Nasce la casa delle opportunità
L’approccio solidale e pragmatico verso chi non ha casa né lavoro non va in vacanza a Merano. Non passi da gigante (occorrerebbero ben altre risorse), ma comunque la giunta comunale meranese si sta dando da fare. “La casa delle opportunità è nato come concetto progressista alla lotta contro la situazione precaria dei senzatetto. Si rivolge principalmente ai giovani adulti e cerca soluzioni per le persone in situazioni di emergenza” conferma infatti l’assessore al sociale Stefan Frötscher.
E il compito principale della Casa delle opportunità consiste nel reintegrare queste persone nella società. Un gruppo di lavoro della Comunità Comprensoriale, del Comune di Merano nonché da alcuni Stakeholder ha elaborato un concetto innovativo raggiungendo un risultato che consente di risolvere problemi concreti. Il progetto prevede un totale di 4 moduli come gruppi di destinatari (target), il cui principale gruppo di destinatari è costituito dai suddetti giovani adulti, che vengono reinseriti nella società attraverso progetti di lavoro.Il Consigliere Reinhard Bauer aggiunge: “Al momento, a Merano abbiamo più di 40 giovani adulti senza fissa dimora. Hanno perso il lavoro, la casa,´non hanno un posto nel quale dormire e circolano in ambienti malsani restando intrappolati in un circolo vizioso”.
Il progetto si basa su due pilastri: l'alloggio e il lavoro. L’alloggio trasmette un senso di sicurezza. “Così facendo – spiegano in Comune - si cerca di allontanare la paura di non avere un posto dove dormire di notte. Per gli ospiti vengono concordati progetti individuali, infatti, il periodo di permanenza nella casa delle opportunità può variare di caso in caso ed è limitato a 2 anni. Attraverso progetti mirati individuali e integrativi, l'organizzazione in collaborazione con gli operatori sociali mira a reintegrare i residenti nel mondo del lavoro e nella società.
La casa delle opportunità è multiprofessionale e prevede la collaborazione tra Stakeholder, associazioni e imprese che in parte hanno già manifestato la loro disponibilità a collaborare. "Il nostro obiettivo è quello di attuare il progetto nei tempi piú brevi possibili" conclude l´assessore al sociale Stefan Frötscher. Uno dei grandi temi speculari a questo che abbiamo appena illustrato è quello della mancanza di alloggi, non solo nel capoluogo Bolzano ma appunto anche a Merano. Dove la carenza di alloggi è considerata da molti una delle principali priorità su cui il Comune deve concentrare tutti gli sforzi possibili
L’alloggio (container) per l’emergenza freddo in via IV Novembre è stato recentemente chiuso e molti considerano l'attesa per la sua riapertura il 1° novembre come un'occasione mancata per rispondere alla carenza di alloggi. In tal senso si è espressa la rete nel campo dei senzatetto, di cui fanno parte i seguenti soggetti attivi locali: la Comunità Comprensoriale Burgraviato (Centro diurno Plus), Jugenddienst (centro giovani), l'Associazione La Strada-der Weg, la Caritas (Casa Arché e il servizio di assistenza per migranti Moca) e naturalmente il Comune di Merano. Nel corso di un recente incontro è stato elaborato un concetto per la possibile gestione nell'estate e nell'autunno 2023 della struttura di via IV Novembre, strutturato come segue:
Target: persone senza fissa dimora con contratto di lavoro (lavoro nel Burgraviato e regolare permesso di soggiorno). Periodo: dal 1° luglio al 15 ottobre. Servizi offerti: posto letto (camera singola o doppia per ogni container), servizi doccia in comune. Le chiavi vengono consegnate all'utente dietro versamento di una cauzione. Accesso e custodia della struttura: va messa a disposizione una persona che ha il compito di raccogliere le richieste di accesso alla struttura, stilare un'eventuale graduatoria, riscuotere le rette per il pernottamento, garantire l'accesso solo agli aventi diritto e fornire assistenza ai residenti. Anche di notte deve essere prevista una vigilanza adeguata seppur discontinua.
Pasti: al momento non sono previsti pasti. Ma nelle vicinanze è presente la mensa sociale nella struttura Arché che garantisce l'accesso al pranzo a 10 persone al giorno. Al momento questo servizio è utilizzato soltanto da 2-3 persone. Controprestazione: è richiesto un contributo tariffario da definire. Gli utenti puliscono le proprie stanze e forniscono alcuni servizi minori.
Dal punto di vista organizzativo la proposta in pole position appare quella di stipulare una convenzione tra il Comune di Merano e la Comunità comprensoriale Burgraviato per la gestione della struttura, “ai sensi della quale il Comune metterà a disposizione la struttura, sosterrà i costi delle utenze e si occuperà della manutenzione della struttura, mentre alla Comunità comprensoriale sarà affidata la gestione del servizio attraverso il proprio personale e la stipula di contratti per eventuali servizi aggiuntivi che riterrà opportuno esternalizzare. La Comunità comprensoriale Burgraviato viene rimborsata dal Comune per i costi sostenuti al netto delle entrate sulla base di una rendicontazione”, assicurano nella principale sede del Comune di Merano
Poiché la struttura non ha ancora un permesso di utilizzo (mancano ancora alcuni lavori alla rete fognaria), il sindaco emetterà un'ordinanza per aprire la struttura per l'accoglienza di emergenza (lo stesso vale per l'apertura invernale). Piccolo – ma anche sostanziale – corollario a questi due scenari, ecco infine la notizia che durante l’ultima seduta di Giunta si è discussa la possibilità di sopprimere i diritti di segreteria a partire dal primo agosto 2023 sui certificati esenti dall’imposta di bollo, come spiega l’assessore all´ informatica e ai servizi demografici Marco Perbellini.
Cosa cambierá? Sono previsti la soppressione dei diritti di segreteria pari a 0,26 euro sui certificati esenti da bollo (tranne quelli redatti sulla base di ricerche di archivio); il mantenimento dei diritti di segreteria pari 0,52 euro sui certificati soggetti ad imposta di bollo, poi il mantenimento dei diritti di segreteria sui certificati redatti sulla base di ricerche di archivi, ma per quelli in carta libera ridurre i diritti di segreteria da 0,26 a 0,25 per armonizzarli con quelli della carta d’identità elettronica; l’arrotondamento dei diritti di segreteria da 0,52 a 0,50 per certificati anagrafici soggetti ad imposta di bollo.
“Un altro passo verso i nostri cittadini, con questa soppressione si vuole venire incontro ai cittadini che a fronte di un versamento di 0,26 euro devono pagare le spese di bonifico e si alleggerirebbe il lavoro del personale, che prima di inviare i certificati deve inviare le istruzioni al cittadino per il versamento di diritti di segreteria e controllare le ricevute di bonifici (tutto a fronte di un incasso di 0,26 euro)”, conclude l’assessore Marco Perbellini.