"Siamo per l'autonomia energetica"
salto.bz: Diego Nicolini, vincitore delle Regionarie, o Provinciarie M5s, lei sarà candidato presidente del movimento 5 stelle per un voto in più su Josef Pedevilla. Non è un po’ poco?
Diego Nicolini: queste sono le regole, certe volte discutibili perché abbiamo una base molto piccola. Se non ricordo male anche Köllensperger cinque anni fa aveva preso pochissimi voti e uno in più sul secondo arrivato. Io conosco Josef, esiste un buon feeling tra di noi, ci sentiamo praticamente ogni giorno e siamo un team affiatato: non c’è nessuna rivalità.
Lei si era già candidato alle politiche di marzo. Qual è la sua esperienza politica?
Mi ero candidato la prima volta alle politiche del 2013. Lì ho conosciuto Paul Köllensperger e Riccardo Fraccaro. Eravamo un bel gruppo, eravamo inesperti e venivamo tutti da un’esperienza professionale. Ho conosciuto Riccardo, era un impiegato, un ragazzo, andavo a casa sua. Pensando alla strada che ha fatto, da deputato e ministro, penso che non servano doti speciali oltre il buon senso per fare anche carriera politica. Siamo tutti cittadini prestati alla politica. Poi anche con Paul avevo partecipato alle provinciali. Tutti e due veniamo dal mondo dell’imprenditoria, lo conoscevo anche prima.
Mi ero candidato la prima volta alle politiche del 2013. Lì ho conosciuto Paul Köllensperger e Riccardo Fraccaro. Eravamo un bel gruppo. Pensando alla strada che ha fatto Riccardo, da deputato e ministro, penso che non servano doti speciali oltre il buon senso per fare anche carriera politica. Siamo tutti cittadini prestati alla politica
Non ha provato un po’ di invidia per la carriera politica che hanno fatto i suoi colleghi candidati di un tempo?
Assolutamente no, io credo di aver vissuto una vita professionale che mi ha dato tantissimo. Sono dirigente industriale in un’azienda di Bolzano, nel settore delle costruzioni. Ho viaggiato in cinque continenti, il mio lavoro mi ha dato la possibilità oltre che di guadagnare bene di vedere altri Paesi e conoscere persone. Sto sperimentando ora sulla mia pelle cosa vuol dire essere un candidato di punta, essere un futuro consigliere. È un grosso impegno e un onore portare avanti una rappresentanza nel movimento 5 stelle.
Che ne pensa dell’uscita di Köllensperger, è stata una perdita per i 5 stelle?
Ci tenevamo molto a lui, è stato uno choc e una rottura delle regole clamorosa. Abbiamo poche regole ma vanno sempre rispettate. Aprire delle eccezioni poteva provocare conseguenze negative.
Lui ha detto di aver proposto delle regole diverse per un dialogo efficace con il mondo di lingua tedesca. Non è d’accordo?
Dal punto di vista personale lo capisco anche, ha fatto una scelta strategica e ha in mente un disegno. Tuttavia, mentre noi ci siamo sempre battuti per il plurilinguismo – noi infatti non vogliamo la suddivisione etnica – la sua scelta va nella direzione di pietrificare questa differenza che c’è.
Ci tenevamo molto a Paul Köllensperger, il suo gesto è stato uno choc e una rottura clamorosa delle regole, che invece vanno rispettate. Il movimento 5 stelle altoatesino è per una società plurilingue, per il superamento delle divisioni etniche. Ma lui con la sua scelta ha pietrificato questa differenza. E da consigliere non ha fatto crescere nessuno di madrelingua tedesca
Vero è che il gruppo di lingua italiana a livello politico locale è molto frammentato e dopo le elezioni del 21 ottobre rischia di esserlo ancora di più. I 5 stelle da soli non sembrano poter invertire la tendenza, è così?
Essendo noi rivolti al superamento della divisione etnica puntiamo a una società tra due, tre generazioni dove l’appartenere al gruppo tedesco o italiano potrà essere un ricordo. Io vedo che sempre più giovani sono perfettamente plurilingui, almeno in Bassa Atesina dove vivo. Il M5s è per un Alto Adige nel quale i cittadini hanno superato questo concetto di italiano o tedesco già nelle professioni, ma anche nelle amicizie. Arrivando dal mondo privato, vedo come all’interno dell’azienda non esista questa divisione. Si guarda ai meriti e alle capacità. Inoltre, la società è fluida e il cambiamento sempre più veloce. I nostri figli, io ho una figlia, parleranno sempre più inglese e meno italiano o tedesco.
I 5 stelle però continuano ad avere il problema dello scarso radicamento nel mondo tedesco, che proprio Köllensperger.
I risultati del nostro movimento sono sempre stati maggiori nell’ambito nazionale che locale. Qui, è chiaro, scontiamo il fatto che il gruppo etnico tedesco non ha tanti partecipanti. È un po’ una colpa del mio predecessore che non ha coltivato tanto questi rapporti con l’altro gruppo. A Bolzano e Laives il M5s è forte, pensiamo di fare lì un buon risultato.
Una colpa dell’ex consigliere provinciale del movimento quindi?
Ritengo che non abbia fatto crescere altre persone, di madrelingua tedesca, che pur ci sarebbero state.
