Associazione per i Popoli Minacciati chiede maggiore protezione degli Albini in Africa Orientale

Cade oggi l'anniversario della prima risoluzione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per incentivare la protezione delle persone affette da Albinismo (Ginevra, 13.06.2013). La fondazione canadese Under the Same Sun ha scelto questa giornata per promuovere una Giornata Internazionale dell'Albinismo che serva a sensibilizzare la popolazione mondiale, autorità e istituzioni sulla situazione degli Albini nel mondo, in particolare in Africa e sostenere le associazioni locali e internazionali che si battono per i diritti e la salvaguardia degli Albini.
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In occasione di questa giornata, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede maggiore protezione degli Albini in Africa orientale e quindi un maggiore sostegno del difficile lavoro di educazione, informazione e sensibilizzazione portato avanti da associazioni locali ed internazionali per ridurre ed eliminare i pregiudizi e le superstizioni di cui sono vittime le persone albine nel continente. In Tanziania ad esempio dal 2000 ad oggi sono state uccise 73 persone affette da albinismo, l'ultima vittima era una donna di 40 anni, uccisa lo scorso 12 maggio. La donna è stata prima uccisa, poi i suoi aguzzini le hanno tagliato una gamba e diverse dita ritenute “magiche”. Nello stesso periodo altre 67 persone sono state aggredite ma sono riuscite a sopravvivere all'aggressione.
La violenza nei confronti degli Albini è un vero e proprio crimine contro l'umanità che condiziona pesantemente la vita di chiunque ne sia affetto. Soprattutto in Africa molte persone non hanno il coraggio di uscire e vivono segregate in casa da anni. Solo recentemente si è infatti saputo del caso di un bambino albino di sette anni della regione di Mara in Tanzania. Il bambino soffre di gravi problemi motori dovuti al fatto di essere stato tenuto chiuso in casa fin dalla nascita per paura che potesse subire aggressioni o peggio essere ucciso. Si stima che nella regione di Mara in Tanzania vivano circa 200 persone con albinismo. Nel frattempo nel vicino Kenia molti parlamentari hanno lanciato un appello ai genitori di bambini albini perché non li nascondessero in casa.
Secondo Josephat Torner, portavoce della Tanzania Albinism Society (TAS), nel paese circa l'80% degli Albini muore prima di arrivare all'adolescenza a causa della mancanza di appropriate cure mediche e circa il 75% di tutte le persone albine muore di cancro alla pelle. In Tanzania vivono circa 17.000 persone affette da albinismo. Alla già difficile situazione delle persone albine in Africa si aggiunge la superstizione secondo cui le ossa e gli arti delle persone con albinismo avrebbero particolari poteri magici. Venduti al mercato nero, le varie parti del corpo di persone albine vengono pagate dai 2.000 ai 75.000 dollari.
La lotta alla superstizione passa per una maggiore educazione e informazione. Per il 2014 la Tanzania Albinism Society ha organizzato insieme all’organizzazione britannica Standing Voice un tour di nove mesi attraverso tutto il paese in cui attivisti per i diritti umani, medici e leader religiosi lavoreranno per eliminare queste pericolose superstizioni. La campagna si avvale anche della proiezione del film “In The Shadow of The Sun” . Il film, vincitore di numerosi premi, segue per sei anni due attivisti della TAS e, lungi dal taglio vittimistico della maggior parte dei documentari sull'albinismo in Africa, mostra invece la loro forza e determinazione nel perseguire i loro sogni in un ambiente ostile e pericoloso.

 

Per ulteriori informazioni, vedi:

http://www.albinismo.eu/it/risorse/associazioni.asp

http://www.unmultimedia.org/radio/english/2013/06/un-human-rights-calls-for-protection-of-people-with-albinism/

http://www.ippmedia.com/frontend/?l=67353