Kultur | Salto afternoon

Le Regine del Drag

In un turbinio di costumi smaccati, trucchi colorati e glitter tornano a Bolzano le Nina’s Drag Queens con il loro nuovo spettacolo, per la rassegna “Corpi eretici”.
Le Gattoparde
Foto: Andrea Avezzu

La rassegna “Corpi eretici” riporta a Bolzano il Teatro Drag delle Nina’s Drag Queens, venerdì 18 febbraio alle 20.30, al Teatro Comunale di Gries.

Lo spettacolo titola “Le Gattoparde. L’ultima festa prima della fine del mondo” e … no, non dovete pensare ad un adattamento del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, ma a qualcosa di altrettanto barocco, sontuoso, pazzesKo, “una commedia rumorosa e danzante” come la descrivono gli stessi autori.

 

 

Non avrebbe molto senso ostinarsi a voler cogliere la trama, perché sarà un sublime pastiche di balli, costumi, pop music, barocco siciliano, letteratura, canzonetta, sacro e profano. Le Gattoparde sono un mito che si rincorre, un animale leggendario, l’espressione di un bisogno profondo di cambiamento, di affermazione di sé, di libertà. Le Gattoparde sono regine del drag, che con la libertà che è a loro concessa – o piuttosto si sono conquistate – portano avanti un’invenzione, una “follia in forma di teatro”, sempre per usare le loro parole, in cui si mescolano il passato e il presente in una metamorfica nuvola di suggestioni, per creare un altrove, un luogo in cui liberarsi e rivelarsi.

Cosa sia il Teatro Drag è una questione a cui le stesse Nina’s Drag Queen non sanno dare una risposta. Dai tempi di William Dorsey Swann, uno schiavo americano che alla fine del 19° secolo si faceva chiamare “The Queen”, e ospitava quelli che possono essere considerati a tutti gli effetti gli antenati dei drag ball del secolo scorso, le drag queen sono l’incarnazione della contraddizione e dell’ambiguità. Contraddizione che è insita nella natura umana e che il rovesciamento dei generi si limita a rendere visibile ed esporre come una cicatrice.

 

 

L’immaginario delle Nina’s Drag Queens, nate nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, è ricco ed esuberante. Prende spunto dalle voci delle grandi attrici, dai musical con Ester Williams, dai programmi trash del sabato sera, ma anche dalla Commedia dell’Arte, dai film di David Lynch, dal pop e le sue regine, mescolando così linguaggi diversi che a modo loro sono stati in diverse epoche mainstream, come le arie di Giuseppe Verdi e le movenze di Raffaella Carrà.

Se il Teatro la Ribalta ospita nella sua rassegna anche quest’anno le Nina’s Drag Queens è per rivendicare il diritto alla diversità, dare spazio ad identità che ancora faticano a trovare legittimazione – e naturalmente per il loro straordinario talento.

Lo spettacolo, commissionato da Antonio Latella per la Biennale Teatro 2020, vede in scena Alessio Calciolari, Gianluca di Lauro, Sax Nicosia, Lorenzo Piccolo ed Ulisse Romanò che ha anche firmato la regia.