo cittadino. Anche il riparto della spesa coinciderebbe con i desiderata di Comune e Provincia per rendere sostenibile l’impegno finanziario: se lo Stato confermasse una quota del 70% su un importo totale di 192 milioni (211 con l’Iva), sarebbero sufficienti i 40 milioni ciascuno che i due enti locali hanno già dichiarato di essere disposti a investire.
Informativa nelle case entro il 20 novembre
Prima di arrivare alla domanda occorre però inserire il progetto di fattibilità nel Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, che va modificato in consiglio comunale prima della scadenza utile per la richiesta allo Stato, la fine di dicembre. Ma ancora prima c’è il verdetto dei residenti del capoluogo, attraverso il referendum del 24 novembre. Il sindaco attende entro mercoledì 13 novembre, quindi domani, l’informativa agli elettori con le ragioni del Sì e del No che deve essere stilata dalla commissione neutra costituita dall’assemblea consiliare. L’invio agli elettori - casa per casa, nelle 50.000 buche delle lettere cittadine - è previsto entro mercoledì 20 novembre.
La T1 è una linea interurbana
Tutto "bellissimo"... ma la T1 è una linea interurbana tutta su sede propria: https://youtu.be/KYIMImrAWj8 creata "sfruttando parte del sedime della dismessa ferrovia della Valle Seriana".
La T2 altrettanto con "riuso tranviario del sedime delle ex ferrovie delle Valli".
Mi sembra quindi un po' ardito confrontare delle tramvie extraurbane con tracciato su sede propria con il progetto tram.bz dove, per ben che vada, ci sarebbero circa 3 km circa in sede preferenziale in andata e di circa 2,3 km al ritorno su una linea da 5,1 km e da 6,1 km dove circoleranno pure i bus extraurbani e quelli urbani (ma, per quanto si è capito, vorrebbero proprio eliminarli dove passerà "er trammete").