Lei lavora nel privato ed è originario della provincia di Trento. Può ripercorrere le sue tappe biografiche che la stanno portando ora alla candidatura alle provinciali?
Sono nato a Pergine Valsugana, sono andato via di casa presto, ho fatto l’università a Tübingen, in Germania, e ho lavorato a Milano, Roma, Trieste. Lavoro a Bolzano dal 1999, sono 19 anni, e vivo a Egna, dove sono sposato e ho una figlia che ha fatto la scuola tedesca, una scelta importante.
La nostra lobby è quella dei cittadini. Puntiamo sulla sobrietà della politica, come premessa. Poi sull'autonomia energetica, la mobilità alternativa, il cambiamento della sanità che così è un disastro. Saremo la spina nel fianco dell'Svp, non vogliamo governarci assieme come la Lega e altri
Veniamo alla parte programmatica, qual è la proposta del M5s per il governo dell’Alto Adige?
La nostra lobby è quella dei cittadini, pertanto il nostro impegno è rivolto alla sobrietà della politica, alle riduzioni dei nostri stipendi. Ci atterremo alle regole del nostro codice etico. Questa è la premessa. Dopodiché noi non bramiamo di andare al governo come fanno Köllensperger, la Lega o altri, saremo la spina nel fianco dell’Svp con un’opposizione costruttiva, che conta. Ovviamente non possiamo escludere questa opzione, però in quel caso dovranno essere rispettate tante delle nostre regole e dei punti del programma. Non saremo in ogni caso scendiletto come è stato il Pd in questi anni o al contrario non vogliamo che la Volkspartei diventi lo zerbino del movimento a Roma come è stato per il partito di raccolta con i democratici.
I punti del programma?
Dovremo lavorarci ancora 3-4 settimane. Ovviamente partiamo dalla base del programma nazionale che è molto dettagliato, poi per la parte locale punteremo moltissimo su una rivoluzione del sistema sanitario, per togliere la politica dalla sanità che è stata portata al disastro e per ridare fiducia ai cittadini. Sui pesticidi e in generale per l’ambiente abbiamo sempre pensato che ogni azione si riversa sull’ecosistema, va fatta attenzione, ne va della salute dei cittadini. La mobilità è un altro grande tema, un grandissimo problema. Bolzano è invasa dal traffico, così Merano. Bisogna metterci mano nell’ottica di una mobilità elettrica, sostenibile, collettiva. Tocca ognuno di noi e anche i settori dell’economia e della qualità della vita. Ci saranno diverse sorprese nel programma.
Una sola?
Puntiamo sulla conversione all’auto elettrica e dei vecchi diesel. Va ripensata tutta la filiera, dall’educazione. Pensiamo alla meccatronica. L’energia rinnovabile è a intermittenza, va immagazzinata, vedi l’idroelettrico. Vogliamo creare tante unità che ci mettano in una griglia, così da avere un’autonomia energetica totale.
L’autonomia, appunto.
Va migliorata, tutti sono a favore, ma noi vogliamo pensare a un senso di specialità che sia sempre più vicina al cittadino, che sia per una vera partecipazione pubblica. Ci faremo aiutare in questo dal nostro ministro Fraccaro che è sempre stato vicino all’Alto Adige.
I ministri Grillo, Toninelli, Fraccaro e Di Maio verranno a darci una mano in campagna elettorale, quando si entrerà nel vivo. L'elettore decide alla fine chi votare, non bisogna guardare ai sondaggi che girano adesso
Verranno i ministri?
Sulla sanità verrà il ministro Grillo, per la mobilità Toninelli, poi ovviamente anche Di Maio che ci ha assicurato una certa presenza. Quando la campagna elettorale entrerà nel vivo ci sarà questo supporto, ci giocheremo il nostro peso lasciando stare i sondaggi e le speculazioni che girano adesso. Il cittadino decide nelle ultime settimane chi votare.
La coabitazione al governo non rischia di far apparire appiattiti, almeno nel racconto dei media, i 5 stelle sulla posizione radicale su migranti e altro del leader leghista Salvini?
Effettivamente i media cercano sempre di evidenziare la parte verde nel giallo-verde sul tema ad esempio dell’immigrazione.
Il movimento non sta diventando troppo di destra insomma?
Siamo due forze politiche diverse, però abbiamo un programma che dobbiamo rispettare e vedo che finora c’è una stima reciproca a livello governativo. Quello che cambia anche sulla gestione dell’immigrazione non sono tanto le soluzioni che sono condivise ma quell’atteggiamento di pietà che trovo nel movimento 5 stelle ma non nella Lega, dove ogni tanto si va fuori dalle righe parlando di pacchia e di crociere. Non bisogna dimenticare che si parla di persone, di esseri umani e ci va sempre una pietas. Riguardo alle soluzioni e ai fatti, circa gli interventi del governo, si stanno raggiungendo dei risultati. Gli sbarchi sono diminuiti, un po’ di profughi sono andati all’estero e si è preso coscienza del problema che non è solo dell’Italia ma va gestito a livello europeo.
In Alto Adige andate da soli, senza alleanze con la Lega di Bessone?
No, no assolutamente. Senz’altro da soli, siamo due mondi distinti. Ci siamo semplicemente trovati in una situazione di governo per la quale abbiamo dovuto trovare dei punti in comune.