Tre stelle Michelin in quattro mesi
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Tre stelle Michelin per “Atelier Moessmer” di Brunico, il ristorante nell’ex villa direzionale dell’azienda di tessuti, al centro di un parco storico di sette ettari. È il riconoscimento ottenuto dallo chef sudtirolese Norbert Niederkofler, annunciato ieri (14 novembre) sul palco del Teatro Grande di Brescia. Con il riconoscimento al ristorante pusterese e a quello campano di Fabrizio Mellino, salgono a 13 i ristoranti tristellati in Italia. A questi si aggiungono Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Piazza Duomo ad Alba (Cuneo), Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Le Calandre a Rubano (Padova), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), Uliassi a Senigallia (Ancona) ed Enrico Bartolini al Mudec a Milano. Il “firmamento” italiano conta in totale 395 ristoranti stellati (13 tre stelle, 40 due stelle e 342 ristoranti con una).
Caso unico, quello del ristorante Niederkofler. Come racconta Open, “non era mai successo in 69 edizioni di Guida Michelin che uno chef passasse da zero a tre stelle dopo soli quattro mesi dall’inaugurazione”. Niederkofler era già nell’Olimpo dei tristellati con il “St. Hubertus”, di San Cassiano, in Alta Badia, chiuso lo scorso marzo. Per lo chef “è stato più emozionante della prima”, secondo cui non si tratta più solo di un ristorante, ma di “molto di più, per la formazione delle nuove generazioni. Ho 62 anni, l’età media della mia brigata è meno della metà”. L’obiettivo è “il rispetto per la persona, per la natura, per la montagna. Solo così c’è futuro, con la sostenibilità, e l’Italia ha tanti valori da esprimere e preservare”, ha concluso Niederkofler.
Dazu passt…
Dazu passt selbstverständlich auch sein Engagement in der saudischen Wüste. Die Retortenstadt Neom wird ohne Rücksicht auf Klima-und-Umweltschutz in die Wüste gepflanzt.