Chronik | Il caso

“Non sono stata io”

Omicidio Loris, la madre conferma la sua versione. Stasera il Gip decide sul fermo. Intanto un telefonino segreto sarebbe stato sequestrato dagli inquirenti.

Continua a dichiararsi innocente Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio Loris Stival, di 8 anni, lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina e averne poi occultato il cadavere.

“Signor giudice mi creda, non sono stata io”.

Ha dichiarato la madre del piccolo Loris durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Ragusa, che deciderà entro stasera se convalidare o meno il fermo. La donna, secondo quando riportato dall’avvocato difensore Francesco Villardita, avrebbe risposto per oltre tre ore a tutte le domande del sostituto procuratore Marco Rota e avrebbe inoltre visionato un video di 30-40 minuti realizzato dagli investigatori che ricostruisce, attraverso le immagini reperite dalle telecamere disseminate nel paese, i suoi spostamenti la mattina del delitto.

Troppe le contraddizioni nel racconto di Panarello che desta sospetti anche nei familiari: “Continuo a essere convinta che sia stata mia sorella a uccidere Loris, ma non da sola, perché una madre non può fare tutto quello che è stato fatto al bimbo da sola”, afferma la sorella più grande di Veronica, Antonella. Spunta dunque l’ipotesi di un complice che potrebbe essere identificato da un cellulare che la donna teneva nascosto e che conterrebbe foto e video di Loris.
Panarello aveva tuttavia negato l’esistenza di un secondo telefonino davanti al Gip: “Ho un solo cellulare e l’ho consegnato spontaneamente agli investigatori prima ancora di essere fermata”, eppure il cellulare incriminato, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe già stato sequestrato dagli inquirenti.

Intanto anche il marito di Veronica, Davide Stival prende le distanze dalla moglie dopo aver visto un filmato che mostra l’auto della donna entrare nel garage della loro abitazione la mattina del 29 novembre: “Perché l’ha fatto? Lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada”.

L’avvocato di Panarello ha dichiarato che chiederà una perizia psichiatrica sulla sua assistita per ottenere, qualora la donna fosse riconosciuta colpevole dell’omicidio, la seminfermità mentale.

Come spesso accade in questi casi attorno alla vicenda si è scatenato un frastornante fragore mediatico che è stato prontamente denunciato da più parti; c’è chi parla di “sciacallaggio” e chi, come Salvo Fleres, ex garante dei detenuti della Sicilia, di persecuzione: “Ma ci rendiamo conto che è stata messa a repentaglio la vita, l’incolumità di una persona, lasciando che venisse organizzata contro di lei una protesta indegna?”. Funambolismi sul filo del diritto di cronaca che modellano un certo discredito intorno a una deontologia non sempre correttamente onorata.

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Oskar Egger Mo., 15.12.2014 - 09:53

Antwort auf von Sylvia Rier

....und wenn sie den Mut haben könnten zuzugeben, wenn das Glück sie verläßt und die Verzweiflung aufkommt, die Vergangenheit sie einholt, weil sie nicht mehr geben können, als sie selber erhalten haben, Hilfe holen würden, damit ihnen die Monster der Vergangenheit klar ins Bewußtsein kommen, würde es nicht so viele Kindsmorde geben.

Mo., 15.12.2014 - 09:53 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Fr., 12.12.2014 - 17:25

Salto farebbe bene a lasciare la cronaca dell'orrore ai giornalacci da supermercato, sopratutto quando si tratta di vecende che propio non hanno nulla a che fare con Bolzano e l'Alto Adige...

Fr., 12.12.2014 - 17:25 Permalink