Commercianti, abbiamo un problema

Il mondo digitale ha ancora i suoi lati oscuri. O perlomeno è così per circa 150 commercianti bolzanini. Lo attesta un’indagine di Confesercenti, in collaborazione con l’assessorato alle Attività Economiche del Comune, che ha coinvolto le attività commerciali dei quartieri Europa, Don Bosco, Gries-San Quirino e Oltrisarco.
“Siamo in presenza di un livello medio basso di capacità informatica, a fronte di una età media degli intervistati che supera i 45 anni, e di una scarsa propensione ad investire in tecnologia e comunicazione anche per difficoltà di gestione della stessa - affermano l’assessore comunale competente Stephan Konder, il direttore e la vicepresidente di Confesercenti Alto Adige, Mirco Benetello ed Elena Bonaldi, commentando i risultati dello studio -. Elemento significativo è la divisione netta nell’approccio alla tecnologia quando si tratta di vita privata o lavoro. Nel primo caso si conoscono ed utilizzano gli strumenti di uso comune (in particolare social media) nel secondo caso invece si prende in considerazione a fatica il fatto che questi possano essere utilizzati in azienda”.
Le lacune
Nello specifico la media di possesso del computer è sufficiente in quasi tutte le attività che hanno partecipato all’indagine, ma c’è una forte differenza tra la tecnologia usata al lavoro e quella utilizzata per la vita privata. I tablet, per esempio, sono poco presenti in azienda e poco di più in casa. Il motivo? Probabilmente i costi troppo onerosi per uno strumento considerato non essenziale. Gli smartphone invece sono presenti praticamente in ogni attività e dunque è possibile ipotizzare che avendo la stessa funzione dei tablet li sostituiscano in toto. Le email ormai sono utilizzate dalla quasi totalità degli intervistati, ma la percentuale di quelle aziendali è bassissima, presumibilmente perché la mail personale viene utilizzata anche per il lavoro. Anche la tecnologia applicata alla propria azienda risulta difficile; la percentuale di siti internet aziendali è molto bassa, in più c’è scarsa conoscenza del valore della vetrina digitale e incidono anche i costi per allestirla.
Sono pochi inoltre i commercianti che si sono attrezzati per la vendita online, la conoscenza richiesta è troppo lontana dalle capacità del commerciante medio anche in funzione dell’età degli intervistati e i tempi richiesti per la gestione del cliente online sono un altro fattore da mettere in conto. La conoscenza delle opportunità offerte dalla tecnologia è molto bassa. Meno della metà dei commercianti intervistati non sa cosa siano gli strumenti di Google, mentre invece i social media sono conosciuti dalla maggior pare degli intervistati. Sono però pochissimi quelli che hanno una pagina dedicata alla propria attività. In contraddizione invece il dato sull’opportunità offerta dalla tecnologia che viene reputata alta, ma che poi non viene utilizzata a vantaggio dell’azienda. Anche le forme di pagamento digitale non sono presenti in maniera significativa nelle attività. Contanti e bancomat sono fondamentalmente i soli mezzi di pagamento utilizzati e proposti. Confesercenti e Assessorato alle Attività Economiche del Comune promuoveranno un tavolo di lavoro per individuare strumenti e percorsi formativi così da cercare di diffondere fra i commercianti una maggiore cultura digitale.
"Elemento significativo è la
"Elemento significativo è la divisione netta nell’approccio alla tecnologia quando si tratta di vita privata o lavoro. Nel primo caso si conoscono ed utilizzano gli strumenti di uso comune (in particolare social media) ". Credere che si conosca l' uso dei social media solo perché le si utilizzano la dice lunga anche sulle "competenze" informatiche di chi le dovrebbe promuovere. Invito comunque tutti a farvi un giro a Londra utilizzando esclusivamente una carta di credito o meglio ancora Revolut.