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"Da un curioso lapsus nasce ..."

Unica commissione della stagione Haydn è quella affidata a Marco Uvietta. Abbiamo intervistato il compositore.
Uvietta Marco
Foto: Archivio Privato
  • La prima esecuzione di "Wandering (Omaggio a Berio)" è per il 22 ottobre. Abbiamo chiesto a Marco Uvietta, anche professore di Musicologia e Storia della musica presso l’Ateneo trentino, della sua nuova composizione, dei suoi futuri progetti, e un suo ricordo di Luciano Berio.

  • SALTO: Se ci sono stati, quali sono stati i “vincoli” per la commissione che ha ricevuto dalla Fondazione Haydn?

    Marco Uvietta: Il direttore artistico Giorgio Battistelli mi ha lasciato libero su tutte le scelte compositive e stilistiche. Mi è stata data un’indicazione elastica della durata e un organico massimo (quello di Rendering di Berio). Data la circostanza, era inteso che doveva trattarsi di un omaggio a Berio in previsione del centesimo anniversario della sua nascita. 

    Il titolo, “Wandering” ossia “vagabondaggio”, a cosa allude?

    Il titolo di questa composizione nasce da un curioso lapsus in cui incorsi nel 2001 nella prima stesura di un saggio sul completamento di Turandot di Puccini realizzato da Berio. Quando il compositore lesse Wandering al posto di Rendering, composizione da me citata per esemplificare il suo rapporto con la musica del passato, scoppiò in una fragorosa risata, ma aggiunse: “Tutto sommato ha un senso: c’è il Wanderer schubertiano come in Rendering”. A distanza di ventiquattro anni il ricordo di quell’aneddoto mi ha indotto a utilizzare l’oggetto del lapsus per una composizione in omaggio a Berio. Ne è nato un percorso formale vagante, senza una destinazione precisa. 

    Lei scrive questa musica come un “Omaggio a Berio”. Nel rendere omaggio al Maestro del Novecento nella sua nuova composizione ha “trascritto” dei passaggi oppure ha utilizzato delle tecniche compositive proprie della musica di Berio?

    Non credo che il termine ‘trascrizione’ sia adeguato. Ho fatto riferimento ad alcuni amori musicali ottocenteschi di Berio (in particolare Schubert e Mahler, ma anche Schumann per assonanza con i primi due) e ho ripreso alcuni passi dalle Folk songs (nn. 2 e 7); i riferimenti sono modificati, stratificati e talvolta deformati. Qualche tratto stilistico di Berio è stato oggetto di analisi ed elaborazione (soprattutto da Sonata per pianoforte). Le tecniche sono miste: sicuramente per un compositore di oggi che non abbia scelto percorsi minimalisti, neotonali o neomodali, è difficile evitare l’insegnamento tecnico di Berio, che è stato uno dei compositori più ‘musicali’ di quella generazione: non ha mai sacrificato la musicalità al tecnicismo.

  • Wandering (Omaggio a Luciano Berio): l'opera è stata commissionata dalla Fondazione HAYDN, è edita da ERMES 404 Edizioni. Foto: ERMES 404 Edizioni
  • Ci presenta con 4 aggettivi la sua composizione?

    Vorrei che gli aggettivi li scegliesse il pubblico uscendo dal concerto. Probabilmente sarebbero molto diversi da quelli che ho in mente io: complessa, enigmatica, stratificata, circolare.

    Lei ha scritto saggi sul linguaggio musicale e lo stile di Berio. Ha collaborato con Berio. Ci offre un suo ricordo del compositore?

    A parte il mio studio sul suo completamento di Turandot, ho scritto i saggi quando Berio era già morto da diversi anni. C’è bisogno di distanza emotiva per avere un atteggiamento scientifico. Con me è sempre stato generoso e sensibile. È per questo, oltreché per la sua enorme statura artistica e intellettuale, che ho dedicato tempo ed energie per rendergli omaggio, come musicologo e come compositore. 

    I suoi prossimi progetti?

    Comporre più possibile, ma anche far circolare le mie composizioni già esistenti (il mio editore sta lavorando bene in tal senso). In cantiere c’è anche un libro sulle composizioni per strumento a tastiera di Luciano Berio. 

     

  • 22.10.24 ore 20.00

    Stagione sinfonica dell’orchestra Haydn

    Yutaka Sado, direttore 

    musiche di Marco Uvietta, Franz Schubert e Luciano Berio

    Bolzano, Auditorium


     

    replica all’Auditorium di Trento il giorno successivo alle 20.